Cinque Stelle: «Il piano particolareggiato per Baratti era da bocciare» Anselmi replica

Cinque Stelle: «Il piano particolareggiato per Baratti era da bocciare» Anselmi replica

I grillini hanno seguito i lavori del consiglio comunale e stigmatizzano l’atteggiamento del sindaco e dei consiglieri che hanno lasciato l’aula prima del voto.

Non hanno votato per ovvii motivi. Se avessero potuto farlo, avrebbero bocciato il piano particolareggiato di Baratti. I rappresentanti del Movimento 5 stelle hanno seguito i lavori del consiglio comunale. E non hanno dubbi. L’amministrazione è accusata di aver trattato in maniera sbagliata e inadeguata tutta la vicenda: «dall’uscita del primo piano scoperto in maniera fortuita dalla cittadinanza, fino all’approvazione, passata e archiviata in sordina dopo qualche decina di minuti in un pomeriggio di maggio».

Messo in un angolo il passato, il movimento si concentra sul modo in cui il piano è stato approvato con i voti della maggioranza PD. «Solitamente – si afferma in una nota – si potrebbe immaginare che un Piano che tratta il futuro di Baratti, considerato da tutti il gioiello della Val di Cornia e candidato ad essere patrimonio dell’Unesco, possa godere della massima condivisione e attenzione. Invece, da quando è stato presentato, è successo esattamente il contrario fino ad arrivare ad un epilogo grottesco al momento della sua approvazione.

Vedere uscire dall’aula primo fra tutti il sindaco, seguito da buona parte dei consiglieri, lasciando il vicepresidente Sironi a sollecitare i restanti consiglieri a non andare via per non scendere sotto il numero minimo legale di presenze, è una grave mancanza di rispetto. In primis verso le forze di minoranza impegnate a fare interventi di discussioni inerenti al Piano ma, soprattutto, nei confronti di tutta la cittadinanza che ha dimostrato da subito di avere a cuore Baratti, contestando sia i contenuti del piano attraverso comitati di semplici cittadini in maniera civile e costruttiva, attraverso relazioni di studiosi e professionisti della materia archeologica».

I 5 Stelle parlano di democrazia di facciata, anche rispetto ai percorsi partecipativi. «Il gesto di allontanarsi dall’aula prima dell’approvazione, lascia spazio a due interpretazioni: la prima, un sottrarsi alla responsabilità di votare un Piano forse giudicato “imbarazzante” ma da digerire. La seconda: un disinteresse per un golfo che sta a cuore a così tanta gente ma non a quelli che, in pratica, ne decideranno il futuro».

Il Tirreno 18.5.2013

Replica di Anselmi: «Ho partecipato al voto sul piano di Baratti»
«E’ appena il caso di sottolineare, poiché è facilmente dimostrabile dai verbali del consiglio comunale che, pur essendosi allontanato temporaneamente dall’aula durante la discussione per ragioni di lavoro, ho partecipato alla votazione sul Piano particolareggiato di Baratti, a differenza di quanto sostenuto dal Movimento 5 Stelle». La precisazione è del sindaco Gianni Anselmi: «Mi permetto di suggerire una maggiore attenzione alla verità – conclude – soprattutto da chi tenta di qualificarsi invocando moralità e trasparenza».
Il Tirreno 19.5.2013

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