“Idee per il centro storico”? Il Comune ha la memoria corta
“Idee per il centro storico” è il titolo scelto dal Comune di Campiglia, per l’incontro pubblico avvenuto Venerdì 10 Ottobre nel quale è stato comunicato ai cittadini che l’Amministrazione ha investito € 3.000 per mettere a punto un progetto di partecipazione che, se accettato dalla Regione, sarà da questa finanziato.
Lo scopo del progetto è quello di attivare un processo partecipativo metodologicamente rigoroso, tra Gennaio e Giugno 2015 in grado di raccogliere un insieme di informazioni sulle criticità del paese e un insieme di proposte per risolverle attraverso la riqualificazione e valorizzazione del centro antico.
E’ stato precisato che il processo partecipativo sarà condotto con criteri ormai collaudati che prevedono una serie di interviste a cittadini, rappresentanti di istituzioni e associazioni e categorie produttive; a questa fase seguirà la individuazione di “opinion leader” e la formazione di tavoli di lavoro. Il tutto, supportato dalla informazione e interazione in rete, e controllato da una commissione politico-tecnica (sic!) dovrebbe portare a definire 10 iniziative programmatiche da attivare in tempi brevi.
Gli amministratori hanno precisato che il Comune non presenterà inizialmente un progetto sul quale i cittadini dovranno esprimersi per non correre il rischio che la partecipazione si riduca a condivisione più o meno ampia di un prodotto preconfezionato. Tuttavia nello stesso tempo sono stati individuati alcuni temi : traffico, ospitalità e accoglienza.
Da queste indicazione si capisce che l’Amministrazione punta sul turismo per ridare vita al centro storico di Campiglia che da anni si sta svuotando di abitanti in maniera preoccupante forse irreversibile, salvo riprendere un pò di vita grazie al turismo in un periodo che a volere essere ottimisti, va da Giugno a Settembre tempo permettendo.
L’incontro ha da una parte dimostrato la necessità di una struttura qualificata a condurre un processo partecipativo che eviti contrapposizioni e incomprensioni che vanifichino il confronto, dall’altro ha messo in evidenza la necessità per chi abita nel centro, di avere un paese meno abbandonato, più curato, più dotato di servizi che garantiscano una buona qualità di vita anche quando i turisti non ci sono.
Dagli interventi sono emerse sollecitazioni e suggerimenti che potrebbero essere sintetizzate dicendo che la finalità che l’amministrazione deve darsi è quella di invertire un processo di abbandono del centro che, per come è nato e si è sviluppato fino agli anni ’70 del secolo scorso, non può essere solo un dormitorio, ma deve essere lo spazio di vita di cittadini che lavorano.
La fine delle miniere, la fine dell’Ospedale di Campiglia, la crisi della siderurgia, la vendita sempre più diffusa delle vecchie case ai turisti hanno determinato uno spostamento dei cittadini verso Venturina dove oltretutto le abitazioni hanno caratteristiche più vicine agli standard richiesti oggi.
Il turismo allora può essere visto come un lavoro sostitutivo di quelli ormai tramontati, che può creare una nuova ragione di abitare il centro storico e conseguentemente di riattivare una serie di attività totalmente scomparse da Campiglia o in via di estinzione.
D’altra parte il turismo in grado di garantire una destagionalizzazione non può che essere turismo culturale che non si limita a cercare contesti esteticamente “belli” e il mare, ma apprezza anche tutte le componenti non fisiche, culturali e sociali, che hanno creato quei “bei” luoghi.
Da qui la necessità che Campiglia per rivivere grazie ad una economia turistica, deve offrire al turismo una comunità viva e produttiva. Occorre allora facilitare al massimo la presenza di attività artigianali e non solo di servizio, che attraggano il turismo; ma altrettanto occorre che Venturina e Campiglia centro trovino delle relazioni di interesse reciproco che superino l’attuale e tradizionale incomunicabilità.
E ancora l’Amministrazione dovrà rendersi conto che puntare sul turismo vuol dire anche affrontare il problema della compatibilità tra questo e le cave o addirittura il “Distretto delle cave” che la Provincia vorrebbe creare in Val di Cornia.
Questo significa, come è stato detto dagli stessi amministratori, rimettere mano sugli strumenti normativi esistenti, dal Regolamento Urbanistico in scadenza nel 2016, al Regolamento edilizio e, aggiungiamo noi, dallo statuto del Comune ai criteri di rapporti di competenza con altri enti come la ASL, ai criteri interpretativi di norme regionali e statali applicati fino ad oggi, spesso più ottusamente di quanto non avvenga in altri comuni, ai rapporti da anni instaurati con certi poteri produttivi forti.
Ben vengano allora le revisioni promesse e i processi partecipativi che certamente se ben condotti, come tutti gli strumenti, servono, ma vorremmo ricordare agli amministratori che esiste già un patrimonio di proposte e suggerimenti elaborati in questi anni che sono stati bellamente ignorati e che sono ancora attuali e ricchi di valori proprio nel senso del suggerire “Idee per il centro storico”.
Non si parte da zero e il Comitato per Campiglia invita l’Amministrazione a rileggersi tutte le Osservazioni al Regolamento Urbanistico sui problemi relativi alla valorizzazione e tutela del centro storico presentate dal Comitato per Campiglia e dal Comune dei Cittadini e bellamente respinte.
E ancora gli Amministratori farebbero bene a rivedere tutti i suggerimenti, proposte e critiche costruttive che dal 2007 il Comitato per Campiglia prima, il Comune dei Cittadini dopo e il M5S ultimamente, hanno presentato sul centro storico nella totale sordità degli amministratori che però nell’incontro hanno tenuto a rivendicare, con una gran faccia tosta, una tradizione di informazione e partecipazione che in realtà non è mai esistita e anzi è sempre stata ostacolata come dimostrano tutte le mancate risposte alle richieste di dati presentate dal Comitato per Campiglia.
Campiglia Marittima 13-10-2014
Comitato per Campiglia
Alberto Primi
Sulla stampa:
La Nazione 21.10.2014:
Il Tirreno 27.10.2014: