Via della Principessa, è battaglia sulle misure

Alta tensione per tutti i consiglieri all’affrontare l’argomento di via della Principessa durante il consiglio di ieri. Pubblico superiore alle scarse medie (che si aggirano sui 10 presenti a consiglio) e sala quasi piena, nonostante la seduta mattutina. Questo anche a causa della reazione emotiva dei cittadini all’incidente costato la vita a due giovani alcuni giorni fa, nonostante le ripetute segnalazioni di molti cittadini sulla pericolosità del nuovo assetto della strada.

Per i lavori effettuati, la maggioranza non è indietreggiata ed ha ritenuto sostanzialmente corretto il nuovo assetto della via, che da alcuni anni è passata da provinciale a comunale. «La scelta di rendere la pista sia ciclabile che pedonale – ha spiegato il consigliere di maggioranza Rosaria Lombardo – deriva dalle numerose e costanti sollecitazioni dei cittadini. Gli uffici tecnici hanno dovuto tener conto delle molte prescrizioni da parte della Soprintendenza. Ecco allora che siamo intervenuti sulle corsie, ristrette al limite minimo di larghezza consentito, ossia 2,75 metri, e abbiamo tagliato i rami e gli arbusti che sporgevano sulla strada sul lato monte, il quale – ha proseguito – sarà oggetto di risistemazione quando sarà definito il piano della tenuta, visto che lì è proprietà privata. Per il resto, posso solo affermare che i nuovi lavori sono stati fatti per due motivi: unire il centro urbano al parco di Rimigliano, ed educare i cittadini alla mobilità sostenibile, con un uso maggiore della bici. Prossimamente – ha concluso – saranno realizzate rotatorie e nuova illuminazione».

Per Davide Lera, di “San Vincenzo per tutti”: «Va ripreso in mano il progetto e cambiato tutto. È una strada che non lascia scampo, e una ciclopista così non l’ho mai vista da nessuna parte. Esisteva una convenzione per realizzarla nella tenuta, ma della convenzione – ha concluso – stranamente non c’è più alcuna traccia».

Nicola Bertini, consigliere del Forum, ha dato notizia che, in un tabulato inviatogli dal Ministero delle infrastrutture, il limite minimo di larghezza delle corsie su strade extraurbane di 2º grado, è mezzo metro maggiore della attuale larghezza di via della Principessa: «Attraverso i tabulati inviatimi dal Ministero delle infrastrutture – ha detto Bertini – si può facilmente vedere come le strade extraurbane di 2º grado, come la Principessa, debbano avere una larghezza minima di 3,25 metri, e non di 2,75 metri come adesso».
Paolo Federighi – Il Tirreno 2.8.2011

ACCESO DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE SULLA PERICOLOSITA’ DELLA STRADA
«Via della Principessa va bene così»
Rosaria Lombardo: «Abbiamo rispettato i parametri della Soprintendenza»

Gli annunciati  rintocchi «a morto» delle campane, non hanno suonato. Erano in molti gli intervenuti in sala consiliare… come del resto erano attesi i campanacci, in segno di protesta, per la scelta attuata sulla viabilità di via della Principessa. Una strada importante che, con la nuova recente organizzazione dovuta all’inserimento di una pista ciclabile a doppio senso di marcia, parcheggi a centro strada, e due corsie veicolari di 275 cm…. ecc.; la ex provinciale Via della Principessa è stata declassata. La strada non è in grado di sostenere, con dignità, il traffico di collegamento con il parco di Rimigliano, gli insediamenti turistici (Riva degli Etruschi, Garden Club, Park Albatro), Baratti, Populonia, Piombino e quindi l’Isola D’Elba. Una strada che era percorsa con piacere considerata l’ampiezza, ma anche per l’invidiabile ambiente che la circonda, è diventata, con questa «riforma viaria» ad alto rischio di pericolosità tanto da perdere il ruolo di «panoramica» o se vogliamo «turistica». Insomma, non si capisce bene la ragione quando da tutte le parti si tende ad allargare l’assetto viario, a San Vincenzo si è, al contrario, ridotto. La via della Principessa è diventata una strada extraurbana, ciclabile a rischio considerati i pedoni, con parcheggi di difficile usufruizione per la loro collocazione a centro strada, con le carreggiate di dimensioni di secondo grado (stando alle vecchie normative e non a norma per le attuali) dove la velocità massima consentita è di 90 Km/ora. e, il comune ha deciso di limitare a 70 Km/ora. Chi ha fretta, perché in ritardo con gli orari del traghetto, oppure per recarsi all’ospedale di Villa Marina, ecc. sarà bene che passi da… Venturina. Ed i mezzi di pronto soccorso? Tutto qui. Anche se dal punto di vista normativo è «a norma» non lo è sicuramente per il buon senso. Incrociamo tutti le dita e tocchiamo il classico ferro.

«La rioorganizzazione – diceva Rosaria Lombardo (consigliere di maggioranza) nel rispondere ad un odg del Fourm di centrosinistra —, rientra in un progetto di servizi dove nel 2009 fu deciso di raggiungere il parco di Rimigliano, e le strutture turistico ricettive con l’inserimento di una pista ciclabile quale incentivo alla mobilità alternativa alle auto. La Soprintendenza ha messo in prescrizione l’asfaltatura lato monte della strada e così, nel rispettare i 2,75 metri di carreggiata al transito veicolare, il resto è stato adibito a parcheggio auto e moto oltre che alla pista ciclabile. Il tutto, con l’intento di incentivare una mobilità alternativa per la qualità ambientale. Il limite di velocità e l’illuminazione rientra in questo indirizzo. Via della Principessa, da strada a scorrimento veloce è passata ad arteria comunale ed in sicurezza solo con traffico lento ed illuminazione completa lungo tutta la strada». Fra gli interventi è emersa, in maniera unanime e chiara una cosa: perché non si è realizzata la pista ciclabile all’interno del parco di Rimigliano (lato monte) lasciando inalterata la viabilità? Esistevano tutti gli spazi possibili e valorizzare veramente la viabilità alternativa. Una domanda legittima ma, a questa, non è arrivata la risposta.
Piero Bientinesi – La Nazione 4.8.2011

Guarda le foto di “San Vincenzo lavori in corso”

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