E la prima scogliera contro l’erosione già divide i balneari di San Vincenzo

E la prima scogliera contro l’erosione già divide i balneari di San Vincenzo

Soddisfatto Roventini, titolare del bagno Mediterraneo Per Duilio Frati (Delfino) rovinerà ancora di più la spiaggia.
“Il Delfino” e “Il Mediterraneo” sono i due stabilimenti interessati dal primo stralcio dei lavori di protezione del litorale urbano, iniziati il 21 gennaio scorso e affidati dal Comune a Sales per una spesa di 409.650 euro (a fronte di un investimento complessivo per le due fasi di 1.282.000 euro). A separare i due stabilimenti ci sono un piccolo lembo di spiaggia libera ed il fosso Renaione, e a separare gli specchi acquei antistanti da pochi giorni, si è aggiunta una scogliera artificiale che dovrebbe aiutare, secondo il Comune, a combattere l’erosione.

Vicini fisicamente, i due bagni sono però lontanissimi se riflessi dai punti di vista dei loro rispettivi titolari. Duilio Frati, 87 anni, titolare de “Il Delfino”, è contrario a quest’opera di protezione del litorale urbano. Fausto Roventini, 60 anni, titolare de “Il Mediterraneo”, è invece favorevole. Quest’ultimo ha recentemente subìto un danno da 40mila euro per una mareggiata che ha fatto crollare un marciapiede di sua proprietà ai bordi della spiaggia, e a suo dire ciò sarebbe accaduto a causa dell’erosione. «Se ci mostriamo contrari ad un progetto del genere – dice Fausto Roventini – allora faremmo prima a chiudere le nostre attività. Io ho subìto 40mila euro di danni per una mareggiata che ha buttato giù un marciapiede ai bordi della spiaggia, e questo a causa dell’erosione. Il progetto di protezione del litorale urbano, a mio avviso, è intelligente e giusto, ed ha avuto ottimi risultati in vari luoghi, compreso Follonica. L’erosione sta portando via la maggior ricchezza del paese, ossia la spiaggia, e noi operatori non sappiamo più come lavorare. I geotubi si rompevano facilmente, mentre i massi naturali mi sembrano una scelta azzeccata. La visuale non cambierà, e l’opera permetterà al paese di riavere una vera spiaggia e a noi operatori di lavorare. La trovo una soluzione, da parte del Comune, saggia e adeguata. Non capisco – prosegue il titolare del Mediterraneo – come si possa criticare l’opera quando tutti vedono la gravità della situazione. Alcuni imputano l’erosione al nuovo porto, ma l’erosione c’era già. Può darsi che il fenomeno sia stato leggermente accentuato. Ma la nuova struttura portuale era necessaria, e chi l’ha criticata, in realtà, si opponeva al progresso».

Opposta è la visione di Duilio Frati. È contrario, senza se e senza ma, all’opera di protezione del litorale urbano, e sostiene che il paese sia stato completamente rovinato in questi ultimi lustri. «Quest’opera – dice il titolare del Delfino – è la completa rovina della spiaggia, che cambierà totalmente d’aspetto. Questo paese non è più neanche l’ombra di quel luogo bello e affascinante che era prima. Il nuovo porto in pieno centro ha prodotto il grave accentuarsi dell’erosione, e ciò lo si sapeva in partenza. La nuova struttura portuale è una scelta inconcepibile di cui non saprò mai darmi una spiegazione plausibile. Quest’opera di protezione della costa produrrà effetti negativi sulla spiaggia e, tra l’altro, anche sul mio stabilimento, visto che il Renaione, spostato verso Il Delfino, produrrà una sporcizia che si accumulerà sull’arenile. La prossima estate ci sarà da ridere. O meglio, da piangere. Ho 87 anni – conclude Frati – e non ho neanche più voglia di protestare contro l’amministrazione, che ha centrato il difficile risultato di cancellare le bellezze e le peculiarità di un paese che conservo solo nei ricordi».

Paolo Federighi – Il Tirreno 3.2.2013

Foto: Facebook
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