Su Rimigliano scontri in Regione

Su Rimigliano scontri in Regione

PDL: La Regione fugge dalle proprie responsabilità. Magnolfi, Taradash e Agresti: «Forti interessi sul progetto».
«Su Rimigliano la Giunta regionale è in fuga dalle proprie responsabilità». Lo sostiene il Pdl regionale. L’11 marzo, con la pubblicazione sul Burt (la Gazzetta ufficiale della Regione Toscana), avrà la sua piena efficacia la variante urbanistica approvata dal Comune di San Vincenzo sulla tenuta di Rimigliano che prevede la trasformazione dei vecchi casolari in 120 appartamenti oltre la costruzione, ex-novo, di un albergo.

«Una decisione assunta senza tenere in conto delle osservazioni proposte dalla Regione e soprattutto, uno strumento privo della Vas: la valutazione ambientale strategica che, a termini di legge, spettava al Ministero dei Beni culturali attraverso la sua articolazione territoriale e non come ha unilateralmente deciso il Comune di San Vincenzo alla Sovrintendenza di Pisa – incalza il Pdl – come tutti ricordano la vicenda ha avuto un percorso, a dir poco, accidentato con continue forzature di tipo amministrativo e, soprattutto, politico. Ciò a testimonianza dei forti interessi che ruotano attorno a questa previsione urbanistico-edilizia».

 Di fronte a questo scenario, il Gruppo regionale PdL «ha invocato l’attivazione da parte della Regione della Commissione paritetica interistituzionale. Possibilità che l’assessore Marson avrebbe adombrato aprendo un violento fronte di scontro interno alla Giunta tale da rinunciare alla comunicazione chiesta formalmente dal consigliere regionale PdL Marco Taradash ed accettata, in un primo momento, dall’assessore Marson».
«Rossi e la sua Giunta continuano a fuggire da precise e brucianti responsabilità – ha commentato il presidente del Gruppo regionale PdL Alberto Magnolfi – una linea politicamente schizofrenica: da un lato con l’approvazione della legge sulla vendita degli immobili pubblici (leggasi vecchi ospedali) Rossi «commissaria» i Comuni usurpando poteri che la Costituzione gli nega, dall’altra non intende svolgere i compiti di controllo sulla gestione del territorio che la Costituzione, invece, gli impone.

Un dualismo che sta mortificando la Toscana e il Consiglio regionale». Sulla stessa linea Marco Taradash – presidente della Commissione Europa – «temiamo che questa sconcertante fuga della Giunta regionale sia solo una mossa tattica per decidere di non decidere e giungere alla fatidica data dell’11 marzo.

 Se fosse così Rossi abbia il coraggio delle proprie azioni: dica che su Rimigliano ha deciso di dire sì ad una contrastatissima e sotto molti aspetti irregolare operazione edilizia». Laconico il commento del vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Agresti: «Abbiamo appreso dalla stampa la volontà dell’Assessore Marson di far valutare gli atti di tale variante alla Conferenza Paritetica Interistituzionale e che tale decisione è stata contestata da un altro membro della Giunta, assessore Simoncini, che ha chiesto la valutazione dell’Avvocatura della Regione»
La Nazione 08.03.2012

Alla Regione«Scontro in giunta su Rimigliano». Il Pdl attacca Enrico Rossi e chiede la commisione paritetica.
Potrebbe essere oggi la giornata decisiva per la variante urbanistica della Tenuta di Rimigliano. Oggi infatti è in programma una riunione della giunta regionale nella quale l’assessore all’urbanistica Anna Marson dovrebbe pronunciarsi in modo definitivo su uno dei due possibili sviluppi della vicenda Rimigliano: chiedere l’istituzione della commissione paritetica interistituzionale per verificare la regolarità degli atti approvati dal Comune di San Vincenzo, oppure accettare per buona la variante urbanistica approvata dal consiglio comunale nell’ottobre scorso e lasciare dunque procedere il piano della società Poggettino che prevede la realizzazione di appartamenti e di un hotel nella ex tenuta Parmalat.

Ieri, in consiglio regionale, era attesa una comunicazione della giunta regionale sulla vicenda Rimigliano, così come chiesto ufficialmente dai consiglieri del Pdl Magnolfi, Agresti e Taradash.

La comunicazione, però, non c’è stata e il gruppo regionale Pdl, in una nota, parla di un violento scontro all’interno della giunta. «Temiamo – afferma Marco Taradah – che questa sconcertante fuga della giunta regionale sia solo una mossa tattica per decidere di non decidere e giungere alla fatidica data dell’11 marzo mettendo col silenzio la parola fine su questa annosa questione. Se fosse così, Rossi abbia il coraggio delle proprie azioni: dica che su Rimigliano ha deciso di dire sì».

Andrea Agresti ha invece presentato un’interrogazione urgente: «Abbiamo appreso – vi si afferma – la volontà dell’assessore Marson di far valutare gli atti di tale variante alla conferenza paritetica e che tale decisione è stata contestata da altro membro della giunta, assessore Simoncini, che ha chiesto la valutazione dell’Avvocatura della Regione».

Per Agresti questo rappresenta «la contrarietà a sottoporre l’atto alla conferenza paritetica da buona parte del Pd, soprattutto quello legato al territorio costiero livornese». Sulla vicenda Rimigliano intervengono anche gli assessori provinciali Nocchi e Pacini, così come il direttore provinciale della Cna, Marco Valtriani, che auspicano il definitivo via libera all’investimento.
Il Tirreno 08.03.2012

Cna il Direttore Marco Valtriani critico su eventuali nuovi ritardi
La Cna interviene sulla questione di Rimigliano per affermare che un nuovo rinvio è inaccettabile. «Siamo semplicemente indignati per tale notizia – afferma il direttore provinciale Marco Valtriani – dopo sette anni di discussioni, di progettazione, anche al fine di ottenere il miglior progetto possibile per il territorio, siamo ancora una volta a vedere allungare i tempi a dismisura, senza tener conto della necessità delle imprese che hanno investito in questo progetto, e che potrebbero dare risposte al bisogno di lavoro di questo territorio con un investimento importante in un settore come il turistico di alta qualità.

Non è questa la Regione che vorremmo.

E’ necessario ora più che mai, che ognuno prenda le sue responsabilità, non possiamo restare fermi, abbiamo bisogno di avviare al più presto tutte le politiche possibili per lo sviluppo della Val di Cornia, in un momento così difficile, e questo nuovo rinvio ci sembra veramente assurdo.

Se come spesso abbiamo letto e sentito, la Toscana deve competere con processi qualitativi con il resto del mondo, vorremmo capire come mai si blocca un progetto di questo tipo. Ancora una volta – conclude Valtriani – ci sembra che vengano ascoltati i pochi che dissentono e non si tenga conto dell’interesse dei più».
La Nazione 08.03.2012

 

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