«Taglia, incivile gesto da Far West» CxC attacca, Berrighi replica
Tre schiacce campigliesi e tre bottiglie di Vin Santo. E’ l’ironica contro-ricompensa del Comitato per Campiglia per chiunque dia notizie sugli autori del grave atto vandalico commesso nei giorni scorsi all’interno della Tenuta di Rimigliano, in cui ignoti hanno tagliato 6 pini secolari e abbattuto un capanno per cacciatori.
La locandina virtuale è apparsa ieri sul sito del Comitato, e risponde all’annuncio dell’amministratore della Rimigliano srl, Maurizio Berrighi, che ha offerto una ricompensa di 30.000 euro a chiunque dia notizie utili per arrivare ai colpevoli del reato.
Gli oppositori al piano della Tenuta hanno considerato la ricompensa una sorta di “taglia”, un atto «inaccettabile, arrogante ed incivile». C’è chi ha definito l’annuncio «un gesto da Far West», richiamando i manifesti di “Wanted dead or alive” di cinematografica memoria.
L’annuncio del Comitato per Campiglia, nella parte finale, lancia una frecciata nei confronti di Maurizio Berrighi, che in articoli apparsi nei giorni scorsi aveva parlato di «clima al veleno» nella battaglia per la tutela della Tenuta come possibile fattore scatenante il grave gesto.
«Non accetto lezioni di moralità da nessuno – dice il costruttore venturinese – Si vuole strumentalizzare tutto. La nostra non è una taglia, ma una ricompensa. I carabinieri devono accertare la veridicità delle informazioni, e chi facesse accuse false sarebbe colpevole del reato di calunnia. Abbiamo già ricevuto 20 lettere anonime con notizie sui presunti rei, ma è ancora da verificare la loro attendibilità. Non faccio lo sceriffo. E’ un’iniziativa legittima. L’annuncio sul sito del Comitato per Campiglia – prosegue – è goliardico. Ma vi si dice anche che qualcuno ha utilizzato l’atto vandalico per gettare discredito su comitati e associazioni. Un consiglio: anziché fare illazioni, mi denuncino».
Berrighi sostiene di aver parlato di “clima al veleno” in riferimento ai manifesti mortuari di Rimigliano. «L’episodio dei manifesti mortuari di Rimigliano attaccati a San Vincenzo accanto a quelli dei defunti – dice Berrighi – è stato un gesto di inciviltà. Nelle mie dichiarazioni mi riferivo a ciò, senza alcuna intenzione di colpevolizzare nessuno per l’ultimo dei tanti atti vandalici nella Tenuta in questi 2-3 anni. La realtà è che la vicenda del piano per la Tenuta è stata elitaria: la gente comune non si è sentita coinvolta come nel caso del porto turistico. Evidentemente, molti lo ritengono un buon piano. L’assessore regionale Marson, invece, continua a manifestare perplessità. La vorrei invitare a visitare la Tenuta, per conoscerla e perché si renda conto di tutto».
«E’ giusto che la Regione controlli, ma un’impresa non può aspettare così tanto per realizzare un piano, con le banche che non finanziano più. C’è chi parla di agriturismo diffuso, ma oggi, se non si affianca all’agricoltura un progetto turistico, l’agricoltura muore».
Sulle voliere, concimaie, tettoie e fagianaie che diventeranno abitazioni, come denunciato dagli oppositori al piano, Berrighi sostiene che «non sono trasformazioni illegittime. Sarebbe illegittimo se il Comune non le trasformasse in abitazioni, perché non applicherebbe le norme del proprio piano strutturale del’98, che consentono ciò. Per quanto riguarda il numero delle case, preciso che saranno molte meno di 150, perché non vogliamo stravolgere le unità poderali. Per questo le faremo di 150-160 mq, e in ogni podere non saranno più di 4. Case per vip? I prezzi sul mercato saranno di 5.000 euro al metro quadrato, e molte saranno residenze stabili».
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 20.10.2011