Grazie Nicola!

Scrive Massimo Zucconi:

Caro Nicola,
prima di tutto voglio ringraziarti per l’enorme lavoro che hai svolto sulla vicenda di Rimigliano, per lunghi periodi in faticosissima solitudine e, negli ultimi tempi, con l’appassionata e competente partecipazione di comitati e singoli cittadini, compresi quelli che usano il web come canale d’informazione.

Su Rimigliano è stato detto e scritto quasi tutto quello che c’era da dire e da scrivere: i limiti culturali di un progetto che guarda al passato e gli scandalosi vizi di un procedimento amministrativo che umilia la legalità e l’oggettività dei fatti. Con la vicenda del calcolo dei volumi esistenti è stata superata la soglia della decenza. Chi si piega a simili artefazioni o è incompetente o colluso. In ogni caso non dovrebbe ricoprire cariche pubbliche.

Lunedì approveranno la variante al RU e si aprirà la fase del massacro di uno degli ultimi residui paesaggi rurali della costa livornese. Resterà ancora la flebile speranza di un sussulto d’orgoglio della Regione o di un’attenzione da parte degli organi giudiziari su una vicenda che presenta più di un profilo di dubbia regolarità tecnico-amministrativa.  Ma, con tutta franchezza, vedo questi spazi molto ridotti: la Regione ha approvato, a suo tempo, il Piano Strutturale che prevede lo scempio di Rimigliano e la magistratura, anche se ne avesse interesse, oltre che da uno spaventoso stato di inefficienza, è sommersa da un’ondata di illegalità diffusa e dilagante nella quale il caso di Rimigliano si scioglie come neve al sole.

Allora dobbiamo concludere che è stato tutto inutile? Io penso il contrario. Il tuo lavoro, e quello di chi ha seguito con passione questo caso, ha seminato il dubbio sulla bontà della decisione presa dal Comune nel 1997 e caparbiamente difesa nei 14 anni successivi. Era sbagliata allora e lo è ancora di più oggi, in un mondo che presenta il conto di uno sviluppo cervellotico che ha consumato beni comuni come il territorio, il paesaggio e le testimonianze della storia, per lasciarci più poveri e meno attrezzati per la difficile costruzione di un futuro che in nessun modo potrà essere simile al passato.

E’ vero, dietro al Forum non ci sono tanti cittadini, anche se non dobbiamo sottovalutare le centinaia di persone che sono venute alle assemblee su Rimigliano, esprimendo disappunto e indignazione, e quelle che hanno speso tempo e intelligenza nello studio e nella documentazione della vicenda. Sono una risorsa per questa Italia che affonda nella melma degli scandali, negli egoismi, nell’individualismo e nel vuoto di progettualità.

Ma è vero anche che i cittadini non sono presenti neppure a sostegno delle decisioni del Comune. Prevale l’indifferenza, l’apatia e il calcolo di breve periodo che spinge affaristi e opportunisti ad arraffare il possibile, mentre la barca sta affondando.  Dunque è l’indifferenza che deve essere sconfitta, riportando nelle sedi pubbliche la voce di chi ha a cuore l’interesse e il bene comune.

Per questo penso che il lavoro sia stato preziosissimo e,  al di là degli sbocchi contingenti, rappresenti un valore che possiamo spendere nel lavoro che ci attende. Un lavoro che deve puntare a far nascere nella coscienza delle persone la voglia di riprendersi la politica, intesa come strumento per affrontare i problemi comuni.

Rilancio la proposta che ho fatto a te, a Giuliano e a chi vorrà parteciparvi: facciamo il bilancio di questi anni di lotte in Val di Cornia a difesa del territorio ed elaboriamo una proposta che guardi al futuro, che immagini i lavori, l’economia e gli stili di vita del domani. Sarà più chiaro a molti dove stanno sbagliando, oggi, le nostre amministrazioni.

A presto

29 settembre 2011

Massimo Zucconi
Capogruppo della lista civica Comune dei Cittadini

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