La stazione di Campiglia? Una location per film di paura!

La stazione di Campiglia? Una location per film di paura!

Congratulazioni !!! L’Amministrazione di Campiglia è riuscita a realizzare alla stazione di Venturina, la più brutta e sgangherata sistemazione di aree pubbliche di tutte le stazioni della costa, da Livorno a Grosseto.

Quello che avrebbe dovuto essere il biglietto da visita di un Comune che dice di volere rafforzare lo sviluppo del sistema turistico, artigianale e agricolo, e che quindi avrebbe dovuto dare  un’immagine al meglio delle possibilità, è diventato un luogo che, insieme al vicino nuovo spazio urbano chiamato pomposamente “Area Servizi per l’ Assistenza all’Uomo ed al Veicolo”, è degno delle migliori location per film di paura.

Il progetto originario redatto dal Comune prevedeva spazi di sosta per autobus, marciapiedi e pensiline per chi attendeva di salirvi, due posti taxi, due posti auto con contrassegno disabili e alcuni posti auto per la sosta breve. Il progetto prevedeva inoltre la realizzazione di due grandi aiole con alberi, a filtro tra la stazione e l’espansione urbana. Si trattava di un progetto semplice che comunque, con un po’ di attenzione nella realizzazione, magari portandovi una delle fontane sottoutilizzate del comune, avrebbe potuto dare una risposta all’esigenza di trasformare una stazione in aperta campagna in una stazione urbana minimamente dignitosa.

Invece il risultato finale funzionalmente è un fallimento, infatti è stato aumentato il numero di spazi per autobus annullando qualunque spazio per la sosta breve. Quindi chi deve fermarsi per portare o per accogliere un passeggero che, senza essere handicappato, ha scarse capacità motorie perché vecchio, perché obeso, perché è una donna incinta,  perché con un bambino piccolo in collo o altro, dovrebbe parcheggiare a più di 100 metri, o come già succede, fermarsi  impropriamente sui marciapiedi appena fatti. Sempre grazie al maggior spazio dato agli autobus, gli spazi di sosta per taxi e per handicappati sono stati allontanati e messi malamente a incastro là dove  era prevista un’aiola. Infine è stata creata al posto della seconda aiola, uno spazio pavimentato del tutto privo di una qualche funzione comprensibile.

Il risultato finale anche formalmente è un obbrobrio. L’avere infatti eliminato ogni sistemazione a verde (è rimasta una aiuola triangolare di mq. 80 circa sui mq. 500 circa previsti) per pavimentare tutto con blocchetti di cemento o asfalto, ha fatto sì che l’edificio della stazione, già modesto di suo, fosse privato di un qualunque elemento di mitigazione e risultasse non inserito in uno spazio urbano, ma in un deserto di cemento e asfalto che non migliorerà molto anche quando la lottizzazione sarà, se mai lo sarà, completata, visto che essa nasce all’insegna della più spudorata disattenzione alla qualità degli spazi urbani.

Qualcuno ha detto che le aiuole non sono state fatte perché il sottosuolo era pieno di canalizzazioni cementate e che quindi le piante non avrebbero potuto attecchire. Ma se l’informazione è vera, forse qualcuno avrebbe dovuto ricordarsi che un’aiuola rialzata di cm.50 permette di piantare alcune alberature e cespugli senza problemi ed è anche in grado di fornire  sul piano dei muretti di contenimento delle sedute oggi rappresentate da due panchine prive di ripari dalla pioggia e dal sole.

Se poi si guarda alle sistemazioni dei parcheggi e strade nelle aree esterne alla stazione,  non si capisce se siano provvisorie o, ahimè, definitive. Quel che vediamo è una strada cieca che porta ad uno sterrato pieno di auto, una strada di parcheggio che diventa viabilità principale con curva a gomito senza segnalazione adeguata in uno dei due sensi sulla durata ammessa di parcheggio, un intrico di canne e cespugli degno delle periferie urbane più disastrate.

E’ indispensabile allora una immediata correzione e rivisitazione di quanto fatto perché non è accettabile che si siano spesi centinaia di migliaia di euro in maniera così indifferente ai bisogni dei cittadini e alla qualità dei loro luoghi di vita e di lavoro.

Se quanto abbiamo descritto, e che è sotto gli occhi di tutti, dà la misura di quanto Sindaco ed Assessori amino il loro Comune e di quello che sono in grado di fare con i soldi pubblici, sono ben  giustificati quanti pensano che questi amministratori dovrebbero dedicarsi ad altre attività.

Campiglia Marittima 09-10-2013

Comitato per Campiglia
Alberto Primi

Sulla stampa:

Corriere Etrusco 9.10.2013: http://www.corriereetrusco.it/2013/10/09/comitato-per-campiglia-la-stazione-una-location-per-i-film-di-paura/

«Solo un deserto di cemento e asfalto» Campiglia: il Comitato boccia i lavori di sistemazione dell’area della stazione
«L’AMMINISTRAZIONE di Campiglia è riuscita a realizzare alla stazione di Venturina, la più brutta e sgangherata sistemazione di aree pubbliche di tutte le stazioni della costa, da Livorno a Grosseto». Ne è certo il presidente del Comitato per Campiglia Alberto Primi.
«QUELLO che avrebbe dovuto essere il biglietto da visita di un Comune che dice di volere rafforzare lo sviluppo del sistema turistico, artigianale e agricolo, e che quindi avrebbe dovuto dare un’immagine al meglio delle possibilità, è diventato un luogo che, insieme al vicino nuovo spazio urbano chiamato pomposamente “Area Servizi per l’ Assistenza all’Uomo ed al Veicolo”, è degno delle migliori location per film di paura – incalza Primi – il progetto originario redatto dal Comune prevedeva spazi di sosta per autobus, marciapiedi e pensiline per chi attendeva di salirvi, due posti taxi, due posti auto con contrassegno disabili e alcuni posti auto per la sosta breve.
IL PROGETTO prevedeva inoltre la realizzazione di due grandi aiole con alberi, a filtro tra la stazione e l’espansione urbana. Si trattava di un progetto semplice che comunque, con un po’ di attenzione nella realizzazione, magari portandovi una delle fontane sottoutilizzate del comune, avrebbe potuto dare una risposta all’esigenza di trasformare una stazione in aperta campagna in una stazione urbana minimamente dignitosa.
INVECE il risultato finale funzionalmente è un fallimento, infatti è stato aumentato il numero di spazi per autobus annullando ogni spazio per la sosta breve. Quindi chi deve fermarsi per portare o per accogliere un passeggero che, senza essere handicappato, ha scarse capacità motorie perché vecchio, perché obeso, perché è una donna incinta, perché con un bambino piccolo in collo o altro, dovrebbe parcheggiare a più di 100 metri, o come già succede, fermarsi impropriamente sui marciapiedi appena fatti». Per il Comitato per Campiglia “Il risultato finale anche formalmente è un obbrobrio.
L’avere infatti eliminato ogni sistemazione a verde (è rimasta una aiuola triangolare di mq. 80 circa sui mq. 500 circa previsti) per pavimentare tutto con blocchetti di cemento o asfalto, ha fatto sì che l’edificio della stazione, già modesto di suo, fosse privato di un qualunque elemento di mitigazione e risultasse non inserito in uno spazio urbano, ma in un deserto di cemento e asfalto. Se poi si guarda alle sistemazioni dei parcheggi e strade nelle aree esterne alla stazione, non si capisce se siano provvisorie o, ahimè, definitive.
QUEL CHE vediamo è una strada cieca che porta ad uno sterrato pieno di auto, una strada di parcheggio che diventa viabilità principale con curva a gomito senza segnalazione adeguata. E’ indispensabile allora una immediata correzione e rivisitazione di quanto fatto perché non è accettabile che si siano spesi centinaia di migliaia di euro in maniera così indifferente ai bisogni dei cittadini e alla qualità dei loro luoghi di vita e di lavoro».
La Nazione 10.10.2013

Bocciata la stazione di cemento e asfalto
«L’amministrazione è riuscita a realizzare alla stazione di Venturina, la più brutta e sgangherata sistemazione di aree pubbliche di tutte le stazioni della costa, da Livorno a Grosseto» definitiva la condanna di Alberto Primi del Comitato per Campiglia. «Quello che avrebbe dovuto essere il biglietto da visita di un Comune che dice di volere rafforzare lo sviluppo del sistema turistico – spiega – è diventato un luogo che, insieme al vicino nuovo spazio urbano chiamato pomposamente “Area servizi per l’ assistenza all’uomo ed al veicolo”, è degno delle migliori location per film di paura. Il progetto originario redatto dal Comune prevedeva spazi di sosta per autobus, marciapiedi e pensiline, due posti taxi, due posti auto con contrassegno disabili e alcuni posti auto per la sosta breve. Poi due grandi aiole con alberi, a filtro tra la stazione e l’espansione urbana. Progetto semplice – sottolinea – che, con un po’ di attenzione nella realizzazione, magari portandovi una delle fontane sottoutilizzate del comune, avrebbe potuto dare una risposta all’esigenza di trasformare una stazione in aperta campagna in una minimamente dignitosa. Risultato finale? Un fallimento: aumentato il numero di spazi per autobus annullando qualunque spazio per la sosta breve. Quindi chi deve fermarsi per portare o per accogliere un passeggero con scarse capacità motorie dovrebbe parcheggiare a più di 100 metri, o come già succede, fermarsi impropriamente sui marciapiedi appena fatti. Gli spazi di sosta per taxi e per handicappati sono stati allontanati e messi malamente a incastro là dove era prevista un’aiola. L’avere eliminato ogni sistemazione a verde, per pavimentare tutto, ha fatto sì che l’edificio della stazione, già modesto di suo, risultasse inserito in un deserto di cemento e asfalto» conclude Primi.
Il Tirreno 10.10.2013

 

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