Abusi edilizi, accordo pilota Procura-Comuni
Che sia la volta buona per abbattere “l’ecomostro” di San Vincenzo ?
Un accordo destinato a fare storia nella perenne battaglia del Belpaese contro la piaga dell’abusivismo edilizio. Il protocollo che promette di abbattere i tempi di attesa e le lungaggini burocratiche che ostacolano le demolizioni dei fabbricati illegittimi è stato siglato ieri mattina, dopo un lungo lavoro preparatorio. Il merito dell’iniziativa va al procuratore generale Beniamino Deidda, promotore del documento, ma anche a tutti i sindaci toscani, nessuno escluso, che hanno risposto all’appello.
Lo scopo, come detto, è quello di accelerare al massimo le procedure per eseguire le sentenze penali sugli abusi edilizi passati in giudicato e far entrare in azione le ruspe in tempi rapidi. L’accordo, il primo del genere in Italia, non è passato inosservato: altri distretti hanno già mostrato interesse per la soluzione adottata in Toscana. Il meccanismo individuato, dopo molte riunioni e altrettanti incontri, è molto semplice: Firenze sarà il Comune capofila che, come stazione appaltante, realizzerà una gara d’appalto basata su un prezzario e un capitolato uniforme, che procure e Comuni hanno già concordato e predisposto.
Da qui in avanti, quindi, sia i pubblici ministeri del distretto toscano sia i singoli Comuni che abbiano necessità di effettuare una demolizione di un’opera abusiva potranno rivolgersi direttamente alla ditta aggiudicataria dell’appalto pagando il corrispettivo stabilito dalla gara stessa. In un secondo momento il costo dell’operazione sarà addebitato al responsabile dell’ abuso, che per legge è comunque tenuto a pagare le spese della demolizione da lui non eseguita. La direzione dei lavori, invece, spetterà a ogni singolo Comune dove l’edificio illegittimo è stato realizzato. Una volta esaurito il primo contratto d’appalto, nei tempi e nei preventivi ipotizzati, il Comune capofila potrà effettuare una nuova gara. E procedere con nuove demolizioni. Del resto, l’arretrato da smaltire è ancora molto: basti pensare che, solo per quanto riguarda la Corte di Appello, ci sono una novantina di immobili nel mirino.
«C’è un interesse comune della procura generale presso la corte d’appello di Firenze, delle procure della Repubblica del distretto e dei Comuni a demolire gli abusi edilizi per evidenti esigenze di ripristino di legalità» ha affermato il pg Deidda, lanciando una stoccata polemica. «Troppo spesso – ha ricordato infatti – abbiamo visto i sindaci del Sud sfilare contro le demolizioni. I rappresentanti delle istituzioni non possono sostenere l’illegalità».
MARIA VITTORIA GIANNOTTI
L’Unità 18.5.2011