SOS CONSORZIO AGRARIO Risposte a «Campiglia Democratica»

Una cittadina:

Dice bene “Campiglia Democratica” : BISOGNA SCEGLIERE.

Nel Comunicato pubblicato sul Corriere Etrusco del 28.08.2009, Campiglia Democratica, intervenendo sull’ex Consorzio Agrario, lo definisce un fabbricato in stato di degrado e pertanto conferma la posizione di raderlo al suolo per costruire, al suo posto, un nuovo fabbricato destinato a case ed uffici che, dice, non sono un elemento negativo nell’ambiente urbano, tutt’altro.

Bisogna scegliere : appunto. Allora scegliamo la coerenza : con il Piano Strutturale che, nel caso in cui fosse sfuggito agli Amministratori, prevede il riuso del patrimonio edilizio esistente e non l’abbattimento di tutto ciò che appare “in stato di degrado”. Ricordino i nostri amministratori che sui fabbricati esistenti si possono realizzare interventi edilizi che possono consolidarli e restaurarli, nel rispetto delle loro linee architettoniche e nel rispetto della memoria storica dell’insediamento Venturinese. Scegliamo la coerenza con le esigenze dei cittadini che chiedono spazi destinati all’aggregazione ed alla qualità della vita (esposizioni, concerti, mestierandi, laboratori, cinema, teatro); è vero, le case e gli uffici non sono negativi, ma forse, a Venturina, è l’unica cosa che non manca!

Per quanto riguarda l’allarme lanciato da Campiglia Democratica sugli eccessivi investimenti necessari per destinare l’edificio a finalità pubbliche, si ricorda che ogni intervento destinato alla collettività richiede uno sforzo imprenditoriale da parte dell’Amministrazione e si invita a non ripetere errori già commessi in passato anche in occasione del trasferimento della Betonval, quando, in nome di un eccessivo impegno economico pubblico (consistente nell’esproprio delle aree e dei fabbricati) si è concesso ai privati la possibilità di speculare sul bene della collettività.

Simona Lecchini Giovannoni (residente a Campiglia)

Comitato per Campiglia:

Il comunicato di Campiglia Democratica evidenzia ancora una volta la superficialità e l’ignoranza con la quale si affrontano i problemi derivati da un pessimo uso del territorio e da pessime scelte urbanistiche che il Comitato per Campiglia insieme a tanti gruppi di cittadini, ha portato alla ribalta in soli due anni.

I dati che il Comitato ha reso pubblici sulla RTA della Fonte di Sotto, sulle Cave di Campiglia, sulla Sales, sul Cementificio, sulle serre dell’Amatello, sulla centrale a biomasse non sono stati mai contestati nel merito ed hanno dimostrato come l’uso del territorio a Campiglia sia da molti anni  condizionato da una urbanistica contrattata dove il privato ha sempre imposto le sue condizioni. Non ci meraviglia quindi il velenoso attacco  che ancora una volta viene fatto a proposte sorrette da documentazioni sul valore storico e documentario del Consorzio Agrario , né ci meraviglia che, di fronte ad una richiesta di partecipazione democratica dei cittadini come prevede la Legge Toscana, si risponda con frasi fatte e denigratorie.

Si tratta invece con serietà politica e scientifica di decidere il futuro di un importante complesso ora libero, per la decadenza dei tempi di validità del Piano Particolareggiato dell’Aurelia, da rischi immediati di demolizione .

Una maggiore conoscenza di quello che avviene in tanti altri Comuni in situazioni analoghe, avrebbe fatto capire che fare strutture diverse da quelle abitative non vuol dire accollarne i costi ai cittadini, ma trovare altri e più articolati rapporti con imprenditori più interessati alla gestione di servizi che al semplice guadagno mordi e fuggi dei costruttori.

Restiamo in attesa poi di chiarimenti circa l’affermazione di strumentalità delle azioni del Comitato a meno che Campiglia Democratica non abbia inteso dire che queste sono strumentali alla tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e, in tal caso, siamo perfettamente d’accordo.

Campiglia 31 agosto 2009

Comitato per Campiglia
Il presidente Alberto Primi

SULLA STAMPA:
Consorzio Agrario: il Comitato accusa la maggioranza

IL COMITATO per Campiglia replica al gruppo consigliare Campiglia Democratica sulla questione del Consorzio Agrario. Duro l’attacco del presidente Alberto Primi alla coalizione alla guida del comune.
«Il comunicato di Campiglia Democratica evidenzia ancora una volta la superficialità e l’ignoranza con la quale si affrontano i problemi derivati da un pessimo uso del territorio e da pessime scelte urbanistiche che il Comitato per Campiglia insieme a tanti gruppi di cittadini, ha portato alla ribalta in soli due anni.

I DATI che il Comitato ha reso pubblici sulla Rta della Fonte di Sotto, sulle Cave di Campiglia, sulla Sales, sul Cementificio, sulle serre dell’Amatello, sulla centrale a biomasse non sono stati mai contestati nel merito ed hanno dimostrato come l’uso del territorio a Campiglia sia da molti anni condizionato da una urbanistica contrattata dove il privato ha sempre imposto le sue condizioni. Non ci meraviglia quindi il velenoso attacco che ancora una volta viene fatto a proposte sorrette da documentazioni sul valore storico e documentario del Consorzio Agrario, né ci meraviglia che, di fronte ad una richiesta di partecipazione democratica dei cittadini come prevede la Legge Toscana, si risponda con frasi fatte e denigratorie. Si tratta invece con serietà politica e scientifica di decidere il futuro di un importante complesso ora libero, per la decadenza dei tempi di validità del Piano Particolareggiato dell’Aurelia, da rischi immediati di demolizione .

UNA MAGGIORE conoscenza di quello che avviene in tanti altri Comuni in situazioni analoghe, avrebbe fatto capire che fare strutture diverse da quelle abitative non vuol dire accollarne i costi ai cittadini, ma trovare altri e più articolati rapporti con imprenditori più interessati alla gestione di servizi che al semplice guadagno mordi e fuggi dei costruttori.

Restiamo in attesa poi di chiarimenti circa l’affermazione di strumentalità delle azioni del Comitato a meno che Campiglia Democratica non abbia inteso dire che queste sono strumentali alla tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e, in tal caso, siamo perfettamente d’accordo».
La Nazione 4.9.2009

Gruppo consiliare Comune dei Cittadini:

SULLA DEMOLIZIONE DELL’EX CONSORZIO AGRARIO

Il comunicato di Campiglia Democratica sull’ex Consorzio Agrario, insieme all’ormai ben nota insofferenza verso chiunque esprima opinioni diverse dalle loro, chiarisce un bel pò di cose.

Il  Comune, nel 1999, non riconoscendo in quel complesso valori storici, ha fatto scelte che prevedono la sua demolizione e la sostituzione con case. In 10 anni nessun intervento è stato attuato e oggi il Comune si accinge ad approvare il nuovo Regolamento Urbanistico: è dunque nelle condizioni di confermare o modificare quelle  scelte, considerando quanto si è costruito in questi 10 anni e cosa manca oggi a Venturina.

Da quello che si legge, questa amministrazione non ha la minima intenzione di ascoltare coloro che chiedono di evitare la demolizione di un edificio che rappresenta una delle pochissime testimonianze della storia rurale di Venturina. Per salvarlo, contrariamente a quanto sostiene Campiglia Democratica, non c’è bisogno d’investimenti pubblici: basta impedirne la demolizione con norme edilizie appropriate che possono consentire agli stessi proprietari recuperi più rispettosi dei valori storici.

Non c’è poi da meravigliarsi se in un paese come Venturina, privo di luoghi di aggregazione sociale, il riuso di un complesso edilizio centrale come l’ex Consorzio stimola proposte che possono migliorare i servizi e l’offerta culturale: museo del lavoro e della storia rurale, servizi culturali, locali per giovani, mercato per i prodotti agricoli, commercio naturale, sedi per associazioni professionali legate al mondo agricolo, sedi per la formazione, ecc. Tutte idee interessanti che richiedono approfondimenti, tecnici ed economici, che solo l’amministrazione può fare. Serve però la  volontà, cosa che a questa amministrazione manca totalmente.

A tale proposito chiediamo a Campiglia Democratica di dire pubblicamente quanto ha pagato il Comune annualmente per l’affitto dei capannoni della Fiera che ospitano da decenni, in spazi non idonei, il museo del lavoro. Riflessioni di questo tipo potrebbero indurre a risposte più meditate.

Infine, visto che nel piano strutturale del 2007 l’ex Consorzio è stato inserito tra le aree critiche, ci dica come  intende applicare la norma che impone al Comune, con il Regolamento Urbanistico, di valutare la possibilità di “reperire in quelle aree spazi di verde attrezzato di uso pubblico” .

Nessuno considera le case, in misura proporzionata al fabbisogno, elementi estranei ai centri abitati; il problema politico nasce quando chi amministra vede solo quelle e ignora il bisogno di qualità urbana e di servizi per i cittadini.

GRUPPO COMUNE DEI CITTADINI
2.9.2009

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