Nuovo ricorso contro il progetto turistico-edilizio nella Tenuta di Rimigliano

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato un nuovo ricorso avverso la variante urbanistica che consente il progetto turistico-edilizio che interessa la storica Tenuta di Rimigliano, in un contesto ambientale-paesaggistico di rara suggestione, in Comune di San Vincenzo (LI).

Interessati il Ministero per i beni e attività culturali (Ministro, Direzione regionale, Soprintendenza per i beni ambientali di Pisa), la Regione Toscana (Presidenza, Assessorato all’urbanistica, Garante della comunicazione per la partecipazione nel governo del territorio, Direzione generale politiche del territorio), la Provincia di Livorno, il Comune di San Vincenzo, il Corpo forestale dello Stato, i Carabinieri del N.O.E. di Grosseto e, per gli aspetti di competenza, la Commissione europea.

Nei giorni scorsi (11 gennaio 2012) è stato pubblicato sul B.U.R.T. l’avviso dell’approvazione della variante urbanistica.

In precedenza sono stati inoltrati altri due ricorsi (27 luglio 2011 e 11 novembre 2011) che hanno portato le prime prese di posizioni formali da parte di amministrazioni pubbliche: la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana – l’organo del Ministero per i beni e attività culturali che coordina gli Uffici ministeriali periferici toscani – ha comunicato (nota prot. n. 18823 del 30 novembre 2011) di aver chiesto alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Pisa di svolgere i necessari accertamenti e, soprattutto, di aver fatto constatare al Comune di San Vincenzo che “non risulta l’attivazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica necessaria per porre in essere la variante al Regolamento Urbanistico” riguardante la Tenuta di RimiglianoEnrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, rispondendo (e-mail del 7 novembre 2011) al precedente ricorso ecologista, aveva assicurato “grande scrupolo” nell’esame della documentazione del caso che deve pervenire dal Comune e nella valutazione dell’eventuale presenza degli “estremi per adire alla conferenza paritetica interistituzionale”, prevista dalla legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i. qualora vi siano contrasti fra atti di pianificazione regionali e comunali.

E ora fra le richieste ecologiste c’è proprio la richiesta di adire la conferenza paritetica interistituzionale oltre all’adozione di un provvedimento di annullamento o di revoca della in sede di autotutela da parte del Comune di San Vincenzo della deliberazione Consiglio comunale n. 83 del 3 ottobre 2011, con cui era stata approvata definitivamente la variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano.

Infatti, desta notevole stupore il mancato coinvolgimento delle strutture toscane del Ministero per i beni e attività culturali nella necessaria procedura di V.A.S. fin dai primi momenti, quali “soggetti competenti in materia ambientale”, trattandosi di un’area tutelata con il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Anche dalle “osservazioni” inoltrate (marzo 2011) dalla Regione Toscana (art. 17 della legge regionale n. 1/2005), in merito alla variante urbanistica in argomento si evince con chiarezza l’assenza di una corretta, preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.).

La V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), mentre la Regione Toscana vi ha dato attuazione con la legge regionale n. 10/2010.          La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati.

Fondamentale è la fase della consultazione del pubblico con le specifiche modalità previste dalla legge.  Si ricorda, inoltre, che “la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge” (art. 11, comma 5°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Ancora altri e di rilievo sono i vizi di legittimità dell’atto, a nostro parere.  E sono difficilmente superabili.

La variante urbanistica del Comune di San Vincenzo appare proprio incongrua e foriera di pesanti rischi per gli importantissimi valori ambientali e storico-culturali presenti.

La Toscana ha goduto negli ultimi decenni d’una fama – meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio.  Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.   Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni.  E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno.  Il Governatore della Toscana sa bene – come tutti noi – che la vicenda della Tenuta di Rimigliano è proprio una specie di prova del nove per comprendere dove sta andando il buon governo del territorio toscano.

La Tenutadi Rimigliano sta bene così com’è, senza cemento.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Stefano Deliperi

ulteriori informazioni su http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com

Ricorso Tenuta di Rimigliano

Sulla stampa:

Nuovo ricorso contro la variante Rimigliano, Gruppo di intervento contesta le nuove edificazioni
Il Grig (Gruppo d’intervento giuridico) ha presentato un nuovo ricorso contro la variante al regolamento urbanistico per la Tenuta di Rimigliano – approvata nel consiglio del 3 ottobre scorso – che prevede la costruzione di circa 120 appartamenti e di un albergo di 6mila metri quadrati. Facendo seguito ad altri due esposti già inoltrati, si richiede l’instaurazione di un procedimento davanti alla Conferenza paritetica interistituzionale (tavolo tecnico-politico in cui si deciderebbero le migliori soluzioni ai fini ambientali) e l’annullamento in via di autotutela degli atti di approvazione. Secondo il Grig il piano della Tenuta, area tutelata da vincolo paesaggistico, apparirebbe «palesemente incongruo – si legge nel ricorso – rispetto alla pianificazione urbanistica comunale e al contesto dei Parchi della Val di Cornia». A detta del Grig, il Piano di indirizzo territoriale e la successiva attuazione paesaggistica non consentirebbero le previsioni edificatorie della variante e l’assenza di una corretta Vas sarebbe confermata dalle osservazioni al piano da parte della Regione e dalla Direzione generale per i beni culturali per la Toscana in una nota del novembre scorso. Contestato anche il calcolo che il Comune di San Vincenzo ha effettuato circa il patrimonio edilizio esistente nella Tenuta (17.000 mq), considerato di molto superiore alla realtà. Il ricorso è stato inviato a molte istituzioni, tra cui la Commissione europea, il ministero per i beni culturali, la Regione Toscana, il Corpo Forestale dello Stato e i carabinieri del Noe.
(p.f.) Il Tirreno 17.1.2012

Nuovo ricorso contro il piano turistico Rimigliano
Nuovo ricorso contro il progetto turistico-edilizio nella Tenuta di Rimigliano. L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico (Grid) onlus ha inoltrato un nuovo ricorso contro la variante urbanistica che consente il progetto turistico-edilizio che interessa la Tenuta di Rimigliano nel Comune di San Vincenzo. L’11 gennaio intanto è stato pubblicato sul Burt l’avviso dell’approvazione della variante urbanistica. Dal «Grig» sono stati inoltrati altri due ricorsi (27 luglio 2011 e 11 novembre 2011) che hanno portato le prime prese di posizioni formali da parte di amministrazioni pubbliche: «La direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana – l’organo del Ministero per i beni e attività culturali che coordina gli Uffici ministeriali periferici toscani – ha comunicato di aver chiesto alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Pisa di svolgere i necessari accertamenti e, soprattutto, di aver fatto constatare al Comune di San Vincenzo che “non risulta l’attivazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica necessaria per porre in essere la variante al Regolamento Urbanistico” riguardante la Tenuta di Rimigliano. Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, rispondendo al precedente ricorso ecologista, aveva assicurato “grande scrupolo” nell’esame della documentazione”. E ora fra le richieste ecologiste c’è proprio quella di “adire la conferenza paritetica interistituzionale oltre all’adozione di un provvedimento di annullamento o di revoca in sede di autotutela da parte del Comune di San Vincenzo della deliberazione Consiglio comunale n. 83 del 3 ottobre 2011, con cui era stata approvata definitivamente la variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano».
La Nazione 17.1.2012

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

4 pensieri su “Nuovo ricorso contro il progetto turistico-edilizio nella Tenuta di Rimigliano

  1. in un mondo normale non ci sarebbe bisogno di simili ricorsi. La magistratura sarebbe dovuta già intervenire sulle promesse e sul connubio pubblico-privato dall’aggiudicazione dell’asta ex Tanzi Parmalat in poi. Ma omisisoni e connivenze si intrecciano e così la variante è potuta arrivare in fondo sfidando anche la legalità

  2. Ma la magistratura, in tutta questa faccenda, possibile che non intervenga? Possibile che non ci sia un magistrato che abbia il coraggio di mettere il naso in questo affare così pieno di dubbi ? Peccato che non ci sia stato di mezzo il Berlusca, forse allora, pur di dargli addosso, qualcosa si sarebbe mosso!!!

  3. la magistratura certo che potrebbe intervenire , ma ancora non è stata allertata credo….. ma lo sarà presto !!!!!
    comunque qualsiasi cittadino a conoscenza dei fatti può fare una segnalazione.
    A buon intenditor…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *