Paradisino, archiviato il progetto di costruzione del residence. Duro attacco di Davide Lera

Il venturinese Enio Forconi, proprietario del Paradisino, luogo storico di San Vincenzo, era in prima fila lunedì nell’aula consiliare. Attento e perplesso, ha ascoltato il sindaco Michele Biagi e dei capigruppo delle opposizioni, Nicola Bertini del Forum e Davide Lera di San Vincenzo per tutti. Il sindaco ha ribadito la volontà, già anticipata un mese fa in un’intervista rilasciata a Il Tirreno, di cercare un accordo con la proprietà per lasciare il Paradisino così com’è adesso.

Ad affiancare l’atto d’indirizzo della maggioranza, una mozione del Forum di centrosinistra, che si è dichiarato soddisfatto di questo «passo indietro» dell’amministrazione sul progetto che prevedeva, all’interno del parco, 1.500 mq di costruzioni per strutture ricettive e residenziali.

Ma a sollevare le critiche è stato l’avvocato Davide Lera, che ha considerato quello dell’amministrazione «un atto arrogante che lede i diritti acquisiti del cittadino. Siamo davanti – ha detto l’avvocato – ad un privato che non solo ha comprato il Paradisino, ma ha ottenuto da quest’amministrazione, solo alcuni anni fa, tutte le approvazioni possibili e che ha sottoscritto con essa perfino una convenzione. Adesso, senza neanche discutere con la proprietà, l’amministrazione decide di tornare indietro e stralciare tutto».

«Un atto pericolosissimo. Il proprietario potrebbe in qualsiasi momento rivalersi legalmente sull’amministrazione. Non che io non sia contento che il nostro verde pubblico sia conservato, ma mi chiedo quale valore ormai abbiano, per quest’amministrazione, i documenti e gli atti ufficiali».
«Vorrei sapere – ha proseguito – chi ripagherà la proprietà dei soldi già investiti. Trovo forti analogie fra questo caso e quello dell’area San Giovanni, dove per evitare possibili azioni legali, il proprietario ha perfino rinunciato al 30% dei volumi concessigli».

Per Vinicio Morandini, del gruppo di Lera, «l’amministrazione è forte con i deboli e debole con i forti. Mi chiedo – ha detto Morandini – cosa avreste fatto se a possedere il Paradisino fosse stata ancora la Solvay. Sicuramente non avreste neanche pensato ad un’azione di tale arroganza».

Secondo Bertini, «Il fatto che l’ammnistrazione voglia tornare indietro sul Paradisino, nonostante abbia approvato tutti i documenti necessari all’intervento, tradisce comunque la contraddizione secondo cui alcuni atti si possono rivedere, mentre altri, come quello della Tenuta di Rimigliano, non si possono rivedere. Approviamo la mozione – ha proseguito Bertini – pronti a supportarvi in questa decisione, nella speranza di potervi veder fare il solito passo indietro anche su Rimigliano».

Il sindaco Biagi ha spiegato che «la proprietà ha tutto il diritto di fare la propria strada e seguire il progetto, ma noi speriamo di poter discutere in modo da trovare una soluzione idonea. Non voglio parlare – ha detto il primo cittadino – di stralciare il piano, quanto piuttosto di rivederlo. E’ un punto importante nella nostra strada per la tutela del paesaggio e del patrimonio dei beni del territorio comunale».

Fuori consiglio, Enio Forconi, insieme al progettista dell’intervento Marco Sparapani, ha affermato di voler attendere alcuni giorni prima di esprimersi pubblicamente sull’argomento. «Devo capire bene la situazione», ha solo detto.
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 28.9.2011

Il Comune fa dietrofront sul futuro del «Paradisino»
CHE LE INTENZIONI del Comune in merito al discusso e già ampiamente approvato piano interessante l’area del «Paradisino» fossero cambiate erano già trapelate ma, mancava l’ufficialità di un «consesso» pubblico me il consiglio Comunale. Così, si cerca di girare pagina cercando, se possibile, di «azzerare» tutto quanto era fin qui stato detto e, non solo, ma anche concesso. Così lo storico e celebre locale degli anni ’60, ex circolo dopolavoro Solvay oggi in proprietà privata, «deve» rimanere così come lo è attualmente.
Il comune fa un passo indietro in barba alle concessioni già in parte rilasciate, ma soprattutto si cercano di azzerarei programmi per i quali la «proprietà privataa» aveva, a suo tempo, acquistato l’importante area ubicata nel cuore di San Vincenzo. Le realizzazioni edilizie (circa 1500 mq) dovrebbero rimanere solo nelle intenzioni oggi superate e quindi «stop»: Il Paradisino deve rimanere allo stato attuale.

E’ CHIARO CHE, il gruppo consiliare «Forum del centrosinistra» canta… vittoria e, per la verità nessuno appare contrario a questa decisione. Il problema sorge nei confronti del «privato» che già si è attivato nel realizzare quanto fino ad ora previsto dopo avere gli scorsi anni provveduto alal realizzazione dello stabilimento balneare. Diceva Bertini in Consiglio che «se le intenzioni dell’Amministrazione sono serie, noi le sosterremo senza esitazioni. Mi ricordo perfettamente il duro scontro che avemmo con Biagi e l’allora assessore Pini quando, nel 2006, venne discusso e approvato il Piano Attuativo del Paradisino. Da sempre abbiamo sostenuto la necessità di mantenere il Paradisino così com’è, siamo piacevolmente sorpresi che oggi la maggioranza sia d’accordo con noi; Una parte di quel progetto è stata già realizzata compromettendo la parte settentrionale del parco ma tutto il resto, la ventina d’appartamenti con cui riempire ciò che rimane del Paradisino, non c’è ancora».

IN ALTRI termini diceva Bertini di ritenersi soddisfatti che ci sia stato un ripensamento radicale su un ambito così importante per la storia del Comune di San Vincenzo e invitiamo l’Amministrazione a far valere le stesse logiche di tutela anche nelle altre porzioni di grande valore e interesse presenti a San Vincenzo. Questo non solo perché siamo convinti che la cittadinanza abbia perso abbastanza dei luoghi caratterizzanti per il nostro territorio, non solo perché crediamo che la perdita del Paradisino non sarebbe stata tollerabile né lo sarebbe quella di Rimigliano; pensiamo questo perché è giusto che un’Amministrazione applichi gli stessi principi in tutto il territorio; apprezzabile che l’Amministrazione dimostri di saper fare un passo indietro. Speriamo non sia un caso isolato, i luoghi identitari di questo comune non devono essere rinchiusi in una riserva simbolica assediata dall’omologazione più squallida».
Piero Bientinesi – La Nazione 29.9.2011
Davide Lera: «Paradisino, un’amministrazione che è incoerente e inaffidabile»
La decisione resa pubblica nel corso del consiglio comunale dove l’Amministrazione ha evidenziato la volontà di «rivedere» quando fino ad ora già deciso in merito all’area verde del «Paradisino» ha da questo punto di vista trovato un’unanimità di consensi anche da parte di coloro che, fin dall’inizio, avevano dimostrato di non approvare quello che prevedeva, nella suddetta area, un piano di edilizia di circa 1500 mq. Insomma, un dietro front inatteso che, per alcuni, lascia intravedere qualche altra manovra soprattutto in relazione alle già deliberate concessioni edilizie. Questa inversione rimane «subordinata» alla reazione che avrà la proprietà di quell’area che fin dai tempi del circolo ricreativo Solvay è privata. Insomma il parco del Paradisino non è pubblico. Il Gruppo di opposizione «San Vincenzo per tutti» con il dovuto rispetto e con approvazione negli intenti, si è dichiarata, in Consiglio, fortemente dubbiosa e per questo, Davide Lera, capogruppo, ha tenuto a chiarire alcuni aspetti, sottolineando che l’area possa rimanere verde con destinazione a parco pubblico è una soluzione che piace a tutti; il problema è di altra natura.

«Noi – dice Davide Lera – puntiamo il dito contro una amministrazione comunale incoerente e inaffidabile. Poiché il Paradisino è così da decenni ci chiediamo come mai solo ora e dopo che l’iter amministrativo si e concluso favorevolmente per la proprietà che ha presentato un progetto di investimento approvato il Comune sia tornato indietro. Ci chiediamo quale sia il rilevante interesse pubblico che, si badi bene, sia sopravvenuto rispetto alla situazione esistente fino ad ora. Considerando che la proprietà ha speso milioni, come intende tacitarla l’amministrazione comunale? Quali concessioni diverse dovranno essere date alla medesima proprietà? Il sindaco ha detto che si dovrà trovare una soluzione con i proprietari: e se non si trova? Se i proprietari non la consentono? E se venissero chieste contropartite che comunque influirebbero su verde in altre zone del territorio? Si apriranno una serie di azioni dispendiose in termini di tempo e di denaro e nel frattempo il Paradisino, privato, i cancelli di accesso potrebbero essere ben chiusi».

Certo che gli interrogativi che «San Vincenzo per tutti» pone non sono pochi. Forse, pensiamo noi, era meglio avere una soluzione prima di dare l’indirizzo emerso in consiglio comunale. «In sostanza – dice Davide Lera coadiuvato anche dall’intervento di Vinicio Morandini il quale, in Consiglio, ha ripercorso le tappe di questa «storia», – il comune ha agito in ritardo e male attraverso uno strumento inadeguato esponendo gli amministratori, compresi i singoli consiglieri a responsabilità gravi senza neanche individuare nella delibera le motivazioni oggettive che hanno portato al cambiamento di rotta. In altri termini – afferma «San Vincenzo per tutti» – che cosa c’e davvero dietro una decisione tanto affrettata, raffazzonata e pericolosa? Non può essere la diversa considerazione data alla partecipazione popolare altrimenti si dovrebbero mettere in discussioni tanti atti dell’amministrazione non ultimo le previsioni su Rimigliano sulla viabilità della Principessa per esempio».
Piero Bientinesi – La Nazione 30.9.2011

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