Montioni, aggiornamenti sulle vicende del Parco Naturale

«Azioni concrete per Montioni: cominciamo dai sentieri»
La proposta della lista civica ai sindaci del territorio
«Non solo parole: proponiamo azioni concrete per Montioni». A sostenerlo è il Coordinamento di Uniti per Suvereto che interviene nel dibattito che si è riaperto, dopo la nomina di Paolo Pacini a presidente del Consorzio e dopo la denuncia della lista civica di opposizione a Suvereto.
«Grazie a Uniti per Suvereto si torna finalmente a parlare del Parco di Montioni. Dopo la nostra denuncia di immobilismo e di degrado sono uscite sulla stampa le voci di vecchi e nuovi protagonisti di questa storia infinita, che in tanti anni non è riuscita a produrre altro che uno striminzito ente parco.
Questo nuovo ente in tre anni non ha fatto niente salvo nominare i suoi componenti e il presidente. Ora il presidente è l’assessore provinciale Paolo Pacini, ma sulla vicenda sono intervenuti anche Anna Marrocco, ex assessore provinciale ai parchi, l’ex sindaco Walter Gasperini e altri esperti – incalza il coordinamento UpS – ognuno sentendosi in qualche modo chiamato in causa. Bene che se ne parli, ma ora noi proponiamo di passare dalle parole ai fatti, cominciando ad attuare quanto previsto dal piano del parco, sistemando e segnalando i sentieri, installando la cartellonistica, pubblicando una guida e valorizzando le uniche opere fino ad ora realizzate, come la ex scuola, gli edifici degli stalloni e il percorso dell’allume, tutte cose promosse dal Comune di Suvereto tra il 1999 – anno di istituzione del Parco Interprovinciale – e il 2003 e poi affidate alla Società dei Parchi per la gestione.
In proposito ci aspettiamo che anche il presidente della Parchi intervenga per informare correttamente sul ruolo della Società Parchi a Montioni e quale è il suo rapporto con il nuovo Consorzio di gestione di Montioni. Oggi questo grande patrimonio culturale e ambientale è abbandonato e trascurato, vittima dell’inconcludenza politica dei comuni e delle province sul cui territorio ricade il parco. Per questo proponiamo che i sindaci presentino nei rispettivi consigli comunali un piano delle cose da fare per Montioni e di tradurlo al più presto in azioni concrete».
La Nazione 17.04.2012
Pacini promette interventi per rilanciare Montioni L’assessore provinciale nominato presidente del consorzio del Parco «Più informazione, nuova segnaletica e sentieri già nei prossimi mesi»
Attivare al più presto azioni concrete per valorizzare le risorse ambientali e storico culturali e favorire attività di promozione e fruizione per lo sviluppo del Parco interprovinciale di Montioni è l’obiettivo urgente del Consorzio per la gestione del Parco. Nell’ultima assemblea eletti il nuovo presidente, Paolo Pacini (assessore provinciale ad agricoltura, turismo, pesca, marketing territoriale, difesa delle coste, forestazione e parchi naturali) e il nuovo direttore, il dirigente dell’unità sviluppo rurale della Provincia di Livorno, Paolo Teglia.
«Le operazioni che saranno attivate nei prossimi mesi – dice il presidente del consorzio Pacini – riguardano la collocazione di adeguati pannelli informativi nei punti strategici del perimetro del Parco, per segnalare meglio le aree di ingresso; l’individuazione di un nuovo logo col coinvolgimento degli studenti degli istituti superiori dei territori di Livorno e Grosseto; la realizzazione di una nuova cartina del Parco da distribuire nei vari punti di informazione presenti nei cinque Comuni». Sarà, inoltre, favorita la fruizione e la visita dell’area protetta, garantendo la percorribilità su alcuni sentieri principali.
A tale scopo le Bandite di Scarlino e della Comunità Montana, gestori per conto della Regione, hanno confermato la disponibilità a curare il mantenimento dell’agibilità dei percorsi. «Montioni – dice Pacini – può rappresentare un vero e proprio laboratorio di gestione politico-amministrativa, con un lavoro comune e collaborativo fra i vari soggetti pubblici, le Province e i Comuni. Fare del Parco di Montioni un’area-sistema, aperta all’iniziativa pubblica e privata – aggiunge Pacini – è una sfida che ci deve vedere pronti a superare i localismi. Le difficoltà di gestione iniziali, dovute al carattere interprovinciale del Parco possono e devono essere superate anche con il coinvolgimento di altri soggetti qualificati».
In questo senso sarà verificata l’opportunità di arrivare ad una gestione unitaria dell’area del Parco col patrimonio agricolo forestale e Regionale e sarà esaminata la possibilità di coinvolgere anche la Parchi Val di Cornia, alla quale affidare specifiche azioni di intervento. L’assemblea ha, infine, dato mandato al Presidente di attivare tempestivamente una proposta organica di valorizzazione e di promozione del Parco . «Saranno verificate – conclude Pacini – tutte le opportunità di finanziamento, a partire dalle risorse regionali e statali, ma anche i possibili finanziamenti che potrebbero venire dall’ Unione Europea».
Il Tirreno 12.04.2012
Pacini alla guida di Montioni: «Subito al lavoro»
Paolo Pacini è il nuovo presidente del Consorzio del Parco di Montioni. Insieme all’assessore provinciale è stato eletto direttore il dirigente dell’Us Sviluppo rurale della Provincia di Livorno, Paolo Teglia. «Le operazioni che saranno attivate nei prossimi mesi — sottolineata Pacini — riguardano la collocazione di adeguati pannelli informativi nei punti strategici del perimetro del Parco, al fine di segnalare meglio le aree di ingresso; l’individuazione di un nuovo logo del Parco, con il coinvolgimento degli studenti degli istituti superiori dei territori di Livorno e Grosseto; la realizzazione di una nuova cartina del Parco da distribuire nei vari punti di informazione presenti nei cinque Comuni». Sarà, inoltre, favorita la fruizione e la visita dell’area protetta, garantendo la percorribilità su alcuni sentieri principali. A tale scopo le Bandite di Scarlino e della Comunità Montana, gestori per conto della Regione del Patrimonio Agricolo Forestale di proprietà pubblica, hanno confermato la disponibilità a curare il mantenimento dell’agibilità di tali percorsi.
Il Presidente Pacini ha già preso contatto con i due soggetti per un loro maggiore coinvolgimento nelle attività. «Il Parco di Montioni — dice Pacini — può rappresentare un vero e proprio laboratorio di gestione politico-amministrativa, con un lavoro comune e collaborativo fra i vari soggetti pubblici, le Province e i Comuni. Fare del Parco di Montioni un’area-sistema, aperta all’iniziativa pubblica e privata è una sfida che ci deve vedere pronti a superare i localismi per favorire lo sviluppo di una importante risorsa naturalistica e delle aree contigue, ad essa funzionali. Le difficoltà di gestione iniziali, dovute al carattere interprovinciale del Parco possono e devono essere superate». Sarà verificata l’opportunità di arrivare ad una gestione unitaria dell’area del Parco con il Patrimonio Agricolo Forestale e Regionale e sarà esaminata la possibilità di coinvolgere anche la Parchi Val di Cornia, alla quale affidare specifiche azioni di intervento.
La Nazione 12.04.2012
L’ex Sindaco Walter Gasperini ripercorre le tappe del Parco di Montioni: «una scelta infelice bloccò tutto» . «I Comuni grossetani vollero il Consorzio Interprovinciale»
«Finalmente in questi giorni siamo tornati a leggere qualcosa sul Parco Naturale di Montioni, un patrimonio bellissimo con tantissimo valore storico culturale e industriale oltre ad avere una notevolissima quantità di patrimonio edilizio tra abbandonato e dato in affitto (dalla Comunità Montana) ai turisti della domenica». Lo afferma l’ex sindaco di Suvereto Walter Gasperini che ha vissuto in prima persona i passaggi salienti di Montioni.
«Sono passati oltre trent’anni dalla sua iscrizione nella pianificazione urbanistica come “Parco naturale” tra l’altro vi era già un logo molto bello che venne individuato dai tecnici che avevano fatto la pianificazione in pieno accordo con i comuni della Val di Cornia, era il Falco pellegrino che nidifica in questi territori ed è cosa abbastanza rara. La previsione di Parco venne difesa da ogni attacco, sempre in forma unitaria dai comuni della Val di Cornia che avevano pianificato in maniera unitaria le scelte urbanistiche, furono fatti notevoli investimenti per recuperare spazi importanti e introdurre attività di carattere sociale di elevata cultura, con una collaborazione importantissima e determinante tra la Usl Val di Cornia, i comuni, la Regione Toscana e il tribunale dei minori diretto dal compianto e illuminato giudice Meucci. Era nata la società “Parchi Val di Cornia” e facemmo di tutto per consegnare alla loro gestione questo immenso patrimonio, purtroppo le contrarietà da parte dei comuni del grossetano e della stessa Provincia di Grosseto, impedirono questo risultato e venne scelta la formazione di un Consorzio Interprovinciale per il Parco di Montioni.
Strada infelice perché istituiva altro ente, alla luce dei fatti compiuti possiamo definire “inutile”. Certamente leggere l’intervista all’assessore Pacini attuale presidente del Consorzio non possiamo che condividere le sue scelte di prospettiva ma sento il bisogno di far conoscere la mia opinione che ritengo potrebbe aiutare a vedere azioni concrete in questo parco che merita davvero tanta attenzione da parte di specialisti che già esistono, mentre invece il Consorzio dovrebbe formarli.
Sarebbe davvero sbagliato fare un direttore, uno staff tecnico e iniziare a fare investimenti, quando la Parchi, già in essere, strutturata appositamente per gestioni turistiche dovrebbe essere chiamata soltanto alla fine – forse – per fare lavori stabiliti da altri, senza una concreta sinergia con il resto dei parchi territoriali che caratterizzano fortemente e positivamente tutto il territorio della Val di Cornia e della Val di Pecora. Ritengo che davvero sia giunto il momento del fare e con attenzione ad una valorizzazione oggettiva delle testimonianze che esistono, evitando inutili (brutte) copie che potrebbero soltanto aumentare il costo pubblico senza dare risposte adeguate».
La Nazione 15.04.2012
«Montioni è il parco più ricco di risorse e noi le stiamo sprecando da trent’anni». Parla l’esperto Roberto Magazzini. Una storia fatta di occasioni mancate.
«Si parla del parco di Montioni da oltre trent’anni. Adesso è arrivato il momento di agire». Abbiamo ripercorso la storia di Montioni, con Roberto Magazzini, famoso survival, uno che il parco lo conosce come le proprie tasche. «In tanti anni di attività escursionistiche e survival a Montioni ho accompagnato veramente tanta gente, dalle scolaresche locali, ai gruppi di trekking, agli impavidi uomini del survival e alle televisioni locali e nazionali. Ogni volta che si affronta l’argomento si riaccende dentro di me la speranza di vedere prender forma in maniera concreta al progetto.
Fermo restando che purtroppo il territorio del parco è compreso tra due province, cinque comuni, e una miriade di competenze. Sicuramente se quegli 8000 ettari fossero stati solo in un comune come gli altri parchi della Val di Cornia tutto sarebbe stato più facile, ma questa non è una giustificazione». Quando si iniziò a parlare di parco di Montioni? «Già nel 1978 con convegni alle varie sagre e feste di partito, poi negli anni ‘80 si arriva al primo progetto affidato all’architetto Italo Insolera.
Intanto a Suvereto un’associazione di trekking, l’Ase trekking e archeologia inizia senza l’aiuto di nessuno, a portare centinaia di escursionisti all’interno del parco cercando di valorizzarne il patrimonio ricco e unico, sentendosi promettere la scuola di Montioni come base per le sue attività. In quella associazione c’ero anch’io. Con i primi anni ’90 grazie all’interessamento dell’allora assessore ai lavori pubblici Piero Magazzini e del sindaco Walter Gasperini, arrivano i famosi 80 milioni di lire dal progetto della riconversione industriale per il restauro della scuola di Montioni che doveva diventare la foresteria del parco. Il compimento dell’opera arrivò 10 anni dopo, quando ormai le risorse umane dell’Ase erano esaurite. Ci fu una bella inaugurazione, ma poi le cose rimasero come prima».
Nel 1995 si arriva alla stesura della carta escursionistica del parco di Montioni? «Il sindaco era Rossano Pazzagli. Vennero spesi quasi 30 milioni di lire per stampare una carta, senza cartellonistica e segnaletica di riferimento a terra. I sentieri tracciati su quella carta in realtà quasi tutti erano chiusi o inesistenti, cosa che dissi durante la presentazione sentendomi dire che ciò non era vero. Ma io su quei sentieri ci sono cresciuto e Montioni lo conosco come casa mia. La foresteria era pronta e arredata, ma purtroppo essendo tenuta sempre chiusa dopo pochi anni fu dichiarata inagibile. Con gli anni 2000 c’è stato il recupero di Stalloni 1 e 2, strutture antiche ben restaurate con ottime potenzialità, ma non decollano. Per arrivare poi fino ai giorni nostri: le province e i comuni hanno speso 100.000 euro per costituire il consorzio di gestione, il primo presidente è stato l’assessore Simena Bisti, ora è Paolo Pacini assessore della provincia di Livorno, coadiuvato da Paolo Teglia dirigente provinciale. Ho letto che a breve il consorzio attiverà la nuova carta dei sentieri del parco di Montioni, e altri progetti.
Mi auguro che vengano coinvolti nella stesura del progetto gli esperti locali che per tanti anni hanno lavorato su Montioni». Le potenzialità del parco di Montioni sono veramente enormi? «Sì e superiori a tutti gli altri parchi della nostra valle. Qui troviamo dalle allumiere medievali e rinascimentali, ai castelli medievali di Montioni vecchio, la Pievaccia, alle necropoli etrusche di San Lorenzo e Campo di Felicione. Tante le specie botaniche e i boschi rigogliosi, spettacolare la fauna, per non parlare poi dei rapaci, arrivando poi al ritorno del lupo».
La Nazione 15.04.2012