Non solo la Rocca…

Il crollo della guglia della Rocca, diventata il parafulmine del paese, ha fatto scalpore sulla stampa, ma, soprattutto, fa riflettere sulla mancata cura della parte antica e preziosa di Campiglia da parte dell’Amministrazione.
L’esempio più clamoroso è il tetto del Palazzo Pretorio, con tegole ballerine e senza grondaia. Il primo fatto comporta pericolo per chi passa nella strada sottostante nelle tremende giornate di vento oltre probabili infiltrazioni all’ultimo piano , il secondo un danno per la facciata (stemmi compresi) a causa del battere dell’acqua, basta guardare come sono ridotti gli infissi in legno persiane e portoni (credo che le gronde le abbiano inventate per ovviare a questi problemi!!).
Per rimanere nei pressi, la cisterna medicea, già orfana della lapide dedicatoria (ci piacerebbe sapere dov’è e a che punto è l’eventuale restauro) presenta uno stato di degrado tale nelle connettiture delle pietre da far temere il peggio anche per lei. E il restauro promesso ancora non si vede. A proposito di restauro, così come per la Rocca, sarebbe auspicabile che se ne occupasse gente esperta del mestiere e non chiunque sappia usare una mestola. In conclusione verrebbe da pensare che oltre alla dichiarata mancanza di soldi ci sia un disinteresse (ignoranza ?) per un patrimonio di grandissimo valore e per tutto quello che in generale riguarda la storia di Campiglia, artistica e non solo cartacea, che potrebbe dare molto anche all’economia del paesello. Ma questa è un’altra storia.
Comitato per Campiglia
Simona Lecchini Giovannoni