Porto turistico di San Vincenzo, ritardi e lavori mai finiti
A due anni dall’inaugurazione non c’è ancora il collaudo, mancano alcuni edifici e anche le piazze vanno risistemate
Il nuovo porto turistico, inaugurato il 13 giugno 2010, è tecnicamente ancora un cantiere aperto, sebbene l’amministrazione comunale la consideri un’opera ormai completata di cui si starebbero mettendo a punto solo alcuni dettagli. L’opera, costata 32 milioni di euro, è oggi assai criticata anche da chi l’ha fermamente voluta. Come i commercianti, ad esempio, molti dei quali considerano il paese diviso in due mondi a sé stanti.
I benefici economici del nuovo porto turistico non paiono, allo stato attuale, essere tangibili per il paese, anche se c’è chi ritiene che per far decollare un’opera del genere servano anni. Su quando avverrà la consegna, da parte del concessionario (la Marina di San Vincenzo) dell’opera che ha rivoluzionato il paese, non vi sono notizie precise.
Per l’assessore all’urbanistica e al porto Alessandro Bandini – che precisa di intervenire sulla base delle informazioni ricevute dai tecnici comunali – sarebbero rimasti pochi dettagli. «Le opere, di fatto – sostiene Bandini – sono state completate. Sono in corso di redazione le varianti di consistenza finale, cioè l’adeguamento delle carte alle lievi modifiche disposte o concordate in sede di esecuzione dei lavori, per risolvere aspetti progettuali di dettaglio. Una volta presentati, verificati ed approvati gli elaborati progettuali, saranno consegnati dall’impresa tutti i documenti finali da dare ai collaudatori per la verifica conclusiva delle opere e l’emissione del relativo certificato di collaudo». Questi dettagli mancanti, secondo Bandini, sarebbero il completamento dello yachting club, i locali per la delegazione di spiaggia e la zona d’attacco della scogliera a viale Marconi, la cui spiaggia è adesso interessata dall’intervento comunale di ripascimento. Non si sa, però, quando questi interventi mancanti saranno realizzati, mentre intanto i ritardi nella consegna dell’opera hanno raggiunto i tre anni e mezzo circa.
Tempo fa, gli amministratori comunali sostennero di non poter far pagare le penali al concessionario per i ritardi perché causati dal noto ricorso al Tar contro l’opera. A questo, ora, si aggiungerebbero altri ritardi non addebitabili al concessionario, il quale, se vedesse invece riconosciute responsabilità nei ritardi, dovrebbe versare nelle casse comunali alcuni milioni di euro. «I ritardi – ritiene Bandini – sono dovuti a molteplici cause, come le sospensioni per le vicende giudiziarie che hanno interferito con l’opera, le lungaggini burocratiche con le Ferrovie per la realizzazione del sottopasso, la definizione ed approvazione della variante al progetto definitivo, fino ad arrivare ad alcune sospensioni dei cantieri disposte dall’amministrazione comunale per ridurre il disagio alla cittadinanza.
Detto questo, però – prosegue l’assessore – in sede di redazione del certificato di collaudo, i tecnici incaricati verificheranno il tutto e, se verranno ravvisati motivi per l’applicazione delle penali, predisporranno un’apposita relazione all’amministrazione che attuerà le opportune determinazioni». C’è poi il rebus delle due piazze del porto, pericolose e non a norma, per le quali l’amministrazione, mesi fa, parlò di rifacimento. «Alcuni interventi di modifica delle piazze – conclude Bandini – sono già stati effettuati, mentre per altri sono in corso confronti sull’interpretazione della norma, definiti i quali saranno attuate le opere conseguenti»
Paolo Federighi – Il Tirreno 29.4.2012