Caso Paradù, il ruolo del Comune
Il sindaco di Castagneto Carducci: «Non è il momento di strumentalizzazioni politiche»
«Serve un’attenzione particolare per gli undici lavoratori licenziati e le loro famiglie, per i circa cento stagionali e le ditte dell’indotto». Misura le parole il sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini. Sullo sfondo l’inchiesta che ha investito il villaggio Paradù Resort, in località Pianetti, fino al provvedimento di sequestro preventivo della struttura dello scorso 3 dicembre.
«Quell’area ha una vocazione turistica e se c’è un’anomalia di fondo è la chiusura per dieci anni dopo lo stop del villaggio Club Med – sottolinea –. È un dato di fatto che ci troviamo di fronte a un’attività economica piegata. Ma è altrettanto necessario che la Procura possa svolgere le indagini con serenità augurandoci che i tempi siano rapidi perché la celerità sarà determinante per poter far ripartire il villaggio». E aggiunge: «La vicenda ha un peso non trascurabile per l’economia del territorio perché rappresenta un investimento per il rilancio turistico della zona, condiviso anche dall’istituto di credito locale».
Due i passaggi in agenda dell’amministrazione comunale. «Domani avremo l’incontro con i dipendenti. E apriremo un confronto in maggioranza sul futuro ricettivo e lavorativo in quell’area. L’intenzione è di attivare un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, dalla Regione alla Sovrintendenza, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, per individuare la via da intraprendere per garantire la prosecuzione dell’attività turistica nell’area».
Lottizzazione abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico. Questa l’ipotesi di reato per cui la mattina del 3 dicembre sono stati apposti i sigilli alle casette del Paradù Resort, in base al decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Livorno. Sotto la lente degli inquirenti il meccanismo con cui il complesso turistico della Medonoratico Srl ha preso forma, aggirando la predisposizione di un Piano attuativo, con un’apposita valutazione d’impatto ambientale.
«È una vicenda che deve legare un’intera comunità, nella ricerca delle soluzioni – conclude Scarpellini –. Non è il momento di strumentalizzazioni politiche, tipo l’assurda richiesta di non accogliere la tassa di soggiorno proveniente dal Paradù, che non trovano alcuna giustificazione, quando adesso la preoccupazione più grande è quella rivolta ai lavoratori, all’indotto e all’economia locale».
Manolo Morandini – Il Tirreno 11.12.2014