«Fermate subito i lavori alla scogliera di San Vincenzo: mancano le valutazioni sull’impatto»
L’intervento dei consiglieri Bertini e Villani del Forum
Gli interventi, attualmente in corso per la realizzazione di una scogliera davanti alla spiaggia antistante la centralissima piazza Gramsci sono sempre di più al centro della discussione a san Vincenzo. Dopo la presa di posizione degli operatori turistici, contrari ai lavori e preoccupati per le possibili conseguenze sugli arenili, anche in relazione alla foce del fosso Renaione, ora c’è da registrare l’iniziativa del gruppo di opposizione Forum del centrosinistra. I consiglieri Nicola Bertini e Maurizio Viliani parlano subito in modo diretto: «Non è verosimile che la diga al fosso del Renaione sia già in costruzione. Non è stato condotto uno studio sull’impatto della struttura e il Comune ha ritenuto bene di non richiederne.
Per L’ente va bene che non ci sia la Valutazione d’Impatto Ambientale, perché tanto l’impatto non cambia rispetto ai salami, per i quali, aggiungiamo, non fu comunque fatta la Valutazione d’Impatto Ambientale».
Il Forum continua affermando: «Non ci si è neppure presi la briga di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica, nonostante le strutture emergano dal mare per diciassette metri, si sviluppino su un’area vincolata e modifichino in modo radicale le visuali e l’intero paesaggio urbano». Poi, anche se in maniera non proprio velata si dice:«Insomma completamente alla zitta si è ritenuto di approvare il 15/01 una determina e, altrettanto in sordina, si è ben pensato di cominciare a costruire. Riteniamo che senza la Valutazione d’Impatto Ambientale e senza l’Autorizzazione Paesaggistica sia assolutamente impossibile realizzare quell’opera». Il Forum di Centrosinistra ironizza poi sull’amministrazione comunale: «Dispiace fare sempre i guastafeste, ma pare proprio di dover ricordare al Comune di San Vincenzo che le regole valgono – o dovrebbero valere – per tutti».
Prontamente, Bertini e Viliani riprendono il loro ruolo di gruppo politico di opposizione chiamando in causa non solo il sindaco Michele Biagi, ma anche l’assessore Elisa Cecchini (lavori pubblici) quando asseriscono: «Visto inoltre che la maggioranza non s’è disturbata a giustificare l’operazione, chiediamo che finalmente l’assessore competente o il sindaco ci spieghino come mai un’opera sulla spiaggia che modifica il paesaggio, le correnti marine e l’ecosistema, si può realizzare in quattro e quattr’otto senza neppure l’autorizzazione paesaggistica».
Poi, Bertini e Viliani chiudono con una richiesta ben precisa. «Chiediamo che in attesa di tali risposte, che richiederanno ne siamo certi un enorme sforzo, l’Amministrazione Comunale sospenda immediatamente tali lavori e avvii accertamenti per acclarare le responsabilità dei diversi soggetti in questa inqualificabile vicenda».
Piero Bientinesi – La Nazione 1.2.2013
Foto: La Nazione
Dighe anti erosione sotto accusa
Il Forum contesta la mancanza di autorizzazioni. Il Comune replica: «In questa fase non servono»
L’intervento di protezione del tratto urbano di litorale, affidato dal Comune a Sales e iniziato in questi giorni, non cessa di far discutere. Non ci sono né la Via (Valutazione d’impatto ambientale) né l’autorizzazione paesaggistica: a dirlo è Nicola Bertini del Forum, e a confermarlo è la stessa amministrazione comunale, che tuttavia, da noi interpellata, sostiene che la Via sia stata esclusa in seguito alla verifica preliminare compiuta, e che l’autorizzazione paesaggistica non sia necessaria adesso, ma solo in seguito.
«Non è verosimile che la diga al fosso del Renaione sia già in costruzione – dice Bertini – visto che non sono stati condotti studi sull’impatto della struttura. Per l’ente va bene che non ci sia la Via, in quanto ritiene che l’impatto non cambi rispetto ai salami in geotessuto, per i quali la Via non fu comunque fatta. Non ci si è neppure presi la briga di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica, nonostante le strutture emergano dal mare per 17 metri e si sviluppino su un’area vincolata, modificando in modo radicale le visuali, l’intero paesaggio urbano, le correnti e l’ecosistema. Insomma – prosegue il consigliere d’opposizione – il 15 gennaio si è ritenuto di approvare in sordina una determina e di cominciare a costruire.
Alla maggioranza, che non ha mai giustificato l’operazione, chiediamo: com’è possibile che un’opera del genere possa essere realizzata in quattro e quattr’otto senza neppure l’autorizzazione paesaggistica? Senza Via e senza autorizzazione paesaggistica, riteniamo impossibile realizzare l’intervento. Per questo chiediamo, infine, che l’amministrazione sospenda subito i lavori e avvii accertamenti per acclarare le responsabilità dei diversi soggetti di questa vicenda».
L’amministrazione comunale, attraverso una nota, conferma l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica, ma afferma altresì che essa non sia necessaria e che, di conseguenza, i lavori non hanno ragione di essere sospesi: «A prescindere dalla determinazione dirigenziale del 15 gennaio – sostiene l’amministrazione – non è necessaria alcuna autorizzazione paesaggistica.
A seguito di tali atti, il direttore dei lavori, l’ingegner Gazzini, il 21 gennaio ha fatto riprendere i lavori stessi limitatamente alle opere a mare, per le quali, come già detto, non è necessaria alcuna autorizzazione paesaggistica. L’autorizzazione paesaggistica servirà per i lavori sulla spiaggia, che saranno realizzati solo successivamente all’autorizzazione provinciale sul vincolo idrogeologico, richiesta dagli uffici il 24 gennaio, ottenuta la quale si provvederà alla richiesta di autorizzazione paesaggistica. Si precisa, inoltre – prosegue la nota – che la barriera in massi fuori terra interessa la spiaggia per non più di 3 metri lineari, e che questo è il tratto che sarà oggetto dell’autorizzazione paesaggistica. Questa chiusura provvisoria è necessaria per far funzionare idraulicamente questo 1° stralcio dell’opera pubblica per la salvaguardia dell’arenile, che interessa il tratto di costa fino al fosso delle Prigioni. L’opera, nel suo complesso, è stata sottoposta a verifica preliminare, con esclusione della procedura di Via da parte della Regione, ente competente in materia. Il pennello a terra – si conclude – sarà rimosso al momento in cui inizieranno i lavori del 2° stralcio».
Paolo Federighi – Il Tirreno 1.2.2013