Attila alla riscossa di Frankenstein

Attila alla riscossa di Frankenstein

Il Comitato per Campiglia ha definito la variante al Piano Strutturale come “Piano alla Frankenstein”, volendo sottolineare che dietro la facciata di un presunto processo di co-pianificazione, si può vedere delinearsi un progetto disorganico e frutto di un assemblaggio casuale di scelte.

La variante al Piano Strutturale è redatta dai Comuni di Piombino e Campiglia Marittima mentre i“Comuni di San Vincenzo e Sassetta, aderendo alla convenzione sottoscritta in data 5.11.2015 hanno espresso la volontà di coordinare e raccordare, nell’ambito dell’attività ufficio di piano, i contenuti dei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale al nuovo P.S. intercomunale (ovvero Variante Generale al P.S. d’Area).”  (N.B. Il Comune di Suvereto, ad oggi, non partecipa.)

Da queste parole si potrebbe dedurre che su grandi temi che riguardano tutta la Val di Cornia, i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, Sassetta e San Vincenzo, troveranno delle linee di sviluppo messe a punto dal previsto coordinamento dei Sindaci.

In realtà assistiamo ad un “sovranismo” comunale acutizzato in vista delle prossime elezioni: ogni amministrazione se da una parte promette di adottare un comportamento virtuoso e collaborativo su grandi temi comuni, dall’altra fa le sue scelte affrettate e deleterie per accontentare chi realmente gestisce oggi l’economia del territorio:

– Campiglia Marittima sposta la fine dell’escavazione nelle cave del suo territorio a data indefinita, 

– San Vincenzo prende in considerazione l’apertura di una nuova cava di decine di ettari, 

– sempre a San Vincenzo si parla di uscire dalla Parchi Val di Cornia per potere gestire autonomamente le aree pubbliche di Rimigliano e magari far fare un po’ di stabilimenti balneari a vantaggio dei soliti noti immobiliaristi.

– a Piombino si fanno costruire in prossimità della spiaggia sei torri eoliche di 180 metri per far risparmiare AFERPI

– a Piombino si vuole ampliare la discarica per rifiuti speciali per ripianare debiti dei quali qualcuno dovrebbe rispondere.

Temi di questa importanza sono generali e riguardano tutta la Val di Cornia e quindi sono da gestire non singolarmente ma all’interno di un Piano d’area che invece si limiterà a prendere atto di decisioni già prese.

Quindi politici e tecnici non ci vengano a recitare il solito mantra falso e bugiardo che la variante al Piano Strutturale sarà basata sulla tutela del paesaggio, sullo sviluppo di attività economiche non impattanti, e su tante altre belle favole. 

In realtà tutti i Comuni, compreso Suvereto con il discusso progetto di macroampliamento di TERNA, stanno facendo man bassa del paesaggio che è l’unico patrimonio durevole da tramandare alle future generazioni e dal quale potranno trarre lavoro e sostentamento.

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi

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2 pensieri su “Attila alla riscossa di Frankenstein

  1. Buona sera Arch. Primi credo che abbia fatto un pochino di confusione, in riguardo alla vicenda Terna. Per adesso il comune di Suvereto non ha espresso nessun parere sulla vicenda,le dico invece che abbiamo organizzato assemblee pubbliche ed incontri con Terna proprio per mettere a conoscenza i ns cittadini sul progetto in questione,perché saranno i ns cittadini a darci il consenso negativo o positivo che sia,questo è quello che facciamo a suvereto. La saluto cordialmente parenti Claudio cons.comune di Suvereto.

  2. La solita storia, della serie:
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    Ai paladini dell’energia eolica pulita replico:
    Non credo che ci siano persone contrareie alla produzione dell’energia eolica, anzi più se ne produce, meglio è.
    Si tratta solo di stabilire dove piazzare le torri.
    Non credo che la scelta di installarle in riva al mare sia quella ottimale. Aggiungo anche che prima delle pale eoliche (in molte parti del mondo sono installate anche in mare aperto) occorre prendere in considerazione anche i pannelli fotovoltaici. Per questa opzione, solo per fare qualche esempio, a Venturina potrebbero essere coperti i capannoni della Fiera Cevalco, la pensilina dello stadio Santa Lucia, i tatti delle scuole senza escludere ampie zone di terreni incolti ed abbandonati. Se poi non si è disposti ad abbandonare le torri eoliche (ricordiamo altezza 180 metri!)si possono sempre utilizzare i crinali collinari. Ovviamente occorre prendere in considerazione (in ogni caso) costi e benefici, senza tralasciare il coinvolgimento diretto e partecipato dei cittdini e non sudditi!

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