Anche i Parchi fanno i conti con la realtà. Il sindaco di Campiglia risponde al Comune dei Cittadini
Crediamo nel valore della cultura e nella necessità di combattere la crisi proponendo modelli di sviluppo fondati sulla valorizzazione delle identità in contesti di specifica densità paesaggistica ed archeologica, come nel caso dei nostri parchi. Le azioni intraprese fino ad oggi dai Comuni della Val di Cornia vanno proprio in questa direzione e i risultati conseguiti confermano la bontà di queste scelte. Il nostro obiettivo è quello di proseguire, nonostante le forti difficoltà economiche e la situazione tragicamente inedita in cui si trovano ad operare le amministrazioni pubbliche in questo periodo, cercando anche nuove soluzioni e nuovi approcci per non penalizzare settori strategici per lo sviluppo del territorio.
Si tratta di un esempio significativo che denota ben altro rispetto alla rigidità e alla mancanza di visioni strategiche denunciate da Zucconi. E a questo proposito, le scelte urbanistiche a cui fa riferimento Zucconi nel suo intervento appartengono a una stagione della pianificazione della quale lui stesso è stato innegabile protagonista. Le amministrazioni attuali non hanno fatto altro che giocare una partita di tutela rispetto a scelte precedenti. È inoltre evidente quanto i nostri Comuni investano nel recupero del patrimonio pubblico, nonostante la restrizione dei finanziamenti. Era tutto molto più semplice in tempi in cui gli investimenti erano sostenuti da finanziamenti pubblici che arrivavano ai Comuni in termini di milioni di euro e che oggi non arrivano più o in parte sono vincolati agli interventi della riqualificazione delle aree urbane.
Anche alla luce delle norme sulla spending review, con le quali dovremo fare i conti, siamo fortemente obbligati a stare al passo con i tempi, dimostrando capacità di risposta diversificate, sempre più finalizzate all’efficienza. I vincoli imposti agli enti locali costringono a scelte orientate al contenimento dei costi rispetto alle quali, comunque, le società partecipate non possono essere considerate zone franche, compresa la Società Parchi. Per tutti si impone la necessità costante di trovare soluzioni anche nuove per rispondere al meglio alle esigenze del turismo e alla capacità di rendere attrattivo il territorio. Se ci limitassimo a raccontarci quanto siamo stati bravi in questi anni e a rammaricarci del tempo che fu, sarebbe inutile e poco costruttivo. Se non sappiamo “vendere” il nostro patrimonio a chi lo vuole apprezzare, abbiamo assolto il ruolo di tutori del territorio, grande merito, ma non sappiamo far sì che questo diventi sempre più ricchezza, opportunità per l’economia della Val di Cornia, degli operatori economici, dei cittadini.
L’Italia che marcia di più nel settore turistico, mette a sistema tutti i suoi elementi della catena. Le nostre priorità sono quelle di mantenere e anzi consolidare e accrescere l’esperienza della gestione integrata dei parchi, sicuramente strategica, sulla quale continuiamo a puntare per un turismo di qualità. A questo stanno lavorando tutti i nostri Comuni che di sovracomunalità ne sanno molto e che mettono in fila scelte condivise in molti settori, dalle infrastrutture, ai trasporti, ai rifiuti, ai servizi sociali e, per l’appunto, al turismo. Il passato non è stato un errore. Semplicemente non esiste più in quei termini e noi dobbiamo guardare al futuro avendo ben chiaro il presente.
Rossana Soffritti (sindaco di Campiglia)
Il Tirreno 21.7.2012