Spiagge e concessioni di San Vincenzo, i balneari chiedono maggiore chiarezza

Spiagge e concessioni di San Vincenzo, i balneari chiedono maggiore chiarezza

Non c’è stato aumento dell’ampiezza fronte-mare delle concessioni demaniali di alcuni stabilimenti balneari, ma solo un aumento della profondità delle concessioni stesse. Così l’Associazione stabilimenti balneari di San Vincenzo, attraverso Alessandro Baldi, chiarisce la vicenda che ha suscitato forti polemiche in questi giorni. «I titolari di concessione di arenile pubblico – spiega Baldi – possono in base alla normativa vigente e al codice della navigazione richiedere un adeguamento in profondità della concessione avuta, pertanto si tratta solo di un adeguamento in profondità e non un aumento di metri linerai di fronte mare, ovviamento dietro pagamento del relativo corrispettivo in base alla profondità avuta in concessione.

Pertanto, non vi è né aumento di fronte mare, né danno erariale, né danno ai fruitori delle spiagge libere perchè hanno gli stessi metri di fronte mare che avevano prima». Secondo quanto spiega Baldi, poi, « è stato introdotto l’obbligo che l’adeguamento in profondità fosse dato solo a coloro che aumentavano i servizi collaterali, tipo giochi e servizi ai clienti o convenzioni con strutture ricettive, per dare anche una risposta a quelle strutture ricettive che non hanno concessione demaniale».

L’associazione dei balneatori allarga poi il discorso a temi più generali legati al turismo. «Il mare – si afferma – sta avanzando sempre di più, tutti gli studi mondiali ci confermano che nei prossimi decenni con il suo innalzamento mangierà sempre di più la linea di costa, pertanto il lavoro incominciato con il Comune con la creazione di barriere per spezzarne la sua forza, gradiremo sapere da parte di tutte le forze politiche se lo ritengono da proseguire o se non avrà futuro, al di là dei soldi disponibili». Ma l’associazione vuole anche iniziare a ragionare, insieme alle varie forze del paese, «di quale futuro turistico vogliamo e della gestione del demanio».

L’associazione poi mette in discussione «la concessione di Dia per il noleggio degli ombrelloni e sdraio che a San Vincenzo è possibile, mentre in altre realtà no; ma non è tanto averle concesse l’importante – si legge ancora – ma il fatto che usufruiscono di un arenile pubblico, e non è richiesto, perchè non è dovuto, il pagamento della tassa dei rifiuti, pagamento di concessione demaniale, perchè non la hanno, non partecipano alla pulizia della spiaggia, che in questo caso essendo arenile pubblico è a carico totalmente del Comune, non partecipano al progetto per il salvataggio in mare, non hanno l’obbligo del bagnino e di tutte le relative dotazioni previste nelle postazioni di salvataggio». E infine: «per il rispetto delle regole, per la vendita di prodotti sulla spiaggia per la gestione delle Dia, riteniamo che un controllo del territorio, con la collaborazione di tutti gli enti e degli operatori, per indicare dove si sbaglia e dove si fa bene, sia necessario per non indurre chiunque a ritenere di avere sempre ragione».
Il Tirreno 13.7.2012

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