Da via della Principessa Elisa Bonaparte a via della carreggiata ridotta e intasata

La via della Principessa, saltata prepotentemente agli onori della cronaca dopo gli interventi del Comune per la riduzione della carreggiata con la pista ciclabile è diventata una strada a rischio nell’opinione generale. Pochi o nulli i consensi all’opreazione, da tutti criticata persino dai turisti stranieri. Ma, crediamo che sia opportuno fare la storia di questa strada.

Prima degli anni ’60, quando la strada era ancora sterrata e cosparsa di ghiaia, era più conosciuta come la «via Piombinese» od ancora, si portava dietro, l’appellativo di via dei Cavalleggeri, memore del passaggio delle truppe di Bartolomeo D’Alviano (Pisa) in procinto di scontrarsi con quelle di Ercole Bentivoglio (Firenze) nella «Battaglia a Torre San Vincenzo» (5 Agosto 1505) il cui dipinto originale, opera di Giorgio Vasari, è esposto in Palazzo Vecchio a Firenze. Ma questa è un’altra storia.

Con il boom economico degli anni ’60 il «Mosquito», la «Vespa» e la «Fiat 600» stavano diventando (grazie anche alle cambiali…) mezzi di trasporto familiari, si rese così necessario adeguare la strada alle mutate esigenze della gente. La strada non solo venne asfaltata, ma fu dotata di una carreggiata ritenuta in quegli anni «avveniristica» per la sua ampiezza e conformità tanto che le cronache dell’epoca definirono la strada come «la panoramica» per l’ambiente, il paesaggio incontaminato circostante che attraversava. Il pericolo, in quegli anni, era rappresentato solo dalla selvaggina costituita da conigli, lepri e fagiani che avevano, da sempre, trovato in quella zona il loro habitat naturale e che spesso finivano sotto le ruote delle «Fiat 600». Così la «via Piombinese» iniziò a chiamarsi in maniera sicuramente più nobile «Viale della Principessa». Per la verità questo nome era già stato attribuito ma, poco utilizzato dagli abitanti del luogo. Un nome che ci porta verso un’altra storia.

Infatti, agli inizi dell’Ottocento, durante la breve dominazione napoleonica, gli ingegneri francesi (loro sì che di strade se ne intendevano) realizzarono una direttrice rettilinea per il passaggio della principessa Marianna (della Elisa)Bonaparte (poi Elisa Baciocchi) a cui era stato destinato il Principato di Piombino oltre che la Repubblica di Lucca e così, da via dei Cavalleggeri, questa venne battezzata Via della Principessa realizzata a tempo di record (disboscando il necessario) per far transitare la Principessa Bonaparte (sorella dell’Imperatore Napoleone Bonaparte) in procinto di prendere in consegna la reggenza del «Principato di Piombino». Da qui il nome alla strada la quale, proprio con via della Principessa. La panoramica, arteria importante che collega la vecchia via Aurelia, passando per San Vincenzo, con gli insediamenti turistici.

La vecchia via dei Cavalleggeri, via Piombinese, e viale delle Principessa è diventata così una strada che ospita, soprattutto nel periodo estivo, un enorme traffico veicolare, non solo turistico, ma anche di collegamento con Piombino nonostante sia stato precluso il transito ai mezzi pesanti. L’arteria è da quest’anno, occupata per il territorio comunale di San Vincenzo, anche da una carreggiata «ciclabile» in procinto di essere dotata di illuminazione (Piano triennale opere pubbliche). In ogni caso, ora più che mai, si avverte la mancanza di un’area parcheggio per evitare le auto in sosta che costituiscono un costante pericolo anche ai pedoni che, guarda caso, hanno trovato nella pista ciclabile il loro marciapiede costituendo così un ulteriore intralcio anche per i ciclisti.
Piero Bientinesi – La Nazione 21.8.2011

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