Aiòn superstar alla venerabile età di 1700 anni

Aiòn superstar alla venerabile età di 1700 anni

Aiòn (Signore del tempo) dal mosaico di Vignale “si affaccia” dalla home page del dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell’Università di Siena.

«Alla venerabile età di quasi 1700 anni, farà senz’altro piacere al nostro amico che governa il tempo…» si legge sulle pagine social di “Uomini e cose a Vignale”, progetto dedicato allo scavo di villa romana e mosaico fin dal 2003 da Enrico Zanini ed Elisabetta Giorgi (che di questo ateneo sono parte).

Mosaico già protagonista delle etichette di bottiglie di vino della tenuta di Vignale Riotorto (progetto “Villa del mosaico”) dal 2017. «Sito incredibile – dice Zanini – che ha solo cominciato a raccontarci la sua storia…

Grazie a ragazzi e docenti dell’Istituto Volta-Carducci-Pacinotti di Piombino e ai loro droni abbiamo finalmente immagini della terma tardoantica e della “stanza” col mosaico del “Signore del Tempo”».

Pure di questo Zanini ha parlato nei suoi interventi al workshop internazionale “Archeologia, quo vadis? “ a Catania, con specialisti della ricerca archeologica. Ma in cantiere ci sono sempre nuovi appuntamenti dove presentare Aiòn & c.

«Il 22 febbraio – ricorda Elisabetta Giorgi – saremo a Roma, alla sede del Museo nazionale alla Crypta Balbi a parlare dei risultati dell’ultima campagna di scavo. Si tiene in questa sede un ciclo di incontri dal titolo “Scavi in corso” in cui, ogni due settimane, vengono discussi i risultati delle più importanti ricerche. Bella occasione di confronto».

Per sviluppare il progetto di archeologia pubblica strettamente legato alle associazioni locali, imprenditori e territorio, in preparazione della nuova campagna per settembre ’18, si sta completando, la documentazione di scavo e la redazione della planimetria.

«I due focus su cui ci stiamo concentrando sono le terme – aggiunge Zanini – scavate durante l’ultima campagna, con le loro vasche riscaldate e la relazione di questi spazi caldi con la grande sala decorata dal mosaico. E anche il nuovo edificio scavato nell’area meridionale: si tratta di una grande struttura, costruita con murature poderose, che sorge in una posizione staccata dal resto del complesso e sulla cui funzione siamo ancora incerti e stiamo studiando».

«Le novità che ogni anno ci regala lo scavo di Vignale Riotorto – sottolinea Giorgi – vanno a comporre un quadro sempre più articolato. Obiettivo? Organizzare in qualche modo la storia dell’insediamento: la viabilità, le ville e la loro vita attraverso il tempo, le dinamiche che portarono alla loro fine e come questa avvenne, come si trasformò in un insediamento così articolato nel passaggio verso i secoli del Medioevo.

Proprio in questi giorni – conferma Giorgi – abbiamo selezionato campioni delle sepolture per far fare le analisi C14 al laboratorio di Lecce, che ci permetteranno di avere una prima idea dell’epoca in cui il cimitero andò ad occupare parte degli spazi della villa».

Per inizio marzo, poi, è il vicesindaco Stefano Ferrini, assessore alle attività produttive, come vicepresidente nazionale dell’Associazione “Città del vino” sta organizzando un incontro del consiglio proprio a Vignale per rilanciare il progetto di vino – più archeologia. Nessun timore né per Aiòn (né per il suo grappolo d’uva).

Cecilia Cecchi – Il Tirreno 9.2.2018

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