San Vincenzo, gli operatori turistici bocciano le scogliere contro l’erosione

San Vincenzo, gli operatori turistici bocciano le scogliere contro l’erosione

«Cambieranno in peggio il litorale. L’erosione va combattuta con progetti più idonei alla costa»
L’associazione operatori turistici e commercianti di San Vincenzo è profondamente contraria all’intervento di protezione del tratto urbano di costa affidato dal Comune alla Sales e iniziato nei giorni scorsi. «Vogliamo denunciare – dicono gli operatori – la nostra contrarietà sia al posizionamento di massi in mare, sia alla costruzione di un pennello antistante piazza Gramsci, sia ai massi affioranti paralleli alla spiaggia a sud del porto. Si tratta di un intervento talmente forte a livello visivo da cambiare per sempre, ed in peggio, le caratteristiche del nostro litorale».

Operatori turistici e commercianti fanno presente che tutte le località marine che si sono servite di barriere di massi posizionati orizzontalmente o verticalmente rispetto alla spiaggia hanno poi creato zone di acqua stagnante: « A livello visivo il risultato è stato uno scempio». Ribadiscono quindi la necessità di intervenire per contenere il fenomeno dell’erosione, ma valutando progetti più idonei alla nostra costa: « Il posizionamento dei massi è un intervento troppo impattante sull’ambiente marino ed economicamente oneroso».

Gli operatori ribattono poi alle dichiarazioni, rilasciate a Il Tirreno nei giorni scorsi, dell’assessore ai lavori pubblici e all’ambiente Elisa Cecchini, la quale ha sostenuto che, per ciò che le avevano riferito i tecnici, l’erosione non sarebbe conseguenza della costruzione del porto, quanto piuttosto un problema presente su tutta la costa. «Vorremmo far presente – fa sapere l’associazione – che l’erosione è da tempo che ci sottrae spiaggia. Secondo noi, il fenomeno è figlio del vecchio porto, ma il nuovo porto lo ha sicuramente accentuato, tant’è vero che proprio l’amministrazione comunale aveva da tempo previsto il posizionamento di barriere in geotessuto per contenere il problema, che sapeva sarebbe stato più accentuato sul litorale a sud del porto».

Secondo l’associazione la Sales, dovrebbe farsi carico delle spese degli interventi di ripascimento. Spese che, per le due fasi previste, ammontano a 1.282.000 euro, di cui 409.650 euro per la prima fase. «A nostro avviso – sostengono gli operatori – chi ha eseguito i lavori del nuovo porto dovrebbe farsi carico delle spese degli interventi, così com’era stato previsto, e dovrebbe farsi carico, inoltre, della rimozione immediata, dal fondale antistante la spiaggia e dal litorale, di tutti i detriti di tufo che è stato frantumato e non rimosso al termine dei lavori. Sono anni che le strutture ricettive, gli stabilimenti balneari ed i cittadini pagano a proprie spese la rimozione di questi detriti che, oltre a provocare erosione aggiuntiva – conclude l’associazione – non permettono di poter entrare in acqua in sicurezza».

(p.f.) Il Tirreno 31.1.2013

Scogliere contro l’erosione marina. Ma in tanti protestano per i lavori

Sessantagiorni dall’inizio dei lavori o meglio, prima di Pasqua la spiaggia di San Vincenzo, quella attualmente trasformata in «cantiere» , sarà nuovamente riportata allo stato «originale». Questo è quanto ci è stato detto dall’Amministrazione Comunale e, naturalmente, sempre che le condizioni meteo-marine siano favorevoli al consentire l’intervento. Stiamo parlando dei lavori, da qualche giorno avviati ed affidati alla Sales Spa tesi alla «protezione delle spiagge antistanti l’abitato del comune di San Vincenzo – 1° fase approvazione, 2° perizia per esecuzione lavori suppletivi di variante imprevedibile di miglioria…» .

Questo è l’oggetto della determina n.9 del 15 gennaio dove, con gli allegati tecnici, vengono illustrate le opere in corso di esecuzione e vedono attualmente interessare la spiaggia sottostante piazza Gramsci, proprio sui «confini» delle spiagge in concessione ai bagni «Il delfino» e «Mediterraneo » divisi, da sempre, dal Fosso Renaione anche questo già oggetto di intervento per gli sversamenti a mare.

L’intervento è molto criticato dal gruppo di Facebook «San Vincenzo Democrazia e Libera Opinione»: decine di commenti negativi per un’opera che agli occhi dei cittadini rappresenta un’altra ferita all’ambiente e una spesa di non poco conto. Gli effetti poi sulla linea di costa sono difficilmente prevedibili, è possibile che il problema dell’erosione si sposti solo più a sud danneggiando altre zone. Si sta realizzando un pennello (scogliera) che, partendo proprio da questa spiaggia dovrà arrivare a congiungersi alla diga, (sottomarina) che partendo dal pennello (scogliera da sistemare…) antistante via Costa (Nettuno) corre parallela alla linea di spiaggia. Per la verità, come ci è stato illustrato, il pennello- diga attualmente in fase di realizzazione, rimarrà fuori dall’acqua per soli 15 metri partendo dalla battigia, dopo, proseguirà rimanendo sommerso di 50 cm. sotto il livello del mare. Comunque la spiaggia, che attualmente vede transitare i camion, sarà «adeguatamente ripristinata». L’opera rientra in un progetto, già approvato, interamente finanziato dall’amministrazione comunale (410.000 euro) e, rappresenta il primo di un progetto (da approvare) che vede realizzare, in maniera graduale, una serie di «pennelli» fino ad interessare e giungere al fosso delle Prigioni (La Lanterna). tutto il centro abitato di San Vincenzo.

La realizzazione dell’attuale «pennello» viene attraverso il trasporto dei massi con i camion e ciò fino a giungere ad una profondità del mare che consenta la «navigazione» del pontone. Una grossa chiatta, utilizzata anche per la posa dei massi utili per la realizzazione della diga longitudinale la quale, lo ricordiamo, è già stata in larga parte realizzata. Comunque, si apprende, che a seguito di una serie di problematicità relative alla posa di geotubi, (salsicciotti) inerenti alla loro stabilità e durabilità, è stato deciso di cessare quei lavori.
Insomma si utilizzeranno i soli massi anche per il traslamento, verso nord, del pennello perpendicolare alla costa che, – è stato detto,- meglio garantisce la funzione di contenimento delle sabbie. Staremo a vedere.

Piero Bientinesi – La Nazione 30.1.2013

San Vincenzo, già preoccupano i lavori di protezione delle spiagge

Iniziati i lavori per il primo stralcio del progetto di protezione delle spiagge antistanti l’abitato, affidati dal Comune a Sales per il costo di 409.650 euro (a fronte di un investimento complessivo per le due fasi pari a 1.282.000 euro). E l’impressione non è delle migliori.

Molti cittadini, dalla balaustra di piazza Gramsci, hanno osservato l’intervento – ora nel tratto di spiaggia e di mare antistante il fosso del Renaione, tra gli stabilimenti balneari Il Delfino e Il Mediterraneo – commentandolo negativamente. Partita la costruzione di una sorta di diga che si protrarrà in lunghezza per 17,50 metri, e raggiungerà l’altezza di un metro e mezzo sul livello del mare. Ciò non permetterà a chi fa il bagno di vedere il mare dall’altra parte (dietro la diga), così come difficilmente lo si potrà vedere da una parte della spiaggia all’altra.

La nuova perizia suppletiva e di variante, che cambia il primo progetto approvato nel febbraio 2011 e redatto dal professor Pierluigi Aminti dell’Università di Firenze, prevede la sostituzione della barriera sommersa in geotubi con una barriera soffolta in scogliera perpendicolare alla costa, con un tratto emerso – come già detto – per il radicamento della stessa a riva. Questa diga dovrebbe garantire meglio la funzione di contenimento delle sabbie.

(p.f.) Il Tirreno 30.1.2013

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