A proposito di partecipazione – Comunicato CxC

A proposito di partecipazione – Comunicato CxC

Il 13 Febbraio il consigliere di Comune dei Cittadini Giacomo Spinelli ha presentato una interpellanza su vari aspetti relativi alla riqualificazione di tre giardini nel territorio di Campiglia Marittima: criteri di affidamento di incarico, impegno economico del Comune per la realizzazione e la progettazione e attivazione di percorsi di partecipazione.

Il 18 Febbraio il Sindaco ha risposto all’interrogazione. Senza ripetere le valutazioni complessive che il Comitato per Campiglia ha già avuto modo di esprimere, ci ha colpito l’approccio che il Sindaco ha avuto al tema della partecipazione. In pratica ha risposto che nel caso specifico non vi è alcun obbligo di attivare un percorso partecipativo e che la presentazione fatta è più che sufficiente a dimostrare l’attenzione del Comune al problema di informare i cittadini.

Evidentemente il Sindaco non ha molto capito la correlazione tra la Legge  Toscana 1/2005 e la legge 69/2007 sulla partecipazione dei cittadini. Con la prima legge, la Regione Toscana dava una autonomia amplissima alle amministrazioni locali nella gestione del loro territorio, partendo dall’ipotesi che queste fossero a conoscenza dei problemi e delle esigenze dei cittadini meglio di organismi amministrativi più lontani. La seconda legge tendeva a favorire l’applicazione della prima mettendo a punto criteri per promuovere e facilitare la partecipazione dei cittadini singoli e associati, in modo che le scelte delle amministrazioni locali in tema di urbanistica fossero il più condivise possibile.

In realtà la prima legge nel maggiore parte dei casi, si è rivelata un grimaldello per dare il via ai peggiori esempi di urbanistica contrattata, dove il potere degli imprenditori ed immobiliaristi si è legato troppo spesso alla scarsità culturale delle amministrazione e alla loro debolezza di fronte ai poteri economici con risultati disastrosi.

La seconda legge, non obbligando ad attivare percorsi partecipativi, è considerata con sufficienza, in quanto senza alcun potere di mettere in discussione la delega in bianco che i Sindaci pensano di avere avuto dagli elettori.

Viene il dubbio che un sempre maggior numero di cittadini informati e messi in grado di esprimersi siano estremamente malvisti dai Sindaci che ultimamente, nei casi di Baratti e Rimigliano ad esempio, hanno dovuto in tutto o in parte sconfessare scelte fatte al di sopra della testa dei cittadini.

Ci dispiace vedere che il Sindaco di Campiglia non abbia capito il rapporto tra le leggi regionali e che di fronte ad una occasione di far crescere la capacità di partecipazione dei suoi concittadini, abbia preferito rispondere con la classica formula degna di una burocrazia: quello che non è espressamente obbligatorio, si fa, se ci pare, quando ci pare e come ci pare.

Comitato per Campiglia
7 maggio 2012

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