Troppo pericolose le “strade delle vacanze” Il sindaco Biagi risponde al Comitato

RISPOSTA DEL SINDACO BIAGI 7.9.2011

Sulla stampa:

Più sicurezza in via della Principessa: Biagi conferma i progetti del Comune
Il sindaco di San Vincenzo, Michele Biagi, parla delle opere stradali relative a via della Principessa e adiacenze in una lettera scritta al Comitato per Campiglia, in risposta proprio ai quesiti che gli sono stati posti dal Comitato stesso all’inizio dello scorso mese di agosto.
«Sulla realizzazione – scrive Biagi – di un percorso protetto per pedoni e ciclisti nella strada tra il Park Albatros e l’albergo ristorante Il Mulinaccio, al momento i percorsi pedonali sopraelevati e la pista ciclabile non possono essere eseguite da parte della proprietà, poiché gli interventi sono legati alle convenzioni del 1998. Tali convenzioni prevedono la realizzazione di parcheggi pubblici per un totale di 2.307 metri quadrati e di 3.089 mq in corrispondenza dell’Hotel Il Mulinaccio e di via della Principessa, di interventi di riduzione del rischio idraulico e uso pubblico delle aree a parco comprese tra via della Principessa e il mare. Per gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione, è previsto che siano pagati con lo scomputo delle opere che si andranno a realizzare. Con i successivi sviluppi – prosegue – e la revisione delle convenzioni citate, potranno essere riviste anche le opere di urbanizzazione a carico delle strutture in questione».
«Per la strada – prosegue il sindaco – che da Case di Olimpia arriva al mare, gli indirizzi del piano strutturale del’ 98 e del regolamento urbanistico del 2000 non prevedevano tale miglioramento. In futuro potrà essere aperta una discussione sull’argomento per arrivare ad un possibile miglioramento del sistema viario della zona, soprattutto legato ad una più attenta regolamentazione dei parcheggi, per i fruitori del parco». Sulla Principessa, il sindaco cita quelli che, a suo avviso, sono alcuni punti fondamentali, ammettendo che il futuro della via è legato al piano della Tenuta di Rimigliano e alla valorizzazione del parco naturalistico: «In primo luogo – sostiene – dare priorità alla sicurezza della strada, favorire la mobilità attraverso lo sviluppo delle piste ciclabili, e dare un ordine e una regolamentazione definitiva al sistema dei parcheggi. Interventi che vanno di pari passo con il piano della Tenuta di Rimigliano e con la valorizzazione del Parco naturalistico. Sarà il Piano strutturale, che a breve adotteremo, a individuare gli indirizzi da seguire tenendo sempre presente la mobilità».
Paolo Federighi – Il Tirreno 22.9.2011

Le risposte del sindaco Biagi al «Comitato per Campiglia»
Il sindaco Michele Biagi ha risposto alla lettera del Comitato per Campiglia, con la quale aveva posto una serie di domande sulle strade, evidenziando pericolosità e avanzando idee. «In merito al primo quesito riguardante la realizzazione di un percorso protetto per pedoni e ciclisti nella strada tra il Park Albatros e l’albergo Il Mulinaccio, al momento percorsi pedonali sopraelevati e pista ciclabile non possono essere eseguiti da parte della proprietà poiché gli interventi solo legati alle convenzioni del 1998 che prevedono la realizzazione di parcheggi pubblici per un totale di 2307 mq e di 3089 mq in corrispondenza dell’hotel Mulinaccio e di via della Principessa, interventi di riduzione del rischio idraulico e suo pubblico delle aree a parco comprese fra via della Principessa e il mare. Per quanto riguarda la strada che collega Case di Olimpia al mare, gli indirizzi del piano strutturale del 1998 e del Regolamento urbanistico del 2000 non prevedono tale miglioramento. In merito alla strada della Principessa teniamo conto delle vostre osservazioni ribadendo al contempo alcuni punti fondamentali dai quali scaturisce la priorità dei nostri interventi. In primo luogo dare la priorità alla sicurezza della strada, favorire la mobilità attraverso lo sviluppo di piste ciclabili e dare ordine e una regolamentazione definitiva al sistema dei parcheggi. Naturalmente tali interventi vanno di pari passo con il piano della tenuta di Rimigliano e con la valorizzazione del parco naturalistico».
La Nazione 22.9.2011

Il 4 agosto 2011, il Comitato scriveva:

Al Sig. Sindaco del Comune di San Vincenzo
Oggetto : Quesiti su opere stradali

La strada che collega il Park Albatros con via della Principessa è lunga circa mt. 300, ha una sezione asfaltata di mt. 4,80 circa , senza segnaletica orizzontale. Trattandosi di una strada extraurbana, in mancanza di diverse indicazioni, sembra ammessa una velocità fino a 70 Km/ora. L’innesto sulla strada provinciale della Principessa presenta raggi di curvatura ridottissimi e tali che un camioncino che si inserisca da la Principessa, occupa tutta la sezione stradale. Infine in corrispondenza del ristorante Il Mulinaccio vi è una curva ad esse con raggio di curvatura pressoché nullo.

Questa strada è l’unica che collega l’albergo ristorante ed il Park Albatros,  settemila presenze giornaliere, con il mare e vi transitano quotidianamente auto, camioncini dei fornitori, biciclette, pedoni, carrozzine di bambini, ecc.  creando situazioni pericolose.

Chiediamo di sapere perché il Comune non abbia imposto al Park Albatros al momento del rilascio di permessi per le numerosissime opere eseguite  (piscine, ampliamento del numero di casette installate, manufatti in c.a. debitamente rivestiti con rami di legno, parcheggi, fognature ecc. ecc.) la realizzazione di un percorso protetto per pedoni e ciclisti. Non si trattava di trasformare una vecchia strada raddoppiandola e dotandola di pista ciclabile e marciapiedi, come vorrebbero le regole del ben costruire, perché si sarebbe determinato un impatto inaccettabile, ma certo poteva essere richiesto di realizzare una percorso illuminato e sopraelevato rispetto alle zone umide circostanti , magari in legno e su palizzate per i soli pedoni, carrozzine e biciclette.

Non sappiamo che oneri di urbanizzazione abbiano corrisposto i proprietari, certo è che il Comune  non ha dimostrato capacità di valutare che le modifiche ammesse  avrebbero portato ad una situazione insostenibile e pericolosa.

Chiediamo di sapere poi se la proprietà della pineta dove originariamente esisteva il parcheggio, è ancora dei privati e se sì perché non ne è stata chiesta la cessione alla proprietà pubblica al momento del macroscopico ampliamento del Park Albatros, in modo di ampliare il Parco a mare di Rimigliano.

La strada che collega le così dette Case di Olimpia con il mare è lunga circa mt. 1000 e presenta le stesse caratteristiche della precedente, con la differenza che non avendo ripide scarpate sui lati si arricchisce di parcheggi indebiti durante il periodo balneare. Anche in questo caso chiediamo di sapere come mai il Comune non pretese al momento di rilasciare i permessi per il recupero di tutto il complesso ex rurale, il miglioramento del sistema viario.  Questo disinteresse ha fatto sì che su una viabilità con parte asfaltata di mt. 4,80, senza segnaletica orizzontale, senza immissione ragionevole sulla Principessa, transitino la maggior parte dei mezzi che dall’interno raggiungono il Parco di Rimigliano a mare, i residenti delle case di Olimpia, pedoni , biciclette, carrozzine ecc. senza alcuna separazione  e quindi con notevoli rischi . Vorremmo sapere come mai il Comune non si sia posto il problema e, senza pretendere, per ragioni ovvie di evitare un impatto visivo inaccettabile, di  farne una strada a due corsie regolari con marciapiedi e pista ciclabile, non abbia imposto almeno la realizzazione di un percorso pedonale illuminato, all’interno delle fasce laterali in parte alberate . Questo poteva essere realizzato con andamento sinuoso e quindi senza  abbattere alberature significative.

La strada già provinciale detta della Principessa, è stata recentissimamente trasformata per realizzare una pista ciclabile e parcheggi a pagamento. In questo caso il problema è stato quello di volere ricavare troppo dalla viabilità preesistente facendo investimenti troppo limitati  e che non tengono conto dell’ inciviltà di alcuni automobilisti e della scarsità delle forze di controllo che purtroppo sono un dato di fatto.

In pratica invece delle due corsie originarie di circa mt. 4,00 con parcheggi laterali su sterrato, sono state ricavate, asfaltando una striscia di sterrato, due corsie di circa mt, 2,75/3,00 , una pista ciclabile di larghezza variabile tra i mt. 2,50 e i mt. 3,00, una fascia discontinua di parcheggi in linea ( a pagamento) su asfalto di circa mt. 2,00 ed una fascia discontinua di parcheggi su sterrato  (liberi). Senza entrare nel merito della regolarità dimensionale, appare evidente che la strada, nel periodo balneare, non ha più le sue caratteristiche di grande strada di collegamento ma è diventata un unico parcheggio con le stesse caratteristiche dimensionali che i comuni richiedono a chi realizza un parcheggio pubblico. Questo comporta rallentamento del traffico a causa di veicoli che aspettano che una macchina esca dal parcheggio per prendere il posto,  rallentamenti dovuti ad aperture di sportelli verso la carreggiata per scaricare ombrelloni, bambini, anziani ecc. , rallentamenti perché non sono poche le auto che invadono nel parcheggio una parte delle carreggiate già ristrette di suo. A questo va aggiunto che ad oggi la velocità ammessa è di Km/ora 70 quanto non dovrebbe superare, non dico i 30Km/ora, ma almeno i 50Km/ora, che le immissioni delle strada laterali hanno raggi di curvatura ridicoli, che non esistono rotatorie od altro che permetta l’inversione di marcia dei tanti che cercano parcheggio. Gli unici punti corretti per una inversione di marcia sono uno sterrato in corrispondenza della villa della Gherardesca e il parcheggio della Torraccia distanti tra loro 6 Km per cui pericolose inversioni ad U sono ormai prassi comune. A livello esecutivo non si capisce come si sia provveduto ad un leggero allargamento del piano sterrato solo in alcuni punti e che si sia assistito all’uso di materiali misti di terra e rami per fare alcuni di questi ampliamenti: materiali che in qualunque cantiere sarebbero contestati e allontanati e che sicuramente saranno dilavati ai primi acquazzoni. Ci si chiede poi perché nel tratto tra l’ingresso n.7 e il Podere Tuscania sia stato creato un lunghissimo e unico parcheggio per moto quando con una riduzione della pista ciclabile ( da mt. 3,00 a mt. 2,50) o un leggero spostamento della recinzione del parco di cm. 50 (che non avrebbe costretto ad abbattere nessuna pianta ad alto fusto) si sarebbero potuti recuperare molti posti auto.. Sembrerebbe allora che il Comune abbia voluto fare le cose senza fare gli investimenti necessari che avrebbero permesso, occupando parte dei terreni confinanti  della tenuta di Rimigliano, di realizzare ad esempio una pista ciclabile illuminata sotto gli alberi .

A questo punto constatiamo che questo modo di operare  permette l’aumento sempre maggiore di carico umano e veicolare su vecchie strade senza fare nulla per assorbire le nuove esigenze creando infrastrutture compatibili con il paesaggio e con la qualità di accoglienza turistica tanto pubblicizzata. Quel che è inaccettabile e che questo modo di lavorare si ripropone anche nei nuovi interventi. Infatti se analizziamo quanto è dato vedere del progetto per la Tenuta di Rimigliano adottato dal Comune, non vediamo alcun intervento migliorativo sulle strade di accesso alla tenuta e quindi ci sembra una ragione in più per fermare una operazione che incrementerà di più di mille unità le presenze sulle strade e sul parco a mare.

Dal dibattito che è emerso sulla Principessa è evidente poi che la preoccupazione del Comune non è di raggiungere un livello qualitativamente alto nelle opere pubbliche, ma di dimostrare che tutti i numeri tornano e che le regole sono rispettate spesso in maniera acritica.

Aspettiamo delle risposte precise a queste domande ma fin d’ora dichiariamo che non accetteremo l’eventuale osservazione che le opere non potevano essere fatte perché i terreni non erano di proprietà di chi ha fatto gli interventi al Park Albatros, alle Case di Olimpia e alla Principessa. Non sarebbe accettabile infatti consentire interventi macroscopici di incremento e riconversione di strutture turistiche senza pretendere opere di pubblico interesse che mitighino l’incremento di carico urbanistico

In attesa di ricevere delle  risposte esaurienti e chiarificatrici, inviamo distinti saluti.

Campiglia Marittima 04-08-2011

Comitato per Campiglia
Alberto Primi

Sulla stampa:

SAN VINCENZO IL COMITATO PER CAMPIGLIA PRESENTA UNA MAPPA DETTAGLIATA
«Piste ciclabili fatte male rendono le strade pericolose»

Il Comitato per Campiglia misura le strade diventate “pericolose”. Previsioni sbagliate e scarsa volontà di investire. Queste le maggiori accuse che il presidente Alberto Primi lancia all’amministrazione comunale di San Vincenzo. «Sembrerebbe che il Comune abbia voluto fare le cose senza fare gli investimenti necessari che avrebbero permesso, occupando parte dei terreni confinanti della tenuta di Rimigliano (sulla Principessa, ndr), di realizzare ad esempio una pista ciclabile illuminata sotto gli alberi. Constatiamo che questo modo di operare permette l’aumento sempre maggiore di carico umano e veicolare su vecchie strade senza fare nulla per assorbire le nuove esigenze creando infrastrutture compatibili con il paesaggio e con la qualità di accoglienza turistica tanto pubblicizzata. Quel che è inaccettabile e che questo modo di lavorare si ripropone anche nei nuovi interventi. Infatti se analizziamo quanto è dato vedere del progetto per la Tenuta di Rimigliano adottato dal Comune, non vediamo alcun intervento migliorativo sulle strade di accesso alla tenuta e quindi ci sembra una ragione in più per fermare una operazione che incrementerà di più di mille unità le presenze sulle strade e sul parco a mare” incalza Primi.

Tre le strade  analizzate dal Comitato per Campiglia. La strada che collega il Park Albatros con via della Principessa: “è lunga circa 300 metri, ha una sezione asfaltata di mt. 4,80 circa, senza segnaletica orizzontale. Trattandosi di una strada extraurbana sembra ammessa una velocità fino a 70 Km/ora”. Viene fatta presente la pericolosità nell’immettersi sulla Principessa e la curva ad esse in corrispondenza del ristorante Il Mulinaccio. “Questa strada è l’unica che collega l’albergo ristorante ed il Park Albatros, settemila presenze giornaliere, con il mare e vi transitano quotidianamente auto, camioncini dei fornitori, biciclette, pedoni, creando situazioni pericolose. Chiediamo di sapere perché il Comune non abbia imposto al Park Albatros al momento del rilascio di permessi per le numerosissime opere eseguite la realizzazione di un percorso protetto per pedoni e ciclisti”. Poi la strada che collega le così dette Case di Olimpia con il mare: “è lunga circa metri 1000 e presenta le stesse caratteristiche della precedente”. E stesse sono le domande.

Infine viene analizzata la Principessa. “Senza entrare nel merito della regolarità dimensionale, appare evidente che la strada, nel periodo balneare, non ha più le sue caratteristiche di grande strada di collegamento ma è diventata un unico parcheggio con le stesse caratteristiche dimensionali che i comuni richiedono a chi realizza un parcheggio pubblico”. Il Comitato come la velocità ammessa, 70 km sia eccessiva e ricorda la mancanza di rotatorie od altro che permetta l’inversione di marcia dei tanti che cercano parcheggio. «Dal dibattito emerso sulla Principessa – conclude Primi – è evidente che la preoccupazione del Comune non è di raggiungere un livello qualitativamente alto nelle opere pubbliche, ma di dimostrare che tutti i numeri tornano e che le regole sono rispettate spesso in maniera acritica».
Maila Papi – La Nazione 5.8.2011

«Strade pericolose, ma Comune immobile» Il Comitato per Campiglia mette sotto la lente tutto il sistema della viabilità della zona della Principessa

La pericolosità di via della Principessa, con contestazioni per gli interventi fatti per la pista ciclabile, ma non solo. Anche altre strade della zona che insiste sul litorale sud sanvincenzino finiscono sotto la lente d’ingrandimento ad opera del Comitato per Campiglia attraverso una lunga lettera che il suo presidente, Alberto Primi, ha inviato al sindaco Michele Biagi.
Le critiche del Comitato per Campiglia si appuntano principalmente su due strade simili: quella che porta al Park Albatros e quella per le Case di Olimpia. Due strade, secondo Primi, molto pericolose e per le quali il Comune avrebbe dovuto chiedere adeguamenti, cosa che non è stata fatta.

La strada del Park Albatros, secondo Primi, «ha una sezione asfaltata di 4,80 metri circa, senza segnaletica orizzontale». Una strada molto trafficata, ricorda Primi, non fosse altro per le circa settemila presenze giornaliere del Park Albatros. «Vi transitano – si legge nella nota del Comitato – auto, camioncini dei fornitori, biciclette, pedoni, carrozzine di bambini, creando situazioni pericolose».
«Chiediamo – prosegue Primi – perché il Comune non abbia imposto al Park Albatros al momento del rilascio di permessi per le numerosissime opere eseguite (piscine, ampliamento del numero di casette, parcheggi etc.) la realizzazione di un percorso protetto per pedoni e ciclisti. Non si trattava di trasformare una vecchia strada – dicono al Comitato – raddoppiandola e dotandola di pista ciclabile e marciapiedi, ma certo poteva essere richiesto di realizzare una percorso sopraelevato rispetto alle zone umide circostanti, per pedoni e biciclette».

Ragionamento simile per la strada che collega le Case di Olimpia con il mare che, secondo Primi, «presenta le stesse caratteristiche della precedente, con la differenza che non avendo ripide scarpate sui lati si arricchisce di parcheggi indebiti durante il periodo balneare». E uguale è la domanda che il Comitato rivolge al sindaco Biagi: «come mai il Comune non pretese, al momento di rilasciare i permessi per il recupero del complesso ex rurale, il miglioramento del sistema viario imponendo almeno la realizzazione di un percorso pedonale all’interno delle fasce laterali».

E poi la Principessa. «In questo caso – secondo il Comitato per Campiglia – il problema è stato quello di volere ricavare troppo dalla viabilità preesistente facendo investimenti troppo limitati. Senza entrare nel merito della regolarità dimensionale, appare evidente che la strada, nel periodo balneare, è diventata un unico parcheggio. E non esistono rotatorie od altro che permetta l’inversione di marcia dei tanti che cercano parcheggio, percui pericolose inversioni ad U sono ormai prassi comune».
Il Tirreno 5.8.2011

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Un pensiero su “Troppo pericolose le “strade delle vacanze” Il sindaco Biagi risponde al Comitato

  1. Principessa

    Due lunghissimi tratti di strada sono state interdetti al parcheggio lato mare:
    il primo quella dall’ingresso 6 fino a tutto il Podere Tuscania ed oltre,
    il secondo per un lunghissimo tratto prima e dopo l’incrocio con la strada che viene dal Camping Albatros.
    Il motivo di queste interdizioni al parcheggio non è evidentemente geometrico, ma con tutta evidenza, politico.

    Si è voluto cioè lasciare lunghi tratti di accesso alla spiaggia, a disposizione esclusiva:
    1) dei clienti del Camping Albatros
    2) dei clienti del Podere Tuscania.
    3) dei futuri clienti del Grand Hotel Rimigliano (che sorgerà nel podere Contessa Lea, di fronte all’ingresso 7

    In questa stessa direzione va anche la decisione vergognosa di sbarrare con una catena li parcheggio a nord del Podere Tuscania che, fino a quest’anno era sempre rimasto pubblico e che serviva come parcheggio ed ingresso delle persone disabili nel percorso “accessibile” verso la spiaggia.

    Sono le prime opere che tendono ad asservire alcuni tratti della spiaggia di Rimigliano alle strutture turistiche esistenti e previste. Lo sbocco finale di queste opere preparatorie sarà inevitabilmente (con calma, fra alcuni anni, terminato il mandato di Biagi) il rilascio di almeno due concessioni balneari (Albatros e Tuscania + Hotel) o di altro meccanismo di organizzazione della spiaggia che i nostri fantasiosi amministratori sicuramente individueranno.
    D’altronde sappiamo bene cosa prevede il Piano Spiaggia vigente (al quale si richiamano sia la Variante al Piano Strutturale che quella al Regolamento Urbanistico di Rimigliano) quello stesso Piano Spiaggia che ha consentito la realizzazione di tre nuovi stabilimenti Balneari sulle spiagge del paese.
    Questo Piano Spiaggia vigente, che i politici e i funzionari del Comune fanno finta di non ricordare e non citano mai, prevede per tutto Rimigliano “spiaggia libera ATTREZZATA”.
    Perché ATTREZZATA?
    In un Parco Naturale classificato come ANPIL (altra menzogna del Comune) anzi in corso di classificazione ANPIL, che senso ha la previsione di ATTREZZARE la spiaggia, tutti i sei chilometri di spiaggia ?

    Ha il senso che tutte le persone informate comprendono benissimo, ma che in Comune tutti si affannano a negare e mascherare nei confronti della gran parte dei cittadini che, del tutto disinformati, (altro che percorso informativo) vanno poi a votare con la benda sugli occhi

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