Lavori antierosione, a Baratti si prepara la seconda tranche

Lavori antierosione, a Baratti si prepara la seconda tranche

Vanno sostituiti i sacconi sfondati e risistemati gli altri .Un intervento da 90mila euro di cui 19mila già spesi.

A Baratti l’erosione sembra non fermarsi. I sacconi in mare, a ridosso della chiesina di San Cerbone, paiono sfondati, mentre le barriere risultano abbattute e la falesia sta cedendo. Tra gli argomenti in discussione anche il tema scottante degli scavi: devono o no essere ricoperti (com’è accaduto col “cimitero medievale” a ridosso della chiesina), almeno d’inverno, per proteggere la costa dal costante assalto del mare?

Baratti sacchi anti erosioneIntanto i sacconi, di cui si sta già, di nuovo, occupando il Comune. Dopo l’esordio nell’estate 2012 , questa nuova linea di costa coi moduli di geotessuto (dagli scavi prossimi al Casone fino alla fonte sul muro del porto) costata in partenza circa 420mila euro, sempre per limitare l’aggressione del mare, ha vissuto vicende quanto mai alterne. «Ma non c’è davvero niente di nuovo – spiega l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – I danni che vediamo oggi sono sempre da collegare alla mareggiata di fine 2012, quando i resti di un relitto finirono per sfondare alcuni sacchi».

«A giugno 2013 – ricorda l’assessore Chiarei – è stato avviato un piano di manutenzione (per un totale di spesa di circa 90mila euro,ndr) diviso in due interventi. Con circa 19mila euro è stata subito fatta una prima riqualificazione, proprio per rinforzare i sacconi e ripulire tutta l’area».

Ora che succede? «La seconda tranche – spiega l’assessore – che non poteva interferire con la stagione turistica, partirà a breve pur con tutte le difficoltà economiche che il Comune sta attraversando. Programmata una tipologia d’intervento un po’ più consistente».

Che si farà? «Si provvederà – risponde Chiarei – al riposizionamento dei sacchi dove mancano con una contemporanea sistemazione della viminata retrostante, sulla scarpata». A occuparsene sarà sempre la ditta Ge.co. di Cagliari (la stessa che effettuò lo scorso anno l’intervento di posizionamento dei sacchi), che provvederà sia a sostituire i sacconi danneggiati che alla loro razionalizzazione. Certo è che più la falesia si trova senza “argine naturale” né protezioni più il mare potrà ferirla anche irreparabilmente.

Cecilia Cecchi – Il Tirreno 17.11.2013

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