Mancano i fondi contro l’erosione a Baratti
Niente di nuovo contro l’erosione a Baratti, che continua inesorabile. Oltre i sacconi (geotubi) distrutti, il dopo disastro dell’alluvione di fine ottobre 2015, restano le contestazioni per i milioni bloccati chissà dove e le polemiche: l’ultima sugli scavi archeologici vicino alla chiesina di San Cerbone. Eppure, poco più di un anno fa, era stato detto e scritto tutt’altro.
Come d’immediata realizzazione barriere sottomarine in difesa della costa, per chiudere due canaloni a nord e a su del golfo (individuati come causa principale per la fuga della sabbia). Perché finalmente firmato l’accordo con la Regione: dunque come prossima la parola fine dopo un’attesa durata oltre 10 anni. Invece no. Cos’è successo? Risorse. «Ad oggi – racconta l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – la Regione Toscana non ci ha ancora trasferito le risorse necessarie per appaltare i lavori sul maxi progetto di Baratti e pertanto non siamo ancora entrati nella fase attuativa prevista dall’accordo siglato l’anno scorso».
Sì perché a partire doveva essere proprio l’intervento per la risistemazione morfologica che la spiaggia di Baratti attende da un’infinità di anni, da quando la Regione decise di stanziare 2,5 milioni per la messa in sicurezza e ripascimento. Stanziati, ma non arrivati nelle casse a Piombino. «Probabilmente – prosegue Marco Chiarei – il passaggio di competenze tra province e regioni in materia di difesa della costa hanno creato difficoltà operative».
Elenco delle emergenze, per il capitolo ambiente, che si allunga visto quanto denunciato dai volontari Wwf per il servizio di pronto soccorso fauna selvatica (centinaia gli animali recuperati negli anni), che ora si trovano sempre più soli visto che la Provincia non è più competente neanche per questo settore. L’alluvione. Ad aggravare la situazione già difficile di Baratti il nubifragio: conseguenze notevoli in gran parte della Val di Cornia, però l’acqua ha devastato il golfo. «Proprio l’alluvione dell’ottobre 2015 – ricorda Marco Chiarei – ha generato nuove criticità a carico del litorale di Baratti, criticità che abbiamo documentato e verificato sul campo e che aprono, anzi obbligano, a più ampie riflessioni su ciò che deve essere considerato prioritario per il golfo. Di tutto questo vorrei parlare con la regione – conferma l’assessore all’ambiente – in un incontro da svolgersi sia sul piano tecnico che politico».
Scavi. Recentissime le ultime polemiche innescate da un comunicato di Cambiaverso, con cui l’associazione chiedeva di fermare gli scavi lungo la spiaggia per non pregiudicare la tenuta della falesia. Subito quadrato di Comune e Parchi con gli archeologici (ovvio che l’erosione dipende da ben diversi fattori). «Ci sono pure ulteriori argomenti oggetto dell’attualità della discussione quali ad esempio il tema degli scavi archeologici in ambito costiero – conclude l’assessore Chiarei – Credo l’importante sia trattare tutti i temi in una cornice coordinata, valutando le cose nella loro dimensione reale ed in relazione a tutte le dinamiche in atto».
Cecilia Cecchi – Il Tirreno 24.3.2016