Baratti: La tomba etrusca in una rotatoria

Baratti: La tomba etrusca in una rotatoria

L’idea è questa: il degrado si combatte con la bellezza, l’inciviltà si combatte con la condivisione di beni culturali, le testimonianze del passato sono un valore da far conoscere a tutti, non da tenere chiuso in un magazzino.

Ieri mattina nella sala consiliare del Comune gli assessori ai lavori pubblici Claudio Capuano e alla cultura Paola Pellegrini hanno fatto il punto sul recupero della tomba etrusca a Baratti eseguito insieme alla Soprintendenza dei beni archeologici della Toscana. L’ispettore della soprintendenza Andrea Camilli non ha potuto partecipare all’incontro, ma ha inviato un messaggio scritto nel quale ha spiegato che «il progetto di ricollocazione di beni archeologici non deperibili, in aree pubbliche è già in atto e ben sviluppato in Toscana e in Italia».

In molti avevano manifestato preoccupazione per l’integrità del sarcofago una volta recuperato: tolto dal terreno non rischia di essere esposto a vandalismi se collocato in uno spazio verde pubblico come la rotatoria di Baratti tra i ristoranti la Perla e Demos? «Preoccupazione legittima, ma il problema è stato valutato nella conferenza dei servizi tra Soprintendenza e Comune con la partecipazione dei tecnici e archeologi. Si tratta prima di tutto di una tomba già predata in passato, una tipologia importante, ma di cui esistono numerose altre testimonianze. In secondo luogo, come ha rimarcato l’assessore Paola Pellegrini, il piano è proprio quello di valorizzare il territorio con testimonianze storiche e opere d’arte, in modo da abituare le persone al bello e al rispetto dei monumenti che in questo modo sono veramente condivisi e diventano bene comune». Una sfida al rialzo, non al ribasso. «Continueremo anche con altri progetti simili a questo _ ha precisato la Pellegrini _ ad esempio abbiamo la possibilità di esporre due cannoni di epoca napoleonica, Piombino e questo territorio hanno una storia ricca, dobbiamo esserne orgogliosi, ogni angolo della città può parlare di arte, cultura e archeologia».

Per la tombadi Baratti, scavata in località Ficaccio, vicino alla chiesina di San Cerbone, si è trattato anche di intervenire per motivi di sicurezza. Il sarcofago etrusco rischiava di essere eroso dalle onde del mare e la strada vicina avrebbe potuto cedere. Unica strada di accesso a Populonia e il porto di Baratti. «Il Comune _ ha spiegato l’assessore Capuano _ si è mosso insieme alla Soprintendenza e l’obiettivo principale è stata la sicurezza. Poi, nell’ambito del progetto per l’adozione di spazi verdi, Andrea Camerini si era già offerto di prendersi cura della rotatoria davanti al ristorante della sua famiglia. E quindi, nell’ambito di questo progetto abbiamo pensato, in accordo con la Soprintendenza, che il sarcofago etrusco potesse essere un ottimo biglietto da visita per Baratti, un invito a visitare i musei e il parco archeologico».

Luca Filippi – La Nazione 11.9.2015

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