Un piano per il parco archeologico a Baratti
Modernizzazione e migliore conservazione dell’area con un milione dal ministero dei Beni culturali.
Novità in vista per il parco archeologico di Baratti, da tempo in attesa di un ampio di riqualificazione in grado di renderlo più funzionale e moderno. L’esigenza, si legge nella nota ufficiale della Parchi Val di Cornia, è quella di migliorare la conservazione del parco e risolvere alcuni aspetti finalizzati a una migliore fruizione e comprensione del suo patrimonio.
A rendere possibile tutto questo, il milione di euro che il ministero dei Beni culturali ha già stanziato per Piombino nell’ambito del “Piano interventi Arcus”, risalente al 2009: gli uffici comunali, insieme alla Parchi e alla Sovrintendenza, stanno lavorando alla progettazione esecutiva del piano, con l’attuazione successiva che dovrebbe concretizzarsi a breve (come anche l’assessore alla cultura Ovidio Dell’Omodarme ha annunciato al pubblico in occasione dell’inaugurazione del nuovo Museo del Castello).
Tutela, ricerca e valorizzazione sono dunque i tre punti su cui si articola il progetto, che vede coinvolte anche la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana e le università di Pisa, Roma e Siena. Le sedi interessate, la necropoli da un lato, l’acropoli e la cinta muraria dell’antica Populonia dall’altro.
Alla necropoli gli interventi saranno di manutenzione straordinaria e di potenziamento del materiale archeologico compreso nel sito, riapertura di alcune tombe, consolidamento di altre, nonché la riproduzione in vetroresina di alcune strutture ritenute originariamente parte della necropoli.
Quanto all’acropoli, la nota parla dell’allestimento, per tranches progressive, di un tratto della cinta alta e la valorizzazione del settore contiguo alla porta di accesso alla città. Laddove lo stato dei monumenti risulta più compromesso, il progetto è di dotare l’area di materiali e tecnologie innovative che consentano la ricostruzione delle strutture: in maniera analoga rispetto a quanto è stato fatto al Museo del Castello, l’adozione di supporti multimediali potrà rivelarsi preziosa per completare la visione d’insieme dell’area e permettere al visitatore di ampliare il suo margine di conoscenze su quelle che dovevano essere le condizioni di ogni punto.
Tra le altre peculiarità prese in esame dal progetto spiccano il consolidamento e la valorizzazione, anche attraverso riproduzioni, dei pavimenti del complesso monumentale delle Logge e la ricostruzione di una capanna rettangolare di fine VIII secolo a.C., unica per ora in Etruria per la sua tipologia.
Realizzare questo progetto, spiega la Parchi, «è un’iniziativa che si pone in continuità rispetto a quanto già realizzato fino a oggi, ma aggiungendo un importante tassello alla conoscenza e valorizzazione del territorio dell’antica città di Populonia, non può e non deve essere considerato esaustivo».
Melisanda Massei Autunnali – Il Tirreno 16.7.2013