I fallimenti delle politiche su cave e rifiuti fanno seri danni al territorio

I fallimenti delle politiche su cave e rifiuti fanno seri danni al territorio

Comunicato della lista civica Comune dei Cittadini dopo l’incontro “Le nostre colline martoriate, e il Comune tace:

I 400 autotreni che ogni giorno trasportano le colline campigliesi nel porto di Piombino sono la prova dei fallimenti delle politiche comunali degli ultimi 15 anni. Basta ricordare l’accordo del 30 ottobre 2002 tra Regione, Provincia e Comuni della Val di Cornia nel quale sta scritto che per le cave di Campiglia “l’indirizzo è quello di giungere alla scadenza delle autorizzazioni comunali senza ulteriori rinnovi. Si intreccia, al proposito, per le cave di calcare del campigliese, la questione della produzione di materiale inerte dal ciclo TAP che potrebbe consentire un minor fabbisogno complessivo”

conglomixLa realtà è oggi radicalmente diversa. L’impianto TAP  è stato costruito con denaro pubblico ma non viene utilizzato. La Provincia ha adottato a gennaio del 2014 un piano per le attività estrattive per i prossimi 10 anni che ignora le scadenze delle autorizzazioni comunali, non prevede nessun utilizzo di materiali di recupero e stabilisce che dalle colline campigliesi si potranno ancora scavare 10,6 milioni di mc. d’inerti contro i 6,4 del decennio 2000-2010. Tutto questo in netto contrasto con le strategie europee che indicano come obiettivo per il 2020  l’impiego del 70% di materiali riciclati. In sostanza meno cave e più recupero dei rifiuti. Politiche che, dove attuate, hanno consentito di avere più protezione ambientale e più lavoro. E’ stato dimostrato che per cavare 100.000 mc. di materiale in cava occorrono in media nove addetti, mentre per riciclare lo stesso volume di materiali di recupero ne occorrono dodici.

Assemblea cave 27.3.14Su questi temi si sono concentrate le comunicazioni di Daniele Scafaro e Massimo Zucconi del Comune dei Cittadini e di Alberto Primi, del Comitato per Campiglia, ai quali hanno fatto seguito molti interventi, tra cui  agricoltori della zona di Chisugrande preoccupati dal fatto che, dopo il Camion Salesdivieto di transito dei mezzi pesanti nel centro di Venturina, la SALES si propone ora di ampliare la strada di Rimigliano e di realizzare uno svincolo a Chiusagrande per l’accesso alla Variante Aurelia. Un’opera non prevista da nessun piano urbanistico del Comune e per la quale non esiste nessuna previsione di esproprio.

Nonostante questo  la SALES non ha esitato a rivolgersi agli agricoltori invitandoli a cedere le loro terre con la minaccia degli espropri. La cosa appare ancora più incredibile se si pensa che i rappresentanti della SALES talvolta  erano accompagnati da consiglieri comunali di maggioranza, avvalorando con ciò l’ipotesi che il Comune fosse sostanzialmente d’accordo sulla necessità di realizzare un’opera non prevista che servirebbe solo alla SALES e danneggerebbe l’insieme dell’economia della zona.

Non aiutano certo a fare chiarezza le parole del Sindaco  quando dice che “solo l’Autorità Portuale può permetterlo, dichiarando l’ampliamento un’opera strategica”, lasciando intendere con ciò che se altri decidono  non si opporrà. La cosa desta sconcerto perché il Sindaco deve rappresentare gli interessi di tutti i suoi cittadini, anche verso altre istituzioni e autorità. Inoltre quello svincolo non è previsto neppure nei progetti  dell’Autorità Portuale che sono andati in gara. Dunque si dovrebbero variare dopo l’aggiudicazione dei lavori non per garantire l’interesse pubblico , ma solo per favorire economicamente le imprese SALES e CMC che si sono aggiudicate l’appalto.

L’assemblea si è conclusa con l’impegno a far prevalere gli interessi generali su quelli particolari.

28 marzo 2013

Comune dei Cittadini

Sulla stampa:

– Il Tirreno 29.3.2014:

LISTA CIVICA: «No allo svincolo per i camion Sales»

«I 400 autotreni che ogni giorno trasportano le colline campigliesi nel porto di Piombino sono la prova dei fallimenti delle politiche comunali degli ultimi 15 anni». È la constatazione alla base dell’assemblea pubblica promossa dalla lista civica Comune dei cittadini e del Comitato per Campiglia sul tema delle cave. «Nell’accordo del 30 ottobre 2002 tra Regione, Provincia e Comuni della Val di Cornia – è stato detto – sta scritto che per le cave di Campiglia l’indirizzo è quello di giungere alla scadenza delle autorizzazioni comunali senza ulteriori rinnovi. La realtà è oggi radicalmente diversa. L’impianto Tap è stato costruito con denaro pubblico ma non viene utilizzato. La Provincia ha adottato un piano per le attività estrattive per i prossimi 10 anni che ignora le scadenze delle autorizzazioni comunali, non prevede nessun utilizzo di materiali di recupero e stabilisce che dalle colline campigliesi si potranno ancora scavare 10,6 milioni di metri cubi d’inerti». Su questi temi si sono concentrate le comunicazioni di Daniele Scafaro e Massimo Zucconi del Comune dei cittadini e di Alberto Primi del Comitato per Campiglia, ai quali hanno fatto seguito molti interventi, tra cui agricoltori della zona di Chisugrande preoccupati dal fatto che, dopo il divieto di transito dei mezzi pesanti nel centro di Venturina, la Sales si propone ora di ampliare la strada di Rimigliano e di realizzare uno svincolo a Chiusagrande per l’accesso alla Variante Aurelia. «Un’opera non prevista da nessun piano urbanistico del Comune e per la quale non esiste nessuna previsione di esproprio – è stato detto nell’assemblea – Nonostante questo la Sales non ha esitato a rivolgersi agli agricoltori invitandoli a cedere le loro terre con la minaccia degli espropri». «Non aiutano certo a fare chiarezza le parole del sindaco – commentano dalla lista civica – quando dice che “solo l’Autorità portuale può permetterlo, dichiarando l’ampliamento un’opera strategica” lasciando intendere che se altri decidono non si opporrà. La cosa desta sconcerto perché il sindaco deve rappresentare gli interessi di tutti i suoi cittadini, anche verso altre istituzioni e autorità». L’assemblea si è conclusa con l’impegno a far prevalere gli interessi generali su quelli particolari.

– La Nazione 28.3.2014:

VENTURINA TERME I MOVIMENTI PROPONGONO POLEMICAMENTE DI CAMBIARE DENOMINAZIONE
«Nuovo Comune di Campiglia Cave»
Altro che fine delle escavazioni, 400 camion al giorno per realizzare il porto

Dopo Venturina Terme, la proposta provocatoria del Comune dei Cittadini è il mutamento del nome di Campiglia Marittima in «Campiglia Cave». Ovvero la più «logica conseguenza» di una situazione che il movimento ha denunciato in una riunione a Venturina. Il quadro che ne è stato dipinto suona come una denuncia del fallimento della politica sulle attività estrattive negli ultimi 15 anni. Nelle loro presentazioni Massimo Zucconi, Daniele Scafo, consiglieri del Comune dei Cittadini, e Alberto Primi del Comitato per Campiglia hanno ricordato i passaggi che hanno portato dall’accordo del 2002 tra Regione, Provincia e Comuni della Val di Cornia per lo stop ai rinnovi delle concessioni e l’avvio del riciclo attraverso la produzione della Tap, alla realtà di oggi con «400 autoreni al giorno che trasportano le colline campigliesi nel porto di Piombino». Molti anni passati, secondo il Comune dei Cittadini, tra un impianto Tap, costruito con denaro pubblico ma di fatto non utilizzato, molti ordini del giorno approvati all’unanimità a Campiglia per sollecitare un’inversione di tendenza e rimasti lettera morta e infine un piano provinciale per le attività estrattive del gennaio scorso, valido per 10 anni, in cui «si ignorano le scadenze delle autorizzazioni comunali, non si prevede alcun utilizzo di materiali di recupero e si stabilisce che si potranno ancora scavare 10,6 milioni di metri cubi d’inerti contro i 6,4 del decennio 2000-2010. Tutto questo — ha sottolineato Alberto Primi — è in contrasto con le strategie europee che indicano come obiettivo per il 2020 l’impiego del 70% di materiali riciclati e di fronte all’evidenza dimostrata che per cavare 100mila metri cubi di materiale occorrono in media 9 addetti, mentre per riciclare lo stesso volume di recupero ne occorrono 12». Negli interventi si è battuto soprattutto sul trasporto degli inerti dalle cave al porto. Dopo il divieto al transito degli automezzi su Venturina, la Sales ha proposto un percorso alternativo attraverso la strada di Rimigliano per poi realizzare uno svincolo a Chiusagrande sulla Variante Aurelia.

«E’ un’opera — hanno detto gli esponenti del movimento – non prevista dai piani urbanistici del Comune e per la quale non esistono previsioni di esproprio ma, nonostante questo la Sales non ha esitato a rivolgersi agli agricoltori invitandoli a cedere le loro terre con la minaccia degli espropri. La cosa appare incredibile — è stato denunciato — se si pensa che la società è stata fisicamente supportata in questo da almeno un consigliere comunale di maggioranza, avvalorando con ciò l’ipotesi che il Comune fosse d’accordo sulla necessità di realizzare un’opera non prevista». Un no deciso è arrivato anche nei riguardi della posizione del sindaco, il quale riferendo che «solo l’Autorità portuale può permetterlo, dichiarando l’ampliamento della strada un’opera strategica», ha lasciato intendere che, se altri decidono, il Comune non si opporrà. F. B.

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