No alla Ztl dentro a Baratti, meglio una ciclabile

No alla Ztl dentro a Baratti, meglio una ciclabile
Riunione d’urgenza di tutti gli operatori della zona, preoccupati di un nuovo calo di fatturato. «Servono altre misure: strada più larga, ciclabile, un cartello che indichi i posti liberi nei parcheggi»
Baratti senza auto? No grazie. I commercianti, i ristoratori e gli altri operatori della zona, riuniti da tempo in un comitato per la valorizzazione e la tutela dello splendido golfo, sono contrari all’ipotesi, più volte ventilata dal Comune, di istituire una specie di Ztl per evitare gli ingorghi che, nei giorni caldi d’estate, si verificano nella stretta strada che corre accanto alle spiagge.

L’ipotesi, avanzata in particolare dall’assessore Claudio Capuano, è stata formalizzata anche sul sito istituzionale del Comune di Piombino. Così non c’è voluto molto perché quelli del comitato prendessero coscienza della cosa. La sera del 2 giugno si sono riuniti per parlarne e, pur con posizioni diverse, è emerso un netto “no” alla sperimentazione.

«In questo momento la crisi sta mettendo in ginocchio molte aziende – fanno sapere -, tanto che i fatturati sono già calati mediamente del 30%. È evidente che già la gente è calata, non vediamo proprio il motivo per cui si debba impedire di entrare nel golfo in auto. Sarebbe la mazzata decisiva per molti di noi».

Il comitato teme soprattutto che questa misura limiti i turisti “nuovi”, più che quelli che già conoscono lo splendore del golfo e di Populonia. «Il traffico a Baratti è caotico solo in pochi giorni durante all’anno. Succede nei ponti, in qualche domenica, sotto a Ferragosto. Ma, nel complesso, pur con qualche inevitabile fila, le auto scorrono. Davvero si pensa che chi non è stato mai a Baratti decida di lasciare l’auto lontana, magari alle Caldanelle, e venire con la navetta? Così perderemo molto movimento. Vorremmo che l’assessore Capuano, come peraltro ci aveva promesso, prima di prendere delle decisioni in questo senso, ne parlasse con noi. Avremmo delle proposte da fare. Pensiamo che, più che limitare, si debba ampliare la possibilità di raggiungere il golfo».

Ecco che il comitato propone di allargare la strada, troppo stretta e, magari, creare una vera pista ciclabile. «La strada, in effetti, è molto stretta, compresa quella che porta a Populonia. Però se si decidesse di investire davvero in una ciclabile, non sarebbe male. Pensiamo a un percorso che consenta ai ciclisti delle grandi strutture, tipo il Park Albatros, di venire a Baratti senza correre rischi».

Il problema di Baratti sono i parcheggi. Sono pochi e a costi che neppure a Portofino. Eppure per il comitato qualcosa in questo senso si potrebbe ancora fare. «Chiudere alle auto non ha proprio senso. Però si potrebbe disincentivare l’ingresso facendo tariffe ancora più care per i parcheggi, anche 2 euro all’ora, e lasciandone uno esterno gratuito collegato con le navette. In questo modo resterebbe il movimento, senza creare troppo caos. In aggiunta, all’entrata dalla Principessa, si potrebbe mettere un cartello elettronico con scritto quanti posti liberi ci sono e magari anche “park full”, evitando così che le auto si infilino lo stesso».

Tutti i parcheggi del golfo di Baratti sono destinati solo alle auto, ad eccezione di quello di Caldanelle che ospita 70 posti per caravan e roulottes con servizio di carico e scarico. Il parcheggio del Casone è invece riservato ai visitatori del Parco Archeologico di Baratti e Populonia in possesso di biglietto d’ingresso; 60 posti sono invece a pagamento. In tutto nella zona ci sono 889 posti auto a pagamento, 94 posti camper, 48 per le moto e 15 per i disabili. In più ci sono 15 parcometri a moneta e 8 che accettano anche le carte di credito.

«Della Ztl a Baratti se ne parla da 10 anni, ma non se n’è mai davvero sentita l’esigenza. Del resto la vigilessa che mandano a fare i controlli in poco più di un quarto d’ora verifica tutta la zona. In ogni caso chiediamo all’assessore, prima di fare progetti, di venire a parlarne con noi e di confrontarsi. Ci sono operatori davvero molto arrabbiati».

Guido Fiorini – Il Tirreno 4.6.2016

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