“Decalogo sul paesaggio”
Sulla base del dibattito sviluppato in occasione dell’incontro pubblico su “L’importanza del paesaggio”, svoltosi al Calidario di Venturina (LI) il 17 dicembre 2011 con la partecipazione dei proff. Franco Cambi (Università di Siena), Rossano Pazzagli (Università del Molise) e Carlo Tosco (Politecnico di Torino), l’Associazione politico-culturale Democrazia&Territorio e il Comitato per Campiglia hanno elaborato il seguente “Decalogo sul paesaggio” che intendono proporre alle istituzioni locali, alle associazioni e alle scuole come base per orientare le rispettive scelte e attività verso il territorio e il paesaggio:
- Il paesaggio, tutelato in Italia dalla Costituzione (art. 9), dalla Convenzione europea sul paesaggio e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, rappresenta un fattore di identità territoriale e una risorsa di primaria importanza per la Nazione e per le comunità locali.
- Il paesaggio è un bene comune frutto della interazione tra uomo e natura, quindi di un processo ininterrotto di trasformazioni storiche che devono essere conosciute per essere governate al meglio nel presente e nel futuro.
- L’attuale fase di crisi economica e occupazionale richiede una maggiore attenzione al territorio e al paesaggio come aspetti essenziali per nuove forme di economia e di lavoro per le future generazioni.
- Le ferite al paesaggio, sempre più profonde negli ultimi decenni, sono lo specchio della crisi della politica e della democrazia e richiedono strategie e azioni immediate per la tutela e la valorizzazione, dai piani paesaggistici regionali fino agli strumenti urbanistici comunali.
- Come tutte le risorse il paesaggio può essere utilizzato, ma non deve essere consumato in modo dissipativo o alterato in modo irreversibile.
- L’agricoltura è il settore produttivo più importante per la salvaguardia del paesaggio e per la sua riproduzione.
- La pianificazione urbanistica deve tenere conto in via prioritaria del paesaggio e delle relazioni esistenti tra questo e le comunità locali, sia in termini di percezione sociale che di equilibrio tra popolazione e risorse e tra componenti territoriali (città-campagna, collina-pianura, costa-entroterra).
- L’educazione, l’istruzione e la formazione saranno orientate alla conoscenza e alla tutela del paesaggio, valorizzando gli studi e le ricerche sull’ambiente, sul territorio, sul patrimonio archeologico e sul sistema complessivo dei beni culturali.
- Si deve evitare ogni ulteriore riduzione di suolo fertile, che costituisce una risorsa limitata ed essenziale per la produzione di beni alimentari e per la salvaguardia dei caratteri locali.
- Le scelte amministrative che riguardano e/o incidono sul paesaggio devono ordinariamente prevedere forme di partecipazione della popolazione interessata a quel dato territorio prima di essere assunte in via definitiva.
Il presente Decalogo sarà reso noto a mezzo stampa, radio-tv e internet e inviato a istituzioni locali, scuole, associazioni e forze politiche come contributo alla elaborazione di politiche e attività inerenti il territorio e il paesaggio.
Venturina, Il Calidario, 17 dicembre 2011
Promotori:
Comitato per Campiglia
Democrazia e Territorio
Riferimenti bibliografici essenziali:
F. Cambi, Manuale di archeologia dei paesaggi, Carocci, Roma 2011.
R. Pazzagli (a cura di), Il paesaggio della Toscana tra storia e tutela, ETS, Pisa 2008.
S. Settis, Paesaggio, Costituzione, cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Einaudi, Torino 2010.
C. Tosco, Il paesaggio storico, Laterza, Roma-Bari 2009.
Sulla stampa:
Il paesaggio è un bene e per rispettarlo ecco un decalogo
Dopo l’incontro pubblico al Calidario circa “L’importanza del paesaggio” – parteciparono i docenti universitari Franco Cambi, Rossano Pazzagli e Carlo Tosco – l’associazione Democrazia e territorio e il Comitato per Campiglia hanno elaborato un “Decalogo sul paesaggio” che intendono proporre ad istituzioni locali, associazioni e scuole come base per scelte e attività.
Al centro del decalogo il significato del paesaggio e del territorio come risorsa frutto del rapporto tra uomo e natura, la maggior attenzione al territorio e al paesaggio come fonte di lavoro specie in questo momento di crisi, strategie politiche locali che mirino alla loro tutela e valorizzazione, l’importanza dell’agricoltura anche per la loro conservazione, l’educazione e la formazione per la conoscenza e la ricerca in tali ambiti.
Ecco di seguito le dieci regole elaborate.
1) Il paesaggio, tutelato in Italia dalla Costituzione (art. 9), dalla Convenzione europea sul paesaggio e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, rappresenta un fattore di identità territoriale e una risorsa di primaria importanza per la Nazione e per le comunità locali.
2) Il paesaggio è un bene comune frutto della interazione tra uomo e natura, quindi di un processo ininterrotto di trasformazioni storiche che devono essere conosciute per essere governate al meglio nel presente e nel futuro.
3) L’attuale fase di crisi economica e occupazionale richiede una maggiore attenzione al territorio e al paesaggio come aspetti essenziali per nuove forme di economia e di lavoro per le future generazioni.
4) Le ferite al paesaggio, sempre più profonde negli ultimi decenni, sono lo specchio della crisi della politica e della democrazia e richiedono strategie e azioni immediate per la tutela e la valorizzazione, dai piani paesaggistici regionali fino agli strumenti urbanistici comunali.
5) Come tutte le risorse il paesaggio può essere utilizzato, ma non deve essere consumato in modo dissipativo o alterato in modo irreversibile.
6) L’agricoltura è il settore produttivo più importante per la salvaguardia del paesaggio e per la sua riproduzione.
7) La pianificazione urbanistica deve tenere conto in via prioritaria del paesaggio e delle relazioni esistenti tra questo e le comunità locali, sia in termini di percezione sociale che di equilibrio tra popolazione e risorse e tra componenti territoriali (città-campagna, collina-pianura, costa-entroterra).
8) L’educazione, l’istruzione e la formazione saranno orientate alla conoscenza e alla tutela del paesaggio, valorizzando gli studi e le ricerche sull’ambiente, sul territorio, sul patrimonio archeologico e sul sistema complessivo dei beni culturali.
9) Si deve evitare ogni ulteriore riduzione di suolo fertile, che costituisce una risorsa limitata ed essenziale per la produzione di beni alimentari e per la salvaguardia dei caratteri locali.
10) Le scelte amministrative che riguardano e/o incidono sul paesaggio devono ordinariamente prevedere forme di partecipazione della popolazione interessata a quel dato territorio prima di essere assunte in via definitiva.
PAOLO FEDERIGHI – Il Tirreno 31.12.2011
I dieci punti del decalogo sul paesaggio
Il “decalogo sul paesaggio» sta arrivando sui tavoli dei sindaci della Val di Cornia, di Follonica e di Castagneto, assessori,e forze politiche del comprensorio, oltre che alle principali associazioni e ai dirigenti scolastici. Un Decalogo elaborato dall’Associazione Democrazia & Territorio e dal Comitato per Campiglia, all’indomani dell’incontro su “L’importanza del paesaggio”. La speranza dei promotori è che il “decalogo” diventi base di una discussione costruttiva dentro e fuori i consiglio comunali, base per orientare le rispettive scelte e attività verso il territorio e il paesaggio.
Dieci i punti principali. 1) Il paesaggio, tutelato in Italia dalla Costituzione (art. 9), dalla Convenzione europea sul paesaggio e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, rappresenta un fattore di identità territoriale e una risorsa di primaria importanza per la Nazione e per le comunità locali. 2) Il paesaggio è un bene comune frutto della interazione tra uomo e natura, quindi di un processo ininterrotto di trasformazioni storiche che devono essere conosciute per essere governate al meglio nel presente e nel futuro. 3) L’attuale fase di crisi economica e occupazionale richiede una maggiore attenzione al territorio e al paesaggio come aspetti essenziali per nuove forme di economia e di lavoro per le future generazioni. 4) Le ferite al paesaggio…richiedono strategie e azioni immediate…dai piani paesaggistici regionali fino agli strumenti urbanistici comunali. 5) Come tutte le risorse il paesaggio può essere utilizzato, ma non deve essere consumato in modo dissipativo o alterato in modo irreversibile. 6) L’agricoltura è il settore produttivo più importante per la salvaguardia del paesaggio e per la sua riproduzione. 7) La pianificazione urbanistica deve tenere conto in via prioritaria del paesaggio e delle relazioni esistenti tra questo e le comunità locali… 8) L’educazione, l’istruzione e la formazione saranno orientate alla conoscenza e alla tutela del paesaggio… 9) Si deve evitare ogni ulteriore riduzione di suolo fertile… 10) Le scelte amministrative che riguardano e/o incidono sul paesaggio devono ordinariamente prevedere forme di partecipazione della popolazione interessata a quel dato territorio prima di essere assunte in via definitiva.
La Nazione 5.1.2012