Percorso partecipativo: reazioni politiche

RIFONDAZIONE: «Su Baratti si toglie voce ai cittadini»

«Il sindaco si era impegnato, in maniera tardiva e dietro l’incalzare delle ragioni del Comitato Giù le mani da Baratti, a svolgere un “percorso partecipativo” su Baratti – scrive la segreteria del Partito di Rifondazione – ci ritroviamo invece con un “pacchetto pubblicitario” che assomiglia molto alle tecniche di vendita americane. Qualcosa di assolutamente inutile, che, per di più, ci costerà diverse migliaia di euro».

«Due sopralluoghi sui siti e tre laboratori di discussione durante i quali l’amministrazione renderà noti i suoi obiettivi ai cittadini – si sottolinea – Tutto qui: un evento spettacolo, rigidamente inquadrato, senza alcuno spazio reale per la discussione – prosegue Rifondazione – L’inadeguato Piano particolareggiato presentato dall’amministrazione e già bocciato dal giudizio di migliaia di cittadini che hanno aderito al Comitato “Giù le mani da Baratti” non può rappresentare il riferimento per un percorso di studio. Crediamo che la proposta avanzata dall’amministrazione comunale si prefigga proprio il contrario: togliere spazio e riconoscimento a questo Comitato e ai cittadini che lo sostengono».
Il Tirreno 11.11.2010

PSI: «Su Baratti il comitato del no non dica bugie!»

«La prossima volta il Comune, anzi, il Sindaco in persona, mandi un invito, meglio se su pergamena e scritto a mano ed in bella calligrafia, al comitato “Giù le mani da Baratti!” perché non basta che da domenica inizi un percorso partecipato su Baratti, aperto a tutti. Per loro, e magari solo per loro, ci voleva l’invito formale “…come riconoscimento del ruolo che svolgiamo per contribuire a rendere più ampio e democratico il percorso partecipativo…”, come affermato nel loro recente documento.

Probabilmente i primi freddi danno alla testa, perché è davvero uno strano concetto di democrazia e di partecipazione quello secondo cui alcuni cittadini, solo perché più organizzati di altri, devono avere un ruolo più importante nel decidere su un qualcosa che appartiene invece a tutti.

Fallita poi la bufala della cementificazione di Baratti, visto che questa, come riconosciuto anche dall’altro comitato, quello campigliese, si ridurrebbe al solo intervento alle Caldanelle, discutibile quanto si vuole, ma di sicuro fuori Baratti, il nuovo obiettivo su cui mobilitare i cittadini per questi comitati del no è la lotta contro “…la privatizzazione di alcuni tratti della poca spiaggia rimasta…” Ennesima bufala, perché il piano particolareggiato proposto non toglie un solo metro quadrato di spiaggia pubblica, ma solo la realizzazione di un solarium in legno su sassi e scogli nell’area dopo Canessa, attualmente adibita a parcheggio privato. Dunque su questo piano si può avere le idee che si vogliono, lo si può contestare quanto si vuole, lo si può fare liberamente nel percorso partecipativo organizzato dal Comune, ma per favore lo si faccia dicendo la verità e non evocando paure che non hanno ragione di esistere, altrimenti si è in cattiva fede».

Stefano Ferrini
Segretario del PSI – PIOMBINO

Tratto da Corriere Etrusco 10.11.2010

«Risentimento sospetto» (Giampiero Amerini, Polo di Centro destra)

AMERINI:  PRECISAZIONI ALLE RISPOSTE AL COMUNICATO SU BARATTI

«Le reazioni alle mie modeste opinioni sul futuro di Baratti, tra l’altro fuori luogo e non pertinenti a quanto da me scritto, mi inducono ad alcune precisazioni. Per prima cosa mi scuso se uso solo modestissime parole italiane, ma le preferisco, così non rischio di essere frainteso sul loro significato.

Un comitato è sostanzialmente diverso da un circoletto e da un gruppuscolo, lo sapevo anche quando ho scritto l’articolo, comunque ringrazio “Giù le mani da Baratti” per avermelo ricordato. Questo per precisare che nel mio comunicato non c’era alcun riferimento al Comitato e, comunque, quanto da me affermato era al condizionale. Sinceramente, il risentimento, che caratterizza in modo evidente la risposta del “Comitato”, lascia alquanto perplessi: sembrerebbe, insomma, che avessero “ la coda di paglia”. Sicuramente non è così, non voglio credere che abbiano la necessità di “farsi notare”. Per quanto mi riguarda ho sempre ritenuto i comitati, quelli che nascono spontanei e senza secondi fini, strumenti positivi per promuovere discussioni e dibattiti nell’interesse dei cittadini, e vorrei continuare a crederlo. Il dibattito all’interno dei consigli comunali, però, non può essere definito “ chiuso e non adeguato alla rilevanza della questione, oltre ad essere in contraddizione con la candidatura di Baratti a patrimonio dell’Unesco”. Il consiglio comunale, fino a prova contraria, è l’espressione dei cittadini e li rappresenta a tutti gli effetti, oltre ad essere, in ultima analisi, l’organismo deliberante che si assume le responsabilità politiche e legali degli atti. Concordo, comunque, e lo ritengo più che positivo, che i cittadini, tutti, abbiano la possibilità di partecipare alle scelte.

Per quanto riguarda le affermazioni del circolo di Rifondazione e del capogruppo di Uniti per Suvereto, credo che quanto da me scritto, e cioè: “Se questo particolare interessamento ha lo scopo di difendere alcuni privilegi, o se qualcuno pensa di usare Baratti per speculazioni politiche, o come strumento pubblicitario per lanciare circoletti e gruppuscoli …”, ha colto nel segno, altrimenti non si spiegherebbe una simile reazione. Rimane sempre il fatto che costoro rappresentano un’esigua minoranza, che non incide, specialmente dopo le ultime elezioni, nella vita politica locale e nazionale e che, comunque, non hanno alcun titolo per dare lezioni morali e di democrazia».

Giampiero Amerini – Polo di Centro Destra

Tratto da Corriere Etrusco 11.11.2010

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