«Rimigliano sarà valorizzato» Ma i comitati non ci credono (La Nazione)

San Vincenzo: affollata assemblea sul piano di sviluppo

C’era anche Maurizio Berrighi della Rimigliano Srl che, nella sala piena di gente, non è passato inosservato. Un’assemblea per illustrare definitivamente, la variante al Regolamento urbanistico per Rimigliano che ha anticipato la discussione prevista per domani in consiglio comunale. «Chi governa deve assumersi anche le responsabilità – ha detto il sindaco Michele Biagi – sono sei anni che si parla di questa variante, tempo necessario per un percorso dove c’era l’opportunità di partecipare; ci siamo confrontati con i soggetti istituzionali partendo da dove la proprietà aveva il diritto di pretendere e di iniziare quanto già, fino allora, approvato e, in questa ottica, la dobbiamo ringraziare per la pazienza di attendere fino ad oggi».

Ed ancora «c’è stato un acceso dibattito-confronto sulla stampa fino a che questo si é sviluppato nel rispetto con i quotidiani (non locali) che hanno spesso distorto le notizie; ecco, questa assemblea per chiarire su di un progetto «reale». Un piano migliorativo rispetto all’adozione grazie alla Regione, ai Comitati, al Forum ecc, che hanno fornito un prezioso contributo».

Spazio all’agricoltura con la valorizzazione delle aree protette (Anpil), salvaguardia dell’ambiente e del lavoro con interventi che finiscono per esaltare le imprese del territorio, edilizia, artigianato nella logica di qualità nella ristrutturazione ed anche agricoltura con un ruolo importante per offrire nuove opportunità lavorative: turismo, parchi, campagna, mare e collina». Ed ancora: «la spiaggia non sarà data in concessione al nuovo albergo: un cinque stelle che valorizza gli spazi interni dei parchi e del territorio, ed in questo, il commercio sarà fortemente integrato con il centro urbano attraverso una mobilità rientrante nel piano strutturale con tutti i comuni della Val di Cornia. Poi, sono stati «snocciolati» i dati tecnici.

Si sono sviluppati numerosi interventi, e, a seconda dell’oratore di turno ne uscivano particolari applausi. Nicola Bertini (Forum) con il lutto al braccio, così come lo erano quelli dei Comitati, asseriva che si perde un patrimonio importante e, «dove è la credibilità se dopo 40 anni questa amministrazione non è riuscita a fare il parco?» Anche il Comitato per Campiglia sparava a zero ed ancora Legambiente asseriva che «Rimigliano è il più grave esempio in tutta la Toscana!».

Il contributo di supporto arrivava dalle parole di Fabio Pellegrini (Pd), Giovanni Piazza (Fillea Cgil), Livio Cristiani (agente immobiliare) ed altri, mentre l’architetto Massimo Zucconi (Ex presidente società Parchi) si diceva dubbioso per lo sviluppo storico e paesaggistico del territorio, una ricchezza unica che rischia di perdere la sua identità con 180 appartamenti ed un albergo».

Apprezzato l’intervento del professor Massimo Morisi, della Regione Toscana, il quale, in sintesi, diceva che «si inizia un percorso dove occorre stare con gli occhi aperti ai progetti ed alle convenzioni; si possono fare molte cose e sviluppare le strategie turistiche ed economiche del territorio». In ogni caso, dagli interventi, tutti stimolanti nei confronti di un patrimonio che sia l’Amministrazione come i cittadini, non vogliono lasciar perdere.
Piero Bientinesi – La Nazione 2.10.2011

Ridotto il recupero edile rispetto al piano iniziale: 25 ettari diventano pubblici
E’ STATO il geometra Andrea Filippi (dirigente comunale) seguito dall’Assessore Urbanistica Massimo Bandini supportati dall’architetto Stefano Giommoni ad illustrare con i numeri la «strategia» dell’intero progetto, oggetto di approvazione domani in consiglio comunale e, naturalmente, questo sarà seguito dai progetti esecutivi i quali dovranno svilupparsi in sette aree poderali, l’albergo ecc con una, pensiamo, probabile convenzione con l’Amministrazione Comunale. L’area complessiva della Tenuta di Rimigliano è di 568 ettari (un quinto dell’intero territorio comunale). Sono 16.608 i mq. di superficie lorda esistente in sette nuclei poderali (abitazioni, magazzini, carraie, porcili, stalle ecc.) e, comunque, questi, dovranno essere confermati dalla legittimità normativa esistente al 01/09/67 (catasto edilizio ecc.). In ogni caso, un numero fortemente ridimensionato se si pensa ai 30.500 mq. del progetto ex Parmalat il quale prevedeva, allora, anche 15.000 mq. di albergo, e 12.500 di recupero con sala congressi di 3.000 mq.
OGGI, sono 16.608 i mq.
accertati di cui 3417 per servizi agricoli e quindi non dediti al cambio d’uso, ed i rimanenti 13.191 sono annessi consentiti al recupero dei nuclei poderali i quali non consentono comunque sia spostamenti ubicativi. In questa operazione è prevista la realizzazione di un albergo (150 posti letto) per una superficie massima di 6.000 mq. e l’area boscata a monte lungo via della Principessa per 258.000 mq.
passerà di pubblica proprietà come il fabbricato delle ex scuole.
Insomma diceva Bandini «…recupero edifici poderali fatiscenti e conservazione con il mantenimento delle aziende poderali agricole per un progetto che impone qualità e sviluppo sostenibile in un contesto teso a mantenere l’unitarietà dell’intero territorio evitandone i frazionamenti».
P.B.

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