L’insostenibile agonia del rudere di via Dini
Chi aveva scommesso che nulla sarebbe stato fatto ha vinto !!!
A proposito del rudere di via Dini in Poggiame, non è vero che niente sia stato fatto. In realtà è stato tolto il cartello che riservava la sosta ai disabili su uno dei lati della strada in cui insiste il rudere stesso.
È’ già qualcosa che ci si sia resi conto della contraddittorietà tra quest’ultimo e le transenne che indicano il pericolo, poste lì ormai da anni.
Invece il rudere c’è ancora, nonostante fosse stata prevista la demolizione nell’autunno 2016, e un certo via vai di tecnici avesse avvalorato questa previsione.
Alcuni cenni storici . A far data dai primi anni del 2000 – ma forse anche prima – a chi domandasse in Comune le ragioni dell’esistenza nel centro storico del rudere , veniva risposto che si era alla ricerca dei legittimi eredi della proprietà, al fine di intimare loro l’obbligo della messa in sicurezza ovvero l’esproprio.
Negli anni successivi la comunità campigliese di residenti e non si occupa e preoccupa del destino dell’immobile e addirittura viene svolta un’assemblea su questo tema, nella quale si prospetta appunto una destinazione dell’area a verde pubblico dopo la inderogabile e improrogabile demolizione.
Nel 2016 qualcosa si muove, oltre ad alcune pietre che cadono giù da uno dei muri perimetrali – in realtà solo questi ci sono – e appunto pare si sia giunti alla fase operativa.
E invece no.
Ovvio che la stessa comunità e in particolare chi abita o è proprietario dell’immobile sul quale appoggia il rudere se ne domandi le ragioni ed è ovvio altresì che serpeggi il malcontento.
Pare ci si preoccupi di abbellire il paese è allo stesso tempo ci si dimentica di nuovo di una parte del Poggiame.? Non può essere.
Come non può essere che cavilli giuridici impediscano di metter fine a tale esempio di degrado , qualunque sia poi la scelta della futura destinazione dell’area: il Comune ha avuto del bel tempo per giungere ad una decisione giuridicamente e legalmente corretta.
O no?
Certo che chi aveva scommesso che nulla sarebbe stato fatto – campigliesi doc – ha vinto, eccome se ha vinto.
Che dire ? che almeno si faccia luce su questa forma di gioco d’azzardo che ravviva il lungo letargo del paese.
Può darsi che se ne venga a sapere qualcosa di più.
Laura Riccio
Socia del Comitato per Campiglia
Proprietaria di una casa in via Dini