«Baratti: se si chiede la volontà popolare poi va rispettata anche se non condivisa»

«Se si chiede la volontà popolare, poi dopo si deve rispettare anche se non è condivisibile, altrimenti si tira diritto e si aspetta il successivo riscontro elettorale». A sostenerlo è Riccardo Gelichi, portavoce di AscoltaPiombino, riferendosi al percorso partecipato per Baratti e al futuro del Casone. Infatti sul verbale della Conferenza dei Servizi del 13 gennaio 2012 si legge «…in particolare per il Casone occorre prevedere interventi d’alta qualità alberghiera……», «quindi le destinazioni d’uso per il sito restano di recettività turistica di pregio – incalza Gelichi – ma ricordo che dal percorso partecipato sul rapporto riepilogativo, rispetto al Casone, è uscita la seguente indicazione: “Una destinazione d’uso ricettiva di lusso potrebbe rendere il Casone un luogo esclusivo ed escludente».
IL GARANTE per la comunicazione inoltre dice: «Si propone un’analisi economica approfondita che consenta di prospettare una soluzione “polifunzionale”, che dovrebbe puntare alla creazione di una struttura ricettiva non di lusso ovvero alla realizzazione di una struttura d’accoglienza a prezzi contenuti che possa ospitare giovani, studenti, archeologi, turisti orientati all’esplorazione della natura (per esempio ciclo-turisti) o turismo culturale”. Non discuto quindi il merito, sul quale mi sono già espresso, ma il metodo, dove tutto deve essere confuso, lento, con la speranza che tanto poi la gente si dimentica. Se si chiede la volontà popolare, poi si deve rispettare anche se non è condivisibile».

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Un pensiero su “«Baratti: se si chiede la volontà popolare poi va rispettata anche se non condivisa»

  1. La volontà popolare per il Partito Padrone (PD) non è altro che quella che Egli stesso impone. Oggi, grazie ad un minimo di possibilità di esprimere le proprie opinioni promossa da gruppi di cittadini che si organizzano intorno a proposte ed idee alternative, si riesce a far sentire qualche flebile voce “di volontà popolare”. Ovviamente il Partito padrone è sordo a tali voci, ma la gente qualcosa comincia ad udire. Attenti, cari signori del PD, non potete sempre contare sul fatto che “tanto poi la gente si dimentica”.

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