Guidoni: «La lotta su Rimigliano andava fatta dieci anni fa»

«Ma dove era Zucconi quando c’era la battaglia contro l’approvazione del progetto Parmalat?». A chiederlo è Franco Guidoni, assessore sanvincenzino al bilancio. «Ricordo che all’epoca, una decina d’anni fa per chi non lo sapesse – scrive in una nota Guidoni – contro questo progetto scese in campo tanta gente, ma non sentimmo nessuna perplessità, appoggio o suggerimento né da parte della Parchi Val di Cornia né a titolo personale da parte dell’architetto Zucconi che ne era presidente».

Secondo l’assessore sanvincenzina, era quello il momento «di fare la vera battaglia, prima che si approvassero il maxi albergo, il centro congressi e tutto quel turistico residenziale per oltre 30.000 metri quadrati».

«Oggi – prosegue Guidoni – di fronte ad un’azienda che ha comprato in un’asta giudiziale una tenuta di 560 ettari con l’autorizzazione definitiva alla costruzione di un, chiamiamolo per nome, villaggio turistico sparso in 80 ettari della tenuta stessa, ritengo che gli amministratori di San Vincenzo non hanno nessuna possibilità di azzerare, come richiesto da Zucconi ed altri, tale previsione senza essere chiamati a rispondere personalmente dei danni arrecati alla proprietà della tenuta. E – prosegue Guidoni – non ne risponderebbero solo loro, ma il Comune, per cui tutti i suoi cittadini sarebbero chiamati al risarcimento del danno arrecato: vi garantisco – dice l’assessore – che il bilancio comunale non se lo può permettere».

Secondo Guidoni, «le nuove previsioni, che portano ad una minore edificazione, siano il massimo ottenibile. Naturalmente questo ultimo passaggio è opinabile e Zucconi forse avrebbe potuto ottenere di più se invece di continuare a fare il silente presidente della Parchi si fosse presentato come candidato a sindaco di San Vincenzo».
Il Tirreno 12.8.2011

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Un pensiero su “Guidoni: «La lotta su Rimigliano andava fatta dieci anni fa»

  1. QUIZ – Chi ha scritto queste belle parole?
    ————–
    San Vincenzo: quale futuro?
    Alcuni giorni fa ho letto una intervista di Philippe Daverio, critico d’arte e conduttore del programma Passepartout di Rai tre, che parlava di San Vincenzo
    come “periferia metropolitana in riva al mare.”
    di “caso straordinario di orrore…”
    di un paese che tende a “divenire una grande Torvajanica”.
    L’articolo continuava con perle simili e terminava parlando “…. della cementificazione selvaggia che si sta realizzando a pochi metri dal mare, su una costa ancora ben conservata.”

    Devo dire la verità, l’articolo all’inizio mi ha fatto arrabbiare. Mi sono detto: come si permette costui di emettere questi giudizi!!!
    Passata la rabbia mi sono guardato intorno per capire il perché di questa “stroncatura”.

    Ho visto la Piana e ho detto, qui forse ha ragione, ho guardato le costruzioni che stanno sorgendo nel podere Santa Costanza e ho dovuto ammettere che fanno “orrore”.
    Ho alzato gli occhi verso i nostri fiori all’occhiello: La Belvedere a la Bellavista e mi sono accorto di quanto sono tristi senza un albero senza un servizio.
    Ho fatto un giro nelle zone “pregiate”, dove in passato si erano costruite villette in mezzo al verde, ed al posto della Lanterna e del Sombrero ho trovato una colata di cemento, per non parlare della Villa la Cavaliera e dei tanti “falsi residence” che stanno sorgendo.

    A questo punto mi è venuto un brivido di freddo, forse Daverio ha ragione.
    Quindi mi sono preoccupato ed ho pensato, ma che aspetto avrà San Vincenzo quando avremo il nuovo porto, il mezzo chilometro di fabbricati dell’albergo di Rimigliano, le villette trasformate in “residence” di quattro piani, ecc. ecc. e gli altri 100.000 metri quadri di pavimenti previsti dal nuovo piano regolatore?
    Tutto questo avviene mentre i paesi a noi vicini, per le loro scelte, raccolgono riconoscimenti e bandiere blu, mentre noi restiamo in fondo a queste classifiche che certificano la qualità.

    Il nostro futuro dovrà essere ancora seconde case, cemento oppure qualità, qualità, qualità?
    ——————
    Un aiutino: non è Nicola Bertini.

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