L’accoglienza di profughi, una risorsa potenziale per la Val di Cornia

L’accoglienza di profughi, una risorsa potenziale per la Val di Cornia

L’accoglienza di profughi dall’Africa e dal Medio Oriente nei Comuni della Val di Cornia, potrebbe essere una risorsa per la Val di Cornia e una grande occasione per la tutela del territorio.

Si tratta di potere e volere proporre a queste persone di partecipare alla manutenzione del territorio che li ospita. Evidentemente con una volontaria accettazione da parte loro e una collaborazione remunerata. Si tratterà di discutere con la popolazione e con i Sindacati per evitare dei conflitti, ma bisogna ricordare che non si tratta di dare uno stipendio, ma solo una cifra, che dovrebbe essere direttamente gestita dai Comuni, quale testimonianza del rispetto del lavoro di persone che hanno già il sostegno delle Stato Italiano.

Evitiamo di confondere il problema dei profughi con il problema degli immigrati. Se i primi non aspettano altro che andarsene per raggiungere altri paesi, i secondi sperano di trovare una sistemazione stabile nel nostro paese. Solo in quest’ultimo caso si aprono tanti problemi reali (facilità di accesso all’assegnazione di case, accesso gratuito ai nidi, ecc. che confliggono con le necessità di cittadini italiani in difficoltà) e fanno nascere gli atteggiamenti di repulsa tra le persone più deboli, meno informate e più impaurite che vengono sfruttati da politici che fanno del razzismo e nazifascismo il trampolino di lancio per un potere personale con slogan demenziali e senza mai fare una proposta di soluzione vera e realistica.

Alla stazione di Venturina siamo di fronte a profughi e non a persone che “ci rubano il lavoro”e si suggerisce allora che queste persone siano messe in condizione, fino a che non saranno sostituite da altri profughi, di partecipare per esempio alla manutenzione dei Parchi della Val di Cornia e alla tutela del territorio.

Condividiamo in pieno le parole del Sindaco di Suvereto sull’argomento e aggiungiamo che oltre ad ospitarle e far loro sentire che tutta la cittadinanza accoglie persone che hanno preferito rischiare la morte in un viaggio terribile pur di fuggire dal rischio ancora più alto di morire nei loro paesi, dovremmo far loro conoscere il luogo che li ospita, la sua storia, le sue tradizioni, i suoi costumi tanto diversi da quelli a loro conosciuti.

E’ così che si costruiscono i ponti tra le genti ed è questo che l’Europa si rifiuta di fare dimostrando che questa intesa, come soggetto culturale e politico dotato di uno spirito in grado di superare i nazionalismi, non è mai nata.

Chiediamo allora che i Comuni della Val di Cornia si colleghino tra di loro per gestire, nel loro piccolo, un’emergenza che in realtà durerà anni se non decenni o almeno fino a quando dureranno le guerre, i conflitti religiosi, le desertificazioni dovute ai cambiamenti climatici, tutti doni di duecento anni di sfruttamento da parte dei paesi europei, nord americani e ultimamente asiatici.

Si propone un metodo di lavoro collettivo e diametralmente opposto a quello adottato dalla Sindaca Soffritti che non ha informato i cittadini dell’arrivo di 60 profughi, che non ha dato loro neppure il benvenuto considerando solo il problema di ordine pubblico da trattare col prefetto accettando che venissero relegati nella parte più lontana e desolata del territorio comunale, che non ha avuto neppure la fantasia di chiedere ai grandi comuni della Toscana, Firenze in primis, di regalare un pò delle centinaia di biciclette rimosse dai vigili e non reclamate, per metterle a disposizione di queste persone permettendo loro di girare un piccolo pezzo di un mondo per loro tutto nuovo.

Comitato per Campiglia
Arch.
Alberto Primi

Sulla stampa:

La Nazione 24.6.2015:

nazione-24.6

Il Tirreno 24.6.2015:

tirreno-24.6

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3 pensieri su “L’accoglienza di profughi, una risorsa potenziale per la Val di Cornia

  1. Buonasera, condivido ciò che avete scritto, io qualche sera fa, durante una telefonata ho suggerito questa cosa a Bertocchi (assessore e vice sindaco) ha ascoltato e condiviso……..forse qualcosa si muoverà in questo senso….almeno lo spero! Silvia Benedettini

  2. Buonasera
    Ci sono degli argomenti che potrebbero essere in parte condivisi (in parte) altri no. Per questo motivo è sicuramente meglio NON condividere ed aspettare proposte e scenari migliori perchè poi indietro non si torna.

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