Veglione anti-cementificio. Festa di protesta del comitato cittadino (stampa)
Il Comitato per Campiglia anticipa i bilanci di fine anno dei sindaci della Val di Cornia; e mentre lancia accuse contro il sistema, organizza il veglione “anticementificio”, in via Lavoriere 33, aperto a tutti i cittadini. Un’iniziativa decisamente originale, autogestita e autoprodotta dal Comitato; cittadini in piazza, fra balli e fuochi d’artificio, per continuare a protestare. E intanto sono cresciute le adesioni al Comitato e il sito web ha superato le 10 mila visite.
“I sindaci diranno che tutto va bene, che sono stati bravi, che purtroppo c’è la crisi ma che essa riguarda tutto il mondo. Intanto il territorio è afflitto da frane e cemento – incalza il Comitato – il 2008 è stato un anno in cui l’ambiente e il territorio hanno continuato ad essere feriti e offesi. Abbiamo cercato di contrastare le principali aggressioni: le cave di Campiglia, il villaggio alla Fonte di Sotto, il cementificio alle Lavoriere, le serre e la centrala a biomasse a Casalpiano, progetti di cui normalmente la gente si accorge quando ormai è già tutto deciso.
Nel corso dell’anno la lotta del Comitato si è incontrata con quella degli abitanti delle Lavoriere, assillati da nuovi impianti industriali in mezzo alla campagna, e con quella degli agricolturi contro la centrale a biomasse progettata a Casalpiano.
Solo su quest’ultimo punto il Comune alla fine ha detto di essere contrario, ma ormai aveva già inopinatamente autorizzato diversi ettari di serre fisse che avranno bisogno di energia. Comunque un anno è trascorso e comuni e provincia non sono riusciti a respingere il progetto delle biomasse, passando la palla alla regione. Ci siamo convinti che bisogna fare ancora qualcosa, che bisogna dare continuità all’opera d’informazione e di partecipazione. . La speranza è che il 2009 sia un anno migliore. Vedremo se i partiti sapranno interpretare le preoccupazioni e se le nuove amministrazioni sapranno invertire la rotta.
Maila Papi
28.12.2008
La Nazione
I bòtti degli anti cementificio
Cena e balli alle Lavoriere per il veglione dei Comitati in difesa di agricoltura e salute
San Silvestro di protesta per tenere alta l’attenzione sui problemi ambientali
Fine anno alle Lavoriere. È l’invito del Comitato che si oppone all’area di valorizzazione inerti realizzata nella zona e all’ipotesi di insediamento di un cementificio. Uno speciale veglione, autogestito e autoprodotto, all’ombra dell’impianto Betonval, per far festa senza rinunciare alla protesta. L’appuntamento è per il 31 dicembre alle ore 21 in via delle Lavoriere,33 a Venturina.
Uno scempio per il territorio e un danno mortale per l’agricoltura e il turismo. È il giudizio dei comitati delle Lavoriere e per Campiglia in merito alla lottizzazione autorizzata dal Comune di Campiglia in aperta campagna, dove oltre all’impianto cementiero di Betonval, che è già operativo, si prospettano gli impianti della multinazionale del cemento Holcim o di altri industriali.
«Invece di rivedere quella sciagurata decisione, il comune ha allargato di almeno 6 ettari la zona industriale di Campo alla Croce e si propone di farlo ulteriormente con una colata di cemento che cancellerà i campi coltivati fino a saldarla all’area di Trafossi – sostengono – Le mani di chi uccide la campagna e non saranno mai pulite». L’invito, che verrà sottolineato anche in occasione del veglione, è a ribellarsi a quella che definiscono una vergognosa cementificazione. Molti i dubbi sul funzionamento dell’impianto Betonval: dall’uso di una strada che non è ancora conclusa alla illuminazione a giorno anche di notte con generatori rumorosi e ritenuti altamente inquinanti. Inoltre, la frequente carenza d’acqua che si registra nelle abitazioni da quando l’impianto è entrato in funzione. «Problematiche che vanno ad aggiungersi, tra l’altro, alle già precarie condizioni ambientali della zona, che è attraversata dal fosso Corniaccia – aggiungono i Comitati – Un fosso che continua ad esalare cattivi odori per lunghi periodi dell’anno e a presentare evidenti fenomeni di inquinamenti. In assenza di puntuali verifiche degli enti preposti, i cittadini si sono autotassati per effettuare l’analisi chimica delle acque».
21.12.2008
Il Tirreno