Raduno di Legambiente per difendere la Sterpaia e Baratti
Un intervento in aree pregiate della costa, raro ambito residuale di un paesaggio maremmano, quale esempio di bosco planiziale e aree palustri retrodunali della costa toscana, rischia di trasformarsi in un sito turistico ricettivo da 100 nuovi posti letto, con altri servizi connessi alla balneazione.
Tutto questo all’interno del Parco della Sterpaia, addirittura nel bosco delle antiche querce e olmi centenari, in un’area di massima protezione, dove oggi è persino interdetto l’accesso, se non con autorizzazione della Parchi Val di Cornia e guida ambientale al seguito».
«Abbiamo quindi deciso – prosegue Legambiente – di invitare i cittadini a visitare questo prezioso bosco, perla del Golfo di Follonica, per vedere da vicino che cosa è messo in pericolo dalle scelte delle nostre amministrazioni. Scelte che sono come provocazioni, data la storia della Sterpaia che da sempre è stata ritenuta una delle poche grandi battaglie vinte contro l’abusivismo edilizio nel nostro paese. Sono invitate anche le istituzioni a cominciare dai sindaci e i consiglieri comunali, le forze politiche, le altre associazioni culturali, sociali e ambientaliste».
Fissato alle 9 l’appuntamento al parcheggio della Sterpaia. Alle 9,30 visita al bosco planiziale. Alle 11 appuntamento a Riotorto, al ristorante Il Tarlo, con iniziativa di dibattito pubblico sul piano strutturale e previsioni urbanistiche nei parchi e zone pregiate della Val di Cornia. Alle 13,30 pranzo al ristorante Il Tarlo. Per prenotarsi telefonare al 339 8018138.
Domenica 26 è invece in programma “Puliamo il mondo”. «La previsione insediativa alla Sterpaia è quella più clamorosa – spiega ancora Legambiente – ma le previsioni di un insediamento di 1650 posti letto nell’area Fabbricciane-Torre Nuova e altri nuovi 600 posti di ampliamento per il campeggio di Sant’Albinia sono altrettanto impattanti.
Per questo domenica 26 abbiamo deciso di fare la giornata annuale di “Puliamo il mondo” a Baratti, per mettere in evidenza l’enorme e sproporzionata pressione antropica che si verrebbe a creare nel caso in cui tali previsioni si concretizzassero. Già oggi tocchiamo con mano la rilevante e concentrata presenza di persone in quel golfo e conosciamo bene i limiti di questa stupenda parte del nostro territorio. Durante l’iniziativa vedremo i danni già provocati dal calpestio della zona dunale, gli effetti del mancato ripascimento della spiaggia che sta determinando lo smantellamento del fronte dunale a forte valenza archeologica e l’impatto antropico che deriverebbe dall’incremento dei posti letto nelle immediate vicinanze al Golfo di Baratti. Valuteremo insieme quali effetti negativi tali scelte potranno determinare sul comparto turistico».
Il Tirreno 21.9.2021