Baratti: dopo gli Etruschi, il rococò

Baratti: dopo gli Etruschi, il rococò

Di fronte alle polemiche e proteste sulla realizzazione del così detto “polpochiosco” a Baratti, il Sindaco ha risposto che è stato fatto un bando pubblico e che chi l’ha vinto ha diritto di svolgere la sua attività.

Risposta ineccepibile dalla quale consegue quindi che se il risultato del bando è indecentemente incompatibile con i valori paesaggistici di Baratti, è colpa di chi ha redatto il bando e di chi l’ha approvato.

Infatti il bando è stato costruito in modo da rendere marginale il problema della qualità del manufatto dandogli un peso di soli 35 punti sui 100 complessivi e limitandosi ad indicare genericamente qualche materiale da utilizzare e permettendo un’altezza sproporzionata di mt.3,50.

Ma oltre queste indicazioni non si è voluto andare e non ci si è preoccupati di far valutare preventivamente il progetto da esperti del paesaggio e tantomeno dalla Soprintendenza. Infatti con la scusa di essere di fronte a un precario in uso per 120 giorni, il Comune stesso ha adottato un comportamento furbesco e ha deciso di non tutelare il patrimonio di tutti. Se però il precario verrà tenuto in essere per 180 giorni (come ammissibile) il parere della Soprintendenza diventarà obbligatorio e in caso di parere contrario, il gestore dovrà buttare via tutto o la Soprintendenza dovrà accettare il fatto compiuto.

In compenso il Comune, per vendere il polpo lesso, si preoccupa di avere un vincitore con alti titoli di studio (diploma di scuola media secondaria e/o laurea) e con anni di esperienza alle spalle (l’anzianità nel settore della somministrazione dei cibi viene premiata): in pratica il Comune non si preoccupa minimamente di facilitare qualche giovane a farsi un lavoro almeno stagionale.

Il Comune privilegia poi chi compra dai pescatori locali, ma si guarda bene dal dare disposizioni sulle caratteristiche dei luoghi dove il pesce sarà cucinato permettendo in pratica di realizzare un vero e proprio ristorante di mare.

Quello che si sarebbe dovuto invece permettere era semmai un semplice chiosco per vendere polpo e frutti di mare bolliti o freschi come in altri paesi e città è uso fare ( fish and chips in Inghilterra, moules et pommes frites in Belgio, frutti di mare e ostriche fresche in sud Italia, ecc.).

Comunque da quest’anno a Baratti sarà possibile mangiare polpo, arselle, cozze, tonni, squali e magari balenotteri in una deliziosa torta nuziale in stile rococò viennese alla faccia degli etruschi, del paesaggio della Maremma, delle architetture avveniristiche del Giorgini e tutto questo per ben dodici anni visto che, in base a conti segreti fatti dal Comune, tanto occorrerà al gestore per ammortizzare questa capo di lavoro.

Di fronte a questo ridicolo e inutile scempio che ha già fatto inbestialire tanti stranieri meno rozzi degli amministratori locali, vorremmo anche conoscere le reazioni e le azioni di chi, oggi in Consiglio Comunale, si è battuto anni fa per salvare Baratti .

Campiglia Marittima 17 Giugno 2015

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

image_pdfSalva Pdfimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *