Vincolo paesaggistico e vincolo archeologico possono completarsi a vicenda (GrIG)

Importante sentenza del Consiglio di Stato in materia di rapporti fra vincolo paesaggistico/ambientale e vincolo culturale/archeologico, ambedue contemplati nel decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. (codice dei beni culturali e del paesaggio).
La sentenza Cons. Stato, Sez. IV, 2 febbraio 2016, n. 399 ha ricordato che il vincolo paesaggistico e vincolo archeologico sono funzionali all’attuazione di una diversa tipologia di tutela: il primo è finalizzato alla salvaguardia dei beni individuati di interesse archeologico, il secondo difende il contesto territoriale dell’area ove si trovano.
La tutela paesaggistica delle zone di interesse archeologico ha natura e contenuti diversi rispetto al vincolo archeologico specifico e il paesaggio archeologico non dev’essere confuso con il sito archeologico. Il paesaggio archeologico riguarda sia le aree tutelate direttamente da vincoli archeologici, che quelle circostanti che costituiscono il contesto ambientale in cui i siti archeologici s’inseriscono connotando il relativo paesaggio.
Nel caso specifico in cui in una parte dell’area tutelata non vi siano reperti archeologici non esclude, quindi, che sia difesa con misure di salvaguardia ambientale/paesaggistica.
Si tratta di situazioni abbastanza frequenti nel nostro Bel Paese (un esempio fra i tanti, Tuvixeddu, a Cagliari) e la sinergia fra le due forme di tutela non può che accrescere l’efficacia delle disposizioni di salvaguardia.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus