Parchi della Val di Cornia: Zucconi (CdC) risponde al Sindaco

Parchi della Val di Cornia: Zucconi (CdC) risponde al Sindaco

Il Sindaco di Campiglia, come ormai consuetudine, non risponde alle proposte contenute nel mio intervento sui parchi che non è affatto rivolto al passato, ma al futuro.  Le proposte sono chiare.

Rilanciare ricerca e progettualità per valorizzare il patrimonio culturale e naturale della Val di Cornia. Sono settori dove si possono trovare risorse finanziarie dell’UE perché l’Europa, più dell’Italia, crede nel valore strategico della cultura, anche sotto il profilo economico e occupazionale. Per il Sindaco, invece, bisogna fermarsi.

Rinsaldare e innovare la gestione integrata di parchi nel quadro delle mutate condizioni legislative, perché rappresentano uno dei fattori per la crescita e la competitività della zona. L’esperienza della Società Parchi ha fatto storia, qui, in Italia e in Europa.  Come tutte le esperienze richiede continua innovazione, sviluppo delle competenze professionali e dell’efficienza gestionale.  Non mi pare che i proprietari, ossia i Comuni, abbiano fatto molto per favorire questo processo, visto che sono i primi ad appellare oggi la loro società come “carrozzone” sulla base di dati oggettivamente falsi.  Più che idee producono denigrazioni.

Colmare subito il vuoto nel governo sovracomunale. Il progetto dei parchi si basa sulla forte coesione tra i Comuni della Val di Cornia. I nostri Comuni, invece, hanno demolito la sovracomunalità e procedono oggi con decisioni arbitarie e incoerenti. Questa era stata annunciata come la legislatura dell’Unione dei Comuni. Le promesse sono state disattese. Le idee per il futuro non ci sono.

La promozione serve, ma prima di tutto serve che i Comuni facciamo bene quello che gli compete.  Imprese turistiche, imprese agricole, società Parchi, hanno fatto del loro meglio in questi anni per promuovere i loro prodotti in Italia e all’estero, e i risultati si sono visti. Quella che è mancata è la strategia dei Comuni per valorizzare davvero l’identità territoriale e su quella costruire attrattive e competitività. Basta l’esempio del rapporto tra cave e parco a Campiglia per rendersi conto che il Comune non ha avuto la minima coerenza strategica se è vero che, dopo aver realizzato il parco di San Silvestro (una unicità di livello europeo) è stato capace prima di trasformare la cava che lo avvolge da cava per le sole necessità dell’industria piombinese in cava per il mercato nazionale e poi, nel 2004, di autorizzare il raddoppio dei volumi da scavare, da 4 a 8 milioni di metri cubi. Scelte che, contrariamente alla solita litania che il Sindaco mette in campo quando gli mancano gli argomenti (secondo la quale sarei sempre responsabile di tutto), per sua sfortuna fanno parte di stagioni politiche e amministrative che ho avversato.

Massimo Zucconi (Comune dei Cittadini)

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