Delle pale eoliche alte 125 metri su Monte Calvi

Delle pale eoliche alte 125 metri su Monte Calvi
Povero Monte Calvi… Non solo sventrano da decenni quella che fu la più bella collina del Campigliese. E ora vogliono incoronare la ferita con delle pale eoliche, provocando danni irrecuperabili alla natura e al paesaggio. Progetto scandaloso, come è scandaloso il silenzio dell’amministrazione che non ha detto niente a nessuno allorché sapeva tutto fin dall’inizio.

Il 24 novembre 2017 la Società Cave di Campiglia Spa ha richiesto alla Regione l’avvio del procedimento di VIA (valutazione di impatto ambientale) relativamente ad un progetto di impianto eolico costituito da due pale eoliche ALTE 125 METRI, da porre sulla sommità di Monte Calvi, in aderenza alle mura del sito protostorico e a breve distanza dalla Rocca di San Silvestro.

Poiché le procedure per concedere questi permessi, grazie ad un presunto interesse strategico energetico, sono estremamente più veloci di quelli per i comuni mortali, tutto il procedimento si concluderà il 16 luglio 2018 visto che il progetto è già stato pubblicato il 16-01-2018 e le osservazioni potranno essere presentate fino al 15 marzo 2018.

Quindi se nessuno cercherà di opporsi a questo ulteriore scempio paesaggistico molto probabilmente entro l’anno vedremo sorgere le pale a “coronamento” di una politica che dice di volere tutelare il paesaggio e il turismo ma che di fatto cede troppo spesso a spinte barbariche degne di Attila.

Oltre all’idea in sé, quello che scandalizza è che mentre si completava il percorso di Variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico avviato per “salvare” il lavoro nella Cava di Monte Calvi (proprietà della Società Cave di Campiglia spa, il cui maggiore azionista è la società BERIN a sua volta di proprietà al 100% della Società Berrighi Costruzioni), il Comune di Campiglia, pur avendo già in mano il progetto del parco eolico, ha evitato in qualsiasi modo di far sapere ai cittadini cosa stava succedendo.

L’Amministrazione si è limitata a fare il suo stretto dovere e ha inviato alla Regione in data 2 gennaio 2018 approfondite osservazioni, note e richieste di integrazioni alla VIA, ma si è guardata bene dal fare trapelare qualcosa dagli uffici, per cui i cittadini, se non informati da qualcun altro, si sarebbero trovati di fronte alle cose fatte e decise dall’alto dalla Regione.

In seguito descriveremo meglio il progetto con tutte le omissioni e dubbi di legittimità, i danni che porterà a tutto il paesaggio, alle attività turistiche e ad un futuro sviluppo turistico della Val di Cornia.

Per ora possiamo solo informare chi ci legge e la stampa che i tempi sono molto stretti per scoperchiare una pentola che si voleva tenere ben chiusa per evitare di disturbare.

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

Sulla stampa:

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5 pensieri su “Delle pale eoliche alte 125 metri su Monte Calvi

  1. Non so quali iniziative state pensando per evitare questo scempio. In ogni caso, nelle mie possibilità di tempo, io ci sono.
    Credo che oggi la cosa più importante è informare, informare, informare. Chiedere alle forze di opposizione di non stare a guardare ma opporsi nelle giuste sedi.
    Ciao.
    Alberto e CRistina

    1. Buongiorno.
      Giusto informare, anche perchè bisognerebbe capire bene cosa vogliamo.
      Non ho elementi per poter valutare il rapporto costi beneficio e quanto possa giovare alla collettività tale opera.
      Certo è che talvolta, ma mi riservo di esprimere un giudizio, sulla questione in esame, proprio per la mancanza di elementi su cui discutere, si pone la tutela del paesaggio ad uso improprio.
      Si le pale eoliche di siffatta natura non sono belle a vedersi, ma tale considerazione andrebbe inserita in un contesto molto più complesso.

  2. Non mi meraviglio più. I principi a cui dicono di aderire i Consigli Comunali della Val di Cornia sono sempre contraddetti dalla pratica. Altro che valorizzazione del territorio!Le pale eoliche sono un altro ostacolo alla valorizzazione di una importante risorsa del nostro territorio: il patrimonio storico archeologico della Rocca di San Silvestro. Le cave che dovevano essere chiuse hanno visto rinnovare le concessioni ed a peggiorare ulteriormente la situazione si aggiungono oggi due torri eoliche. Ma oltre le pale eoliche sulla cresta guardando verso il mare ne vedremo fra poco altre sei dalla ditta FERA a poca distanza dalla spiaggia e prima incontriamo con lo sguardo la discarica di Rimateria alta circa 32 metri che continuerà ad aumentare i suoi volumi espandendosi verso Sud per accogliere rifiuti provenienti dal mercato: da tutta Italia ed oltre.Altro che economia circolare e sostituzione di materiale di cava con materiale riciclato. Accanto a Rimateria nascerà Wecologistic che tratterà rifiuti pericolosi di tutti i tipi. In zona APEA, vicino Colmata, altre due ditte per il trattamento dei rifiuti tra la Creo (riciclo umido), Ecoline(riciclo peneumatici), poi nuovi progetti Mannari, Sul porto la PMI con lo smaltimento delle navi militari. Insomma altro che diversificazione da distretto industriale siderurgico a distretto dedicato alla estrazione del materiale di cava ed al trattamento dei rifiuti…E’ questo lo sviluppo che hanno programmato per la nostra zona!!!

  3. Già i commenti qui sopra fanno vedere quali sono i veri problemi dei cittadini e meglio ancora si vede sulla pagina Facebook del Comitato per Campiglia.
    In pratica tra chi è informato sul valore del territorio e chi si sciacqua la bocca con posizioni pseudoambientaliste, senza leggere a fondo il documento del Comitato dove si spiega chiaramente a chi giova l’operazione che non è certo fatta per i cittadini.
    L’ignoranza della storia dell’arte in un paese come il nostro dove non si studia a scuola ed è comunque un optional, in primis per i ministri che hanno fatto le riforme della scuola e delle soprintendenze, ha conseguenze gravissime, direi anche economiche.
    Non basta però avere nozioni, ma avere curiosità ed empatia, direi, con la storia del territorio. Da questo punto di vista i reperti, e la Rocca di San Silvestro è ‘un reperto’ unico in Europa, ci facilitano il compito. A proposito di nozioni senza conoscenza diretta del territorio mi è tornato in mente un episodio di quando ero ancora all’Università a Firenze. All’esame di Storia dell’Arte un giovane bravissimo con preparazione manualistica perfetta, proveniente giusto da Piombino, alla domanda ‘lei è stato alla Rocca di San Silvestro ?’ rispose di no. E questo sapeva tutto….. prese lo stesso 30, ma anche una romanzina !!!

  4. Chi mi ha preceduto nel commentare questa storia ha già ben evidenziato quali siano le perplessità che essa solleva. Io posso solo aggiungere di non avere preparazione specifica in materia di fonti energetiche alternative per cui non sono in grado di valutare gli eventuali benefici che le due pale eoliche porterebbero e soprattutto chi ne usufruirebbe.
    Cui prodest?(“A chi giova?”) dice una locuzione latina usata per domandarsi chi sia l’effettivo beneficiario di una determinata azione, ecco, non vorrei che il succo della questione stesse tutto in questa domanda, ma questo credo che lo vedremo in seguito.
    Mi preme però fare anche un altro tipo di valutazione su questa vicenda.
    Lungi da me il voler fare polemiche che tra l’altro non sono in questo caso utili a nessuno, ma ancora una volta se non fosse stato per il Comitato per Campiglia non saremmo venuti a conoscenza del fatto o quantomeno chissà quando lo avremmo saputo. La sindaca, anche se non ho capito bene senz’altro per colpa mia le motivazioni, sostiene di non aver nascosto alcunché, ma se non fosse intervenuto l’architetto Primi per darne notizia ancora oggi saremmo all’oscuro di tutto.
    E’ questa la parte che mi lascia un poco perplesso, bastava mettere al corrente la cittadinanza di quello che stava avvenendo, anche per dimostrare davvero di essere contrari a questo deturpante progetto, chi meglio dei cittadini che rappresenti può aiutarti in un caso come questo in cui la volontà popolare ha, o forse meglio dire dovrebbe avere, una grande rilevanza?
    Il fatto poi che, anche se per pochi metri, le pale eoliche verranno poste nel comune di San Vincenzo, non mi pare che tolga importanza al risultato che a farne le spese saranno tutti gli abitanti della Val di Cornia che, proprio per questo, meritavano di esserne messi al corrente.
    Il parco archeominerario con la Rocca di San Silvestro, così come quello di Baratti e Populonia, insieme a tutte le meraviglie paesaggistiche e archeologiche del nostro territorio, non appartengono a questo o a quel comune ma sono una ricchezza universale che andrebbe preservata e anzi migliorata, tutti dovremmo sentirci investiti di tale compito. La politica con i suoi iter consolidati e complicati, con i suoi favori da fare per riscuoterne altri, con il suo dividere il capello in quattro così dal rendere impossibile scoprire le eventuali responsabilità,col suo arroccarsi lontano dalla gente, dovrebbe inchinarsi e rendere onore a tali millenarie meraviglie che ci hanno preceduto e che saranno ancora lì anche quando questo nostro spesso vano affaccendarsi sarà solo polvere nel vento.

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