Baratti, Il Comune vuole che due magazzini siano abbassati

Baratti, Il Comune vuole che due magazzini siano abbassati

I concessionari si lamentano: «Abbiamo seguito il progetto ma neanche così va bene, e quindi restano inutilizzati».

L’onda delle polemiche non è riuscita ad abbatterli. Quattro box in legno, per altrettanti titolari di concessioni nautiche, nel golfo di Baratti. I lavori sono iniziati ad aprile 2019. L’estate è alle porte e ancora non c’è il punto finale.

Mesi di voci contro. Non mi piace. È una violenza all’equilibrio del golfo. Che c’azzeccano. E via dicendo. Un rumore di fondo a fronte di un’amministrazione comunale che ha ereditato la soluzione architettonica, che è figlia del piano particolareggiato per il golfo di Baratti, pianificazione ad ampio respiro per un contesto delicatissimo su cui sono puntati mille e più occhi.

Doveva essere tutto pronto per la fine di maggio. A rallentare il passo ci si è messo anche lo stop per le misure di contenimento dell’emergenza covid-19. Il cantiere, a fronte di un investimento che sfiora i 300mila euro, è ancora aperto. Anzi la novità è la demolizione di parte della passerella in legno realizzata ex novo. Soluzione dettata dalla necessità di consentire l’accesso al pontile, che altrimenti sarebbe stato impossibile.

«La situazione è pesante – dice Andrea Magri di Sulla via degli Etruschi -. Il progetto ha superato tutti i controlli e per realizzarlo abbiamo acceso dei mutui. Costruiamo, investiamo e tra l’altro il proprietario è lo Stato. Che cosa si vuole di più? A dicembre scadono le concessioni delle aree per il diporto nautico. Ci hanno fatto passare per i palazzinari della situazione». Che aggiunge: «Sono stato per trent’anni con il materiale ricoverato in un furgone, che adesso ho venduto, avrei potuto continuare a starci ancora. Tra tre mesi l’estate sarà finita e neppure avremo avuto modo di sfruttarli quei magazzini. C’è un errore di quote rispetto alla strada di circa 30 centimetri».

La misura della contestazione sta nell’altezza di due dei quattro box, quelli più a ovest. Ma è una questione di prospettiva. Cambia se si guarda dal mare, e non è semplice, o dalla terra ferma. Al di là delle valutazioni sull’opera non sfugge l’assurdo che licenze alla mano, l’autorizzazione dallo Sportello unico delle attività produttive è stata rilasciata il 14 dicembre 2017, si costruisce quanto autorizzato salvo, in corso d’opera, l’invito ad adattare le misure.

«Abbiamo seguito le indicazioni del piano particolareggiato e i consigli dei tecnici, tra l’altro prima dell’approvazione del progetto sono state apportate tante modifiche – si limita a dire il presidente del Circolo nautico pesca sportiva Baratti Fabio Caselli -. Lo studio incaricato della progettazione e direzione lavori definirà come poter intervenire e trovare la quadra con i tecnici del Comune».

È una questione di quote. Servirebbe l’autorizzazione a una variante non sostanziale dell’opera per adeguare quella della passerella al pontile esistente. Questione di qualche decina di centimetri. Ma la variante in corso d’opera necessita del via libera dal Comune di Piombino. E qui arriva la richiesta di rivedere almeno l’altezza dei due box più a ovest. «La maggiore altezza è un falso problema perché la strada dietro ai box va a salire – dice Ilaria Cappelli di Rada Etrusca -. L’altezza delle palafitte è stata decisa anche per proteggerli dalle mareggiate dato che sono in un punto esposto. All’interno i box hanno tutti i soffitti a 3 metri. Togliere le tavole per abbassare le strutture significa dover rifare la tettoia e avrebbe un costo enorme».

A Iacopo Ferrini e Marco Della Nave fa capo la gestione della concessione Populonia Tourist Terminal. «La passerella è un’integrazione al progetto iniziale, una variante in corso d’opera per l’allaccio al pontile – sostiene Ferrini – che non è stata accettata dalla precedente come dalla nuova amministrazione comunale». Mancano ancora gli allacci di corrente elettrica ed acqua a quei magazzini. Ferrini non ha dubbi: «Le strutture sono una miglioria e se non piacciono non è colpa dei privati che hanno tirato fuori solo i soldi per realizzare un progetto che è stato condiviso con il Comune e gli altri enti». Ed è certo che con i quattro box «daremo un servizio migliore al turismo e al turista. Questa è sempre stata una zona abbandonata, ora c’è un decoro che può solo essere d’aiuto. Per fare turismo è necessario dare dei servizi».

C’è una questione che più di altre dà il senso della strada da fare. Nel golfo si affittano posti barca ma non ci sono spazi per la sosta delle auto, salvo a pagamento. E dell’idea di un parcheggio scambiatore strutturato, con servizio di navetta dall’area delle Caldanelle, se ne parla da decenni. Un problema che più di altri dà la misura dei ritardi in un’area che è una perla e che per restare tale necessita di servizi su misura, chela tutelino anche dal carico di auto che in estate si fa sentire in tutta la sua invadenza.

Manolo Morandini – Il Tirreno 7.6.2020

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