“Marconi” sarà chiesto il vincolo

“Marconi” sarà chiesto il vincolo

La richiesta di vincolo a norma dell’articolo 2 del decreto 490/1999 per lo storico edificio delle scuole elementari Guglielmo Marconi di Venturina Terme verrà formalizzata. A deciderlo è stata la lista civica di opposizione Il Comune dei cittadini nell’ultima riunione dei suoi dirigenti. Una possibilità, che era stata indicata anche dal nostro giornale, trova quindi compimento.

Nei prossimi giorni partirà la richiesta al Sovrintendente ai beni culturali di Pisa per giungere al riconoscimento dell’edificio che, come recita l’articolo due della legge, presenta, a giudizio dei proponenti, quell’interesse demo-etno-antropologico prescritto per ottenere il decreto di vincolo. Che la scuola Marconi, unica per anni a Venturina e frequentata da intere generazioni di alunni e di insegnanti, rappresenti qualcosa di fortemente sentito dalla popolazione è testimoniato anche dalla petizione che, a sostegno del mantenimento dell’edificio, ha raccolto numerosi consensi.

L’iniziativa verso la Sovrintendenza costituisce una svolta nella lunga diatriba sulle Marconi che la giunta comunale di Campiglia vuole vendere per ottenere parte dei finanziamenti finalizzati alla costruzione di un nuovo edificio nel polo scolastico delle Altobelli. Il vincolo, infatti, non porrebbe in via di principio limiti ad un cambio di destinazione d’uso come abbiamo sostenuto in un nostro precedente articolo che il sindaco, in una sua replica, ha male interpretato, ma creerebbe ostacoli difficilmente superabili ad una variazione strutturale della scuola senza la quale le già scarse possibilità di vendita dell’edificio verrebbero praticamente annullate. Chi infatti acquisterebbe, senza la possibilità di effettuare modifiche strutturali, un palazzone con soffitti alti quasi quattro metri e con le enormi finestre tipiche degli edifici scolastici degli anni Quaranta?

Il Comune dei cittadini, proprio in relazione a quanto recentemente sostenuto sulla stampa dal sindaco riferisce testualmente che il primo cittadino non ha detto la verità quando ha affermato che nel Regolamento urbanistico è previsto che l’edificio rimanga intatto. Al riguardo la lista civica riporta, in una sua nota, il contenuto del testo approvato dalla maggioranza e che così recita: Non è esclusa la possibilità della demolizione e ricostruzione di volumi secondari qualora il progetto complessivo di ricomposizione architettonica ne riconosca la necessità. Così come non può essere esclusa la possibilità d’intervento su parti anche strutturali del complesso edilizio qualora questo sia imposto dalla normativa vigente in relazione agli usi proposti.

Fiorenzo Bucci – 11.1.2015

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