Rimigliano, nuove scintille in Consiglio comunale
Al centro dello scontro una dichiarazione giurata sugli edifici nella tenuta. Bertini (Forum) chiede verifiche al Comune.
Altro capitolo, durante il Consiglio comunale, nell’ormai decennale vicenda della tenuta della Rimigliano. Nicola Bertini del Forum ha chiesto verifiche, da parte dell’amministrazione comunale, sulla legittimità degli edifici esistenti all’interno della tenuta di circa 540 ettari ex Della Gherardesca ed ex Parmalat, e dal 2004 della Rimigliano srl – in cui figurano Gaddo Della Gherardesca come presidente, Maurizio Berrighi come amministratore delegato, e i soci Alberto Pecci, Ferruccio Ferragamo, Gioia Marchi Falck e Piero Antinori – che se la aggiudicò all’asta fallimentare per circa 30 milioni di euro.
Durante il consiglio, Bertini ha chiesto ai consiglieri se avessero letto l’atto notarile stipulato nei mesi scorsi e in cui due testimoni hanno giurato sull’esistenza dei circa 80 edifici della tenuta da prima del 1° settembre 1967 (Legge Ponte). I consiglieri di maggioranza, che non conoscevano il documento, hanno interrotto la seduta per qualche minuto per prendere visione del documento. Si tratta di un atto notorio sotto forma di atto notarile, risalente al 30 gennaio scorso, in cui i due testimoni Mario Berrighi – deceduto alcuni mesi or sono e padre dell’imprenditore Maurizio – e la contessa Costanza Della Gherardesca, 75 anni, da sempre residente nella tenuta, giurano davanti al notaio Mauro Cristiani che gli edifici presenti nella tenuta esistono da prima del 1967.
«La proprietà – ha detto Bertini – ha già fatto ciò che doveva fare. Come ho ripetuto più volte, non è il mio interlocutore. Il problema è dell’amministrazione comunale, che avrebbe dovuto procedere a verifiche dettagliate dopo la presentazione dei documenti da parte della proprietà. Cos’ha fatto il Comune? Ha chiesto un parere legale all’avvocato Grassi, il quale ha invitato l’ente a effettuare verifiche. Ma l’amministrazione ha effettuato verifiche, di nuovo, attraverso gli aerofotogrammetrici del 1954 e del 1978, e ha dedotto, non si sa perché, che nel ’67 tutti gli edifici esistessero già. Chiedo perché, quindi, l’amministrazione non abbia fatto verifiche proprie».
Per la maggioranza, il consigliere Elisa Giannini ha assicurato che mediante gli aerofotogrammetrici è facilmente verificabile l’esistenza di tutti gli 80 edifici presenti nella tenuta prima del 1967. Da parte sua, l’amministratore delegato della Rimigliano srl, Maurizio Berrighi, da noi contattato, esprime il proprio punto di vista sulla vicenda. «Ciò che dovevamo fare – dice l’imprenditore venturinese – lo abbiamo fatto nel rispetto della legge, secondo il regolamento urbanistico e i dettami della Conferenza paritetica regionale. Confidiamo, quindi, che l’amministrazione abbia eseguito i doverosi controlli e le verifiche, dato che l’ente ci ha rilasciato il permesso a costruire per il Podere Le Chiusacce, in cui inizieremo a lavorare, mi auguro, entro un mese e mezzo. Nella pratica in questione, che ha visto la testimonianza di mio padre, che la tenuta l’ha frequentata per tantissimi anni prima insieme a mio nonno, barrocciaio, e poi per altre attività e tempo libero, e della contessa Costanza, che lì ha sempre vissuto e tuttora vive, abbiamo coinvolto i nostri urbanisti, avvocati e notai. Non sono molte le persone in vita che potrebbero testimoniare sull’esistenza degli edifici prima del ’67. Sappiamo che abbiamo fatto tutto a dovere, e che la documentazione che abbiamo presentato è ineccepibile».
Il sindaco Michele Biagi ribadisce la risposta data in consiglio da Elisa Giannini e spiega che sono state fatte tutte le opportune verifiche dagli uffici competenti.
Paolo Federighi – Il Tirreno 2.10.2013