Una stazione vuota e senza i servizi
Viaggio allo scalo di Campiglia: negozi chiusi, biglietteria solo al mattino. E anche la Polfer se n’è andata.
Meno fatiscente di un tempo, ma vuota e, a detta di molti, poco funzionale nella parte esterna. La stazione di Campiglia Marittima ha un aspetto moderno, conferitole dall’installazione di ascensori, monitor luminosi, cartellonistica interna e nuove pensiline.
Nello scalo non mancano né treni né passeggeri, essendo classificato sul sito di Rete Ferroviaria Italiana come Silver, cioè medio/piccolo a frequentazione consistente.
Campiglia è considerabile come la stazione della Val di Cornia. Ne fruiscono, ogni anno, turisti, studenti e pendolari. Manca però qualsiasi servizio, ad eccezione di due bar, davanti a uno dei quali è stato affisso il cartello “Vendesi”, e dell’unico addetto alla biglietteria che spesso è presente solo la mattina, dalle 6 alle 13.
«Siamo in carenza di personale», ci dicono in stazione. Ci sono poi due biglietterie automatiche, una delle quali è utilizzabile solo con la carta. A volte, poi, le biglietterie non funzionano per niente o si crea una lunga fila per il servizio, in questi casi si deve fare il biglietto a bordo, con il rischio di pagare il sovrapprezzo.
Per il resto, nella stazione, c’è il vuoto. Non una persona a cui chiedere informazioni, non un ferroviere, non un negozio e, da un po’ di tempo a questa parte, nemmeno un agente della Polfer. I locali all’interno dello stabile sono quasi tutti deserti e chiusi a chiave. Dove una volta c’era l’edicola, ad esempio, adesso c’è una stanza spoglia e a essere rimasto accessibile è unicamente il bagno, fruibile dietro il pagamento di 50 centesimi.
Rete Ferroviaria Italiana fa sapere che valorizzare «quegli spazi è nell’interesse nostro e del territorio. Possono essere messi sul mercato e destinati ad attività commerciali o cedute in comodato d’uso a Comuni o ad organizzazioni no profit. Se qualcuno dovesse essere interessato può contattare Rfi a Firenze e presentare una richiesta, che sarà poi valutata».
Rete Ferroviaria Italiana aggiunge anche che, comunque, «sul fabbricato della stazione di Campiglia Marittima sono in programma lavori di riqualificazione importanti, i quali interesseranno anche la sala d’attesa, il sottopassaggio e il primo binario. L’inizio delle opere è previsto per gennaio 2018 e la durata stimata è di un anno».
In attesa di queste, ulteriori, opere di riqualificazione di binari e fabbricato, nella stazione gli utenti continuano a muoversi con un certo disorientamento. «Scusi, io è la prima volta che passo di qui, ma non c’è niente? Un negozio, un ristorante? Ma questa non è una zona di mare?», domanda un uomo sceso dal treno a uno dei tassisti presenti in zona.
Un turista che avesse voglia di camminare potrebbe recarsi all’autogrill poco lontano dal piazzale della stazione, che è raggiungibile attraversando una zona caratterizzata dall’hotel I cinque lecci, adibito a centro di accoglienza e in fase di ristrutturazione, da alcuni capannoni in costruzione lasciati tra le erbacce e l’immondizia e da un fabbricato nuovo e semi-vuoto. La zona circostante la stazione, insomma, presenta un aspetto di vuoto che è in parte coerente con quello riscontrato all’interno.
Claudia Guarino – Il Tirreno 25.10.2017