Le operazioni per il rinnovo di Botro ai Marmi e Montorsi

Spostata la chiusura delle Cave Sales ? Il Comitato per Campiglia prenderà visione della richiesta fatta in Regione.

Le società Minerali Industriali e Sales hanno depositato negli uffici della Regione Toscana la documentazione necessaria per l’avvio della valutazione d’impatto ambientale destinata al rinnovo delle concessioni minerarie delle cave «Botro ai Marmi» e «Montorsi». L’obiettivo delle due società è dar vita ad un «progetto di coltivazione unitario» delle cave destinato a cambiare, nel corso dei prossimi quindici anni, la fisionomia del tipico paesaggio «minerario» del Comune di Campiglia e, in parte, di quello di San Vincenzo.

Quello che è arrivato sui tavoli della Regione è un progetto nuovo per quanto riguarda le nostre cave che, in tempi di crisi, spinge le due società a dimezzare le aree di lavoro per investire nel futuro, attraverso un programma ambientale che, di fatto, permette di far crescere il paesaggio. Tutto questo in piena armonia con il piano minerario di cui si era dotato il Comune di Campiglia alcuni anni fa, per il quale era necessario aprire una nuova fase di “coltivazione” delle cave presenti sul suo territorio.

Nello specifico, il piano prevede che la superficie della concessione mineraria passi dagli attuali 63 ai futuri 37 ettari, con la previsione di un’estrazione complessiva pari a 3 milioni e 370mila metri cubi di materiale, dei quali 2milioni nell’area della «Minerali Industriali spa» ed un milione 370mila metri cubi nell’area della Sales spa.

«Il piano di coltivazione e ripristino – si legge nell’avviso pubblicato all’albo pretorio del Comune di Campiglia – si articola in 15 anni ed è suddiviso in tre distinte fasi, della durata di 5 anni ciascuna». Saranno messe a dimora essenze arboree ed arbustive che dovranno dar vita ad una zona umida in corrispondenza dell’area del giacimento minerario. L’impatto ambientale che avrà un progetto del genere sulle aree circostanti riguarda soprattutto le «emissioni in atmosfera conseguenti alle lavorazioni ed al traffico, l’impatto acustico e la gestione delle acque di dilavamento, in relazione alla flora e fauna che andrà ad interessare».

Tutti gli enti coinvolti, Comuni per primi, saranno chiamati a fornire le loro osservazioni su questo piano presentato in forma unitaria da due società che operano da anni nel Campigliese. La parola finale spetterà alla Regione, che dovrà tener conto di tutti i pareri.

I cittadini interessati possono consultare la documentazione depositata sia al Comune di Campiglia che al Comune di San Vincenzo.

K.G. Il Tirreno 11.7.2011

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