Tendenze del turismo verso i borghi antichi: Campiglia non è nemmeno nominata!

Da Suvereto a Montaione gli emergenti lanciano la sfida ai “mostri sacri” (Dossier de Il Tirreno)

Toh, che sorpresa! C’è una Toscana delle vacanze che non vive solo nelle ville sontuose e negli eccessi dei russi ricchi e un po’ cafonal di Forte dei Marmi, nelle spiagge radical-chic di Capalbio o nei cipressi nobiliari e appartati di Bolgheri.
Avanza, in questa estate 2011, climaticamente nervosa e umorale, una Toscana dei borghi e dei paesi minori.

Da Fosdinovo con il suo maestoso castello dei Malaspina a Colonnata, tra lardo e marmo carrarino.
Da Montaione e Certaldo, nell’Empolese, presi di assalto dai tedeschi, al Puntone di Scarlino, ritrovo modaiolo dei giovani. Da Suvereto, borgo in collina a pochi minuti dal golfo di Baratti, a Casale Marittimo, sempre più alla moda e ricco di presenze internazionali. Da Montecarlo, in Lucchesia, in passato buen retiro dello scrittore Carlo Cassola (vedi articolo a parte) a Marciana, dove si trovano località elbane prese di mira dai turisti, come Chiessi, Pomonte e S. Andrea.
Per finire a Mercatale Valdarno, nel comune di Bucine, in provincia di Arezzo, dove il premier inglese David Cameron, trascorrerà da oggi le vacanze estive nella tenuta Petrolo.
Da Forte a Capalbio. Osserva Massimo Biagioni, direttore regionale di Confesercenti: «La scoperta di nuovi borghi è una tendenza consolidata del turismo toscano. Basti pensare alla Val d’Orcia di Asor Rosa e Saverio Vertone molto in voga qualche anno fa. Per il nostro turismo è una ricchezza perché rende l’offerta più diversificata». Ogni anno è insomma la scoperta di nuovi approdi. Di nuove mete. Che ovviamente (come si ricava anche dalla nostra top ten sui luoghi più graditi) non cancella l’appeal di località blasonate come Bolgheri, Forte dei Marmi e Capalbio.
Turismo: si investe poco. Se c’è un rischio – come sottolinea Biagioni – è quello che le nuove scoperte finiscano per diventare amori di una sola estate «in quanto non si provvede a creare strutture adeguate, a rendere solidi questi nuovi borghi». E’ vero anche che la mancanza di investimenti e di innovazioni portano al declino di località dal sangue blu. «C’è il rischio che il nuovo non si consolidi ma anche che il vecchio perda il suo appeal. L’unico rimedio è investire sui luoghi. Purtroppo nel turismo si investe poco», lamenta Biagioni.

Da Virzì alla Cucinotta. Suvereto punta sul vino. La località più gettonata dell’estate 2011 è forse Suvereto, 3200 abitanti, nella Val di Cornia, che d’estate raddoppia le presenze. Tra queste, vip come il regista Paolo Virzì e Marcello Lippi e, nel recente passato, Sara Ferguson, Tony Blair, Maria Grazia Cucinotta e Philippe Daverio.
Suvereto negli ultimi anni ha registrato un incremento turistico del 30-35%: «Le chiavi del nostro successo? Un paesaggio mozzafiato, un borgo affascinante, il vino e la cultura. Da dodici anni teniamo d’estate una fortunata serie di incontri con scrittori del calibro di Dacia Maraini e Margherita Hack», spiega il sindaco Giampaolo Pioli.
Il problema sono le strutture ricettive. Ci sono agriturismo e case vacanze per 1200 posti letto ma non gli alberghi. Nel piano regolatore ne è però previsto uno a 4 stelle. Ma è il vino la grande scommessa di Suvereto. «Ci sono importanti gruppi stranieri interessati alle nostre cantine», sottolinea Pioli. Il vino richiama Bolgheri, le cui fortune sono esplose proprio con il Sassicaia.

Suvereto sfida Bolgheri. Osserva l’ex sindaco Rossano Pazzagli: «Suvereto rappresenta la Bolgheri della Val di Cornia, però più grande e accogliente e, in prospettiva, con maggiori potenzialità. La crescente frequentazione del paese e della sua campagna da parte di professionisti delle borghesie cittadine, di scrittori ed artisti italiani ed europei, ha generato una sorta di moda del soggiorno a Suvereto, che si è guadagnato un’immagine di “Maremma gentile”».
Bolgheri però resiste e anzi continua ad avanzare. Ad aumentare le proprie presenze. E il suo appeal. Grazie anche a Bolgheri melody, che ha portato sul palcoscenico della tenuta San Guido artisti del calibro di Giorgio Panariello e Gianna Nannini. Diventando una sorta di Versiliana della costa etrusca. Ma il rischio che corre Bolgheri è di perdere la sua anima nobiliare e discreta. Per eccesso di consumismo. «Quando una località come Bolgheri diventa troppo popolare aumenta sì i numeri del business ma perde il suo fascino. E rischia il declino», osserva ancora Biagioni.

Pietrasanta sfida Forte. Non a caso Bolgheri è sfidata a sud da Suvereto e a nord, ad una manciata di chilometri, da Casale Marittimo, divenuto, come osserva Oliviero Toscani, «un centro internazionale alla moda mentre Bolgheri è invece sempre più provinciale».
E’ lo stesso rischio che corre Forte dei Marmi che perde colpi come appeal rispetto a Pietrasanta, definita la nuova Atene della Toscana con il suo giro di artisti, di botteghe e di mostre.
E a sud, in Maremma, Capalbio è sempre Capalbio, ma l’Argentario arranca e nuovi borghi si fanno avanti. La località maremmana dell’estate è forse il Puntone di Scarlino, con il porto e la discoteca, ritrovo modaiolo dei giovani. Sempre sulla cresta dell’onda Cala violina così come Cala Felice, piccola caletta ai margini del porto turistico del Puntone: «E’ stata presa d’assalto negli ultimi due anni da turisti e locali», racconta il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri.
Oltre al mare va bene l’Amiata con Santa Fiora, dove ha casa Andrea Camilleri. In crescita anche Roccatederighi che con la manifestazione Medioevo nel borgo ha attratto in 3 giorni più di 15mila turisti. Ma il problema, come evidenzia Biagioni, è se questi borghi si consolideranno o balleranno per una sola estate.
MARIO LANCISI – Il Tirreno 31.7.2011

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